Non un film, ma un quadro. Un’opera d’arte che alterna luci e ombre nei suoi fotogrammi, rafforzati nella loro bellezza dal potere evocativo delle musiche di Hans Zimmer.
Si tratta di Dunkirk, l’ultima impresa del regista Cristopher Nolan, presentato in anteprima lo scorso 28 agosto alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. La pellicola racconta il miracolo di Dunkerque, l’operazione che consentì il salvataggio delle truppe inglesi e francesi durante la Seconda Guerra Mondiale. Dopo essere stati circondati dai tedeschi, gli Alleati riuscirono a lasciare via mare le spiagge della cittadina, grazie ad unità navali di ogni sorta giunte in loro soccorso.
Inizialmente l’idea di Nolan era stata quella di girare senza l’utilizzo di una sceneggiatura. Pur avendo abbandonato questa possibilità, il film è caratterizzato da pochi scambi di battute nella sua realizzazione finale. È un racconto corale, suddiviso in tre momenti principali, Il molo, Il mare e Il cielo. Solo alcuni i personaggi che sceglie di far diventare protagonisti delle rispettive sequenze, di cui lo spettatore impara a conoscere volto e sguardo, insieme a scarse informazioni personali. Ed è proprio questo il punto di forza del suo racconto: l’esigenza di mostrare e far parlare le immagini da sé, annettendovi un numero limitato di elementi aggiuntivi. Ai volti espressivi degli attori, ai colori scelti man mano e alle poche parole urlate o sussurrate, è unicamente la musica a dare un valore in più. Con l’impetuosità di cui è capace, sottolinea e accentua i momenti più difficili da riprodurre. Perché la realtà supera la fantasia, è vero, ma a volte l’arte è in grado di ricostruirla con una complessità tale da diventare essa stessa un documento autentico. E con il suo Dunkirk Nolan non poteva fare lavoro migliore.
data di pubblicazione:08/09/2017
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i loro compatrioti. Un film di guerra e sull”umanità” della guerra”, mi è piaciuto molto pur non apprezzando in linea di massima il genere.
Incredibile come ti riconosci in quei soldati che sulle bellissime spiagge bianche di Dunkirk vivono la disperazione, l ‘ansia e la paura di essere raggiunti alle spalle dal nemico che li ha spinti sin li’ che li bombarda dall’alto , bersaglio facile e con poche speranze di sopravvivenza. È un film di guerra molto particolare , spettacolare ma al tempo stesso lirico, un film dove gli eroi non sono soldati ma le centinaia di civili inglesi che con i loro mezzi di imbarcazione riescono a trarre in salvo
Non amo particolarmente i film di guerra ma da questa presentazione mi sento incuriosito ad andare a vedere il film. Credo sia singolare il modo di raccontare dove i personaggi appaiono sfumati ma l’azione in se’ ha la forza di farci entrare nella storia.
Bellissimo film è bellissima ricostruzione delle vicenda storica. Affascinanti i tre piani temporali: una settimana sul molo, un giorno in mare ed un’ora in cielo. Bella l’idea di non far mai vedere il nemico, anche se lo sentiamo presente in maniera angosciante. Grande film di guerra ma non solo…