Il regista e sceneggiatore Andrew Haigh reinterpreta, con la sua personale cifra stilistica, ambientazione e personaggi dell’omonimo romanzo di Yamada Taichi. Il suo protagonista è Adam, uno sceneggiatore intento a scrivere una nuova sceneggiatura che stenta a decollare. L’uomo vive in un piccolo appartamento all’interno di un condominio disabitato a nord di Londra, dove un giorno bussa alla sua porta Harry.
In evidente stato di ubriachezza, Harry gli chiede compagnia in maniera piuttosto esplicita. Ma Adam, isolato nel suo appartamento sovente in preda ad immagini oniriche che lo rimandano ad un passato difficile da accettare, lo respinge. Finché un giorno, osservando alcune fotografie che lo ritraevano bambino assieme ai genitori, decide di prendere un treno per andare a ritrovare la casa dove viveva con la sua famiglia. Da quel momento Adam salirà spesso su quel treno perché in quella casa riesce ad entrare in contatto con la madre ed il padre strappati prematuramente alla vita per un incidente automobilistico quando lui era appena dodicenne.
Estranei è un film doloroso, dalla trama impalpabile. Il film si muove sul profondo desiderio che il protagonista ha di vivere nel presente un legame con un passato familiare durato troppo poco. Tuttavia riesce ad alternare il dolore di un lutto ancora da elaborare, espresso sovente da immagini claustrofobiche, a sentimenti di riconciliazione e di pace. Il personaggio di Adam sente l’esigenza di raccontarsi ai propri genitori come non ha mai potuto fare, per renderli testimoni e partecipi della sua vita da adulto. Come figlio desidera essere rassicurato su come, quel timido bambino che piangeva la notte, è diventato l’uomo che è. Un uomo che oggi può girare mano nella mano con il suo compagno senza essere deriso, sposarsi, creare una famiglia. Nell’alternare immaginazione a realtà, il regista vuole anche che il suo protagonista trovi il coraggio di non avere paura di amare nel dare ad Harry quella occasione inizialmente rifiutata.
Una colonna sonora meravigliosa, sospesa tra passato e presente, accompagna immagini potenti, sguardi e pensieri. Il film è un delicato affresco di dolore e sentimenti, interpretato da un cast di attori in stato di grazia. L’estraneità viene espressa in tante forme, dalla solitudine causata da una metropoli al rifiuto di permettere a qualcuno di entrare nella parte più nascosta di noi. Un’analisi profonda delle proprie insicurezze ed un invito di pacificazione con i traumi del proprio passato.
data di pubblicazione:28/02/2024
Scopri con un click il nostro voto:
Questo film mi ha particolarmente colpito perché per me rappresenta un viaggio introspettivo per colmare il vuoto esistenziale causato dalla solitudine. Questa a sua volta generata da una carenza affettiva genitoriale che il protagonista cerca in tutti i modi di resettare. Quando sarà finalmente pronto ad amare (nella realtà o nella sua immaginazione) solo allora potrà venir fuori dal suo stato. Film di una sensibilità ricercata che non può che turbarci…