(Teatro Vascello – Roma, 23/28 gennaio 2018)
In scena al Teatro Vascello la Compagnia del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, diretta da Veronica Cruciani, che ci presenta il riadattamento di un lavoro teatrale che Fassbinder alla fine degli anni sessanta scrisse ispirandosi alla celebre commedia goldoniana.
Torna quindi alla ribalta il regista tedesco rimasto indimenticabile per i suoi film trasgressivi che portavano in sé un disagio spesso di natura sociale di cui era intrisa la Germania di allora, dilaniata da tensioni internazionali. Gli attori si muovono in una Venezia in pieno carnevale, tutta risplendente di luci violente e di suoni che si alternano, rimandandoci dal settecento a oggi dove tutto è cambiato nell’apparenza ma non nella sostanza. Lo sguardo di Goldoni, rivolto ad una borghesia veneziana che gravita intorno alla bottega del caffè, dà spazio a una serie di personaggi pieni di contraddizioni emotive ma tutti interessati essenzialmente agli zecchini di allora, che vengono oggi convertiti automaticamente in dollari, sterline, euro con una ripetizione ossessiva, una sorta di mantra rivolto al dio denaro da cui tutti indistintamente sono attratti. Seppur uomini e donne subiscano in maniera eguale questo fascino, l’approccio all’atto pratico è poi diverso e tale differenza è ciò che caratterizza il genere maschile rispetto al genere femminile. La posizione sociale della donna, inizialmente succube, riesce alla fine a capovolgersi lasciando l’uomo a confrontarsi con la propria fragilità e le proprie incongruenze. Il cast è composto da attori molto bravi e la cura nell’adattamento scenico è amplificato da una forte drammaturgia sonora.
Ottima l’iniziativa della regista di rispolverare un classico, accostando il grande nome di Goldoni a Fassbinder, che seppur lontani nel tempo, entrambi seppero scrutare l’intimo dell’uomo per rivelarne la natura e i desideri più nascosti, spesso inconfessabili.
data di pubblicazione:24/01/2018
Il nostro voto:
Grazie per la bella recensione! Fassbinder e Goldoni sono certamente una bella accoppiata e la cornice del Teatro Vascello è quella ideale per gustare fino in fondo una pièce di questo tipo.