(Spazio900 – Roma, 7 dicembre 2016)
In occasione della pubblicazione del numero 16 dell’editoriale trimestrale Fabrique du Cinéma – la carta stampata del nuovo cinema italiano (presente anche sul web fabriqueducinema.com), si è celebrata la serata del secondo Premio Fabrique du Cinéma presso gli eterei ed eleganti spazi di Spazio900, nel quartiere Eur di Roma, impreziositi dall’esposizione delle foto e dei lavori grafici di: Philippe Antonello e Stefano Montsi, con un progetto 3D; Martina Mammola e Simone Ferraro con il lavoro di artwork grafici “Les yeux De L’avenir”; Arianna Lanzusi con il suo “Progetto Cuba” e Adamo Pinto con il lavoro “Landscape”. La squadra che lavora con passione e dedizione nel progetto della rivista Fabrique du Cinéma – guidata da Davide Manca (direttore artistico), Elena Mazzocchi (direttore editoriale) e Ilaria Ravarino (direttore responsabile) – promuove i giovani talenti esordienti del cinema, italiano in primis ma anche internazionale, inteso nella complessità di professioni, arti e mestieri che si racchiudono, amalgamano e nascondono dietro la parola “CINEMA” e dietro il grande schermo.
L’Editoriale è davvero interessante e ben fatto: 73 pagine – connotate da quell’inconfondibile odore della carta dei libri e quaderni di quando eravamo bambini – in cui si alternano speciali, interviste, foto, curiosità su concorsi, premi e i dietro le quinte di giovani attori, registi, sceneggiatori e tecnici del cinema e del teatro. Il tutto con un occhio di riguardo sempre attento anche alla musica, riconosciuta come “attrice” determinante delle opere audiovisive, e all’arte come il bel pezzo “I classici e le pupazze” con i disegni davvero belli di Rita Petruccioli.
Dopo la prima edizione del Premio Fabrique du Cinéma del 2015 – che ha visto trionfare Miriam Leone come attrice rivelazione, Alessandro Borghi come attore rivelazione, Piero Messina per la categoria miglior opera prima, Matteo Garrone per la miglior opera innovativa e sperimentale e Federico Zampaglione per il miglior tema musicale -, nella seconda edizione la Giura, composta da Alessandro Borghi, Ivan Carlei, Valentina Lodovini, Piero Messina e Federico Zampaglione, ha assegnato il Premio “Miglior Opera Innovativa e Sperimentale” a Mine di Fabio Guaglione e Fabio Resinaro; il Premio “Migliore Opera Prima” a La ragazza del mondo di Marco Danieli; Premio “Migliore attrice rivelazione” a Matilde De Angelis per il film Veloce come il vento di Matteo Rovere; Premio “Migliore attore rivelazione” ad Alessandro Sperduti e, infine, il Premio “Miglior tema musicale” a Teho Teardo per il film La verità sta in cielo di Roberto Faenza. Durante la serata sono stati proiettati in anteprima i cortometraggi Oggi offro io di Valerio Groppa e Alessandro Tresi – con un cast d’eccezione composto da Enzo Iacchetti, Icio de Romedis, Giobbe Covatta, Marco Balbi, Corrado Tedeschi, Giacomo Ciccio Valenti e Lucia Vasini -; Uomo in mare di Emanuele Palamara con protagonista Marco D’Amore; Ratzinger è tornato di Valerio Vestoso e la serie web Generation N – con compagna crowdfunding in fase finale per la realizzazione dell’episodio pilota – e Unisex serie web di Francesca Marino. Dopo le proiezioni e le consegne dei Premi Fabrique la serata è proseguita dando ampio spazio alla musica con le performance live di Joe Victor Double Trouble e di Wrongonyou (alias Marco Zitelli, giovane musicista romano autore di musica rock folk davvero bravo!).
Una bella serata che lascia ulteriormente ben sperare sia per il giovane cinema e teatro italiano – e per i giovani musicisti nostrani -, sia per gli “affamati” appassionati di cinema che come noi adorano leggere di arte e cinema sfogliando la carta stampata!
Data di pubblicazione: 8/12/2016
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