F U O R I di e con Nella Tirante, aiuto regia Gaia Benassi

11 Dic 2021 | Accredito Teatro

(Teatro Tordinona – Roma, 8/12 dicembre 2021)

Vincitore del Premio Tragos per la sezione teatro donna e secondo classificato come monologo al Premio Sipario 2021, F U O R I di Nella Tirante è ora in scena al teatro Tordinona, a pochi passi da piazza Navona. Un testo coraggioso, intimo ma anche pieno di ironia, scritto e interpretato da un’artista di eccellente bravura.

  

F U O R I è un testo pandemico. Non solo perché parla di pandemia – che in realtà funziona più come pretesto narrativo – ma perché affronta un problema che riguarda tutti: il confronto con il silenzio e i mostri che questo genera nella mente. Parte da qui il racconto di Nella Tirante e del suo personaggio, una donna confinata in casa a causa del lockdown. La musica smette quando abbassa le cuffie, è ancora in vestaglia da casa. Ci rimarrà a lungo perché alla prima pandemia ne succederanno altre. Sarà costretta a rimanere in casa, nella sua piccola stanza che è un pozzo di ricordi, ma anche un arsenale di attrezzi e costumi del suo lavoro. È un’artista, un’attrice e come tanti suoi colleghi è costretta a fermarsi. Che il teatro dovesse subire un brusco arresto con la pandemia nessuno se lo sarebbe aspettato. Nessuno era preparato. Né tantomeno lei e i personaggi rimasti senza interprete. Vagano le Giuliette, i Re Lear, i Mercuzio e gli Amleti in cerca di un Cotrone gentile che accolga il vagabondo carro di Tespi. Ma per ora solo silenzio. Un silenzio tuttavia utile, poiché in esso si nasconde la vita, perché da occasione per riflettere e prendere conoscenza e consapevolezza di sé. Succede a lei, succede a tutti. Succede a teatro, dove si sta in silenzio ad ascoltare e a pensare, tutti insieme, artisti e spettatori. Nel tempo che si sta qui seduti si perde il calcolo delle ore e dei giorni e il passato, con i suoi ricordi, riemerge e si fonda con un presente dilatato all’infinito, che scavalca perfino il limite imposto dalla morte.

F U O R I. È scritto proprio così, lettere cubitali spaziate tra un segno e l’altro. Il grido lanciato da Nella Tirante esprime il bisogno di uscire da una condizione di segregazione, di oppressione, di obbligo. Quella che vive in casa con un principe ranocchio – come chiama lei il suo compagno perennemente distratto dal lavoro – e con una figlia inappetente, annoiata, secchiona con cui è impossibile giocare. Ma anche quella che era costretta a vivere con il padre, un uomo fin troppo severo e prevenuto. È un grido che si genera dal profondo, che esprime rabbia e dolore. È un grido però che prende la forma dell’ironia quando viene lanciato, l’unica arma capace di far superare qualsiasi difficoltà, qualsiasi pandemia.

Nella Tirante è un’attrice luminosa, coraggiosa, creativa. Divora lo spazio che le sta intorno, riempiendolo di poesia e azione. Un’artista completa che da sola vale il numero di un’intera compagnia!

data di pubblicazione:11/12/2021


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