Da un anno Sigmund Freud è in esilio a Londra, da quando l’Austria è stata annessa alla Germania nazista. Giunto all’ultimo stadio di un cancro alla mandibola, viene curato amorevolmente dalla figlia Anna, anche lei destinata a diventare famosa nel campo della psicoanalisi infantile. Sotto morfina, tra atroci sofferenze, accetta di incontrare nella sua casa a Hampstead il prof. C.S.Lewis, noto accademico e teologo anglicano. Un incontro che presto si trasformerà in una vera e propria seduta analitica, forse l’ultima visto che Freud morì dopo appena tre settimane…
Matt Brown fa un adattamento cinematografico da un dramma di Mark St. Germain in cui si immagina un incontro tra due celebri personaggi. Il primo per essere già considerato il padre della psicoanalisi, l’altro perché illustre scrittore, riconosciuto come precursore della narrativa fantasy. Un colloquio abbastanza turbolento in quanto Freud, oramai in fin di vita, non gradiva molto le asserzioni di Lewis sull’esistenza di Dio. Oramai imbottito di morfina, il grande Sigmund, agnostico per natura, risponde con lucido sarcasmo all’interlocutore che con ostinazione lo affronta su questioni di pura teologia. La discussione è interrotta da un falso attacco della Luftwaffe visto che dopo l’invasione della Polonia dai nazisti, Churchill aveva dichiarato guerra a Hitler. Il ruolo del principale protagonista di questa interessante storia, peraltro lontana dalla realtà dei fatti, è affidato al premio Oscar Anthony Hopkins. Accanto a lui l’attore britannico Matthew Goode, reso famoso da Woody Allen per il film Match Point del 2005. L’interpretazione dell’ultra ottantenne Hopkins è perfetta in ogni scena anche perché la sua fisiognomica lo avvicina in maniera sorprendente a quella di Freud. Nel film, una vera e propria pièce teatrale, non troviamo traccia della famiglia dello psicoanalista ad accezione della figlia Anna (Liv Lisa Fries). In Freud -l’ultima analisi si parla inevitabilmente della sua relazione con l’americana Dorothy Burlingham, relazione al tempo scabrosa che alla fine ottenne l’approvazione del genitore. Un film certo verboso che non troverà facile collocazione tra il pubblico amante degli action movies ai quali siamo sempre più assuefatti. Tranne poche scene, tutto si svolge nello studio dell’analista dove troneggia il famoso divano che aveva assistito, negli anni, agli sfoghi isterici dell’alta borghesia viennese.
data di pubblicazione:21/12/2024
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