(Teatro di Villa Lazzaroni – serata speciale -Roma, 13 dicembre 2024)
One man show vintage con la collaborazione di due musicisti e di due aspiranti attori. Le storie di una vita. Pregnanti e significative in veste di aneddoti, meno incisive quando si parla dei ricordi di scuola. Eguali a tanti altri. La stima per il personaggio riunisce un bel pubblico nonostante la pioggia battente (anche dentro il teatro, goccia a goccia).
Autore, programmista, attore (con Troisi nientemeno), conduttore, regista, fine dicitore. Sono tante le anime messe in gioco in tanti anni di carriera da Michele Mirabella. Strada ne ha fatto da quel giorno nella piccola Bitonto sull’abbrivio di una precoce vocazione per il mondo dello spettacolo. L’auto-rievocazione omaggio è un sunto della carriera in un clima da gioviale chiacchierata con diverse interazioni con la platea ricca di personaggi a lui affezionati (ma non c’era il corregionale Renzo Arbore). Le citazioni fanno già da loro manna per l’ascoltatore. Come quella volta che Gassmann indica come principale ritrovato della professione d’attore la possibilità di cenare tutti insieme dopo la replica. E ficcanti sono gli incontri con Eduardo De Filippo al Teatro Piccinni di Bari, fratello minore del Petruzzelli. Un incontro fortuito e casuale che dette comunque la stura al primo piccolissimo ruolo per il nostro. Condensato in una sola battuta: “Evviva”. Una chitarra di stile spagnolo e adeguate percussioni rendono meno prevedibile l’andamento. Certo al protagonista non manca la misura giusta per un delicato intrattenimento. Il viaggio è avvincente tra alti e bassi. E non mancano le corrette letture espressive di alcuni passi celebri della poesia italiana. Ritratti nostalgici di un magistero che fu e che oggi nella secolarizzazione della cultura sembra dimenticato.
data di pubblicazione:15/12/2024
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