Una delle cose belle dei Festival è la possibilità di vedere a distanza di poche ore film che, pur nella loro diversità, sembrano essere uniti da un sottile filo rosso. Mai colore poteva essere più appropriato per definire la traccia comune di due film in programma nella terza e quarta serata del festival: l’amore. L’amore ai tempi di Skype, potremmo dire, nel caso di 10000 km, il film di Carlos Marqués Marcet già proposto in apertura di Festival e in replica domenica sera. Un esordio alla regia davvero notevole (premiato anche ai Goya) che colpisce per la sua capacità di raccontare l’evoluzione (o l’involuzione) di una relazione amorosa distanziandosi dagli schemi e gli stereotipi della narrativa cinematografica, tanto che nel finale il protagonista, Sergi (interpretato dal bravissimo David Verdaguer) afferma: Pensavo saresti corsa tra le mie braccia, come nei film.
Un amore da film è il tema al centro di Sexo Facil, pelìculas tristes, film presentato nella serata di sabato e in replica domenica sera. Uno sceneggiatore è alla prese con la scrittura di una commedia romantica, e poiché la realtà della sua vita amorosa è ovviamente all’opposto di ciò che normalmente accade nei film, lo sentiamo affermare: Non voglio che i film assomiglino alla vita, almeno non per ora. E aggiunge un happy end non solo alla storia che sta scrivendo, ma in parte anche alla sua, lasciando almeno un finale aperto alla possibilità di innamorarsi ancora.
La realtà, la più dura, la più cruda, la più crudele è invece la cifra di 10000 km che penetra in profondità nelle pieghe di un rapporto che è finito, e in cui nessun moderno mezzo di comunicazione potrà aiutare a ristabilire la connessione ormai perduta. Un sorriso tenero e uno amaro: questo il bottino del fine settimana festivaliero al Farnese. Domani torna lo splendido Arrugas (imperdibile per chi non lo avesse ancora visto) e un film che fin dal titolo ha creato molta curiosità: Los tontos y los estupidos.
data di pubblicazione 11/05/2015
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