(Teatro India – Roma, 23/28 Maggio 2023)
Una madre oramai anziana e i suoi tre figli, Simona, Riccardo e Gioia, sono al supermercato con i carrelli della spesa. Proprio lì avverrà l’incontro/scontro da cui nascerà una seria e approfondita riflessione sul loro rapporto interpersonale. Il pianeta terra è alla sbando, oramai prossimo a morire, e ci si interroga su una prevedibile apocalisse. Ma è proprio vero che gli elefanti, dotati di un cervello tre volte superiore a quello dell’uomo, sono destinati a prevaricare su tutti noi sovvertendo cosi i principi darwiniani dell’antropogenesi?
Lucia Calamaro è una regista e drammaturga romana alla quale non manca certo una consolidata esperienza comunicativa per utilizzare il teatro, per definizione luogo di gioco interattivo, come trampolino di lancio per un messaggio sociale e ambientalista. Nello spazio ben delineato della scena è possibile allora naufragare su alcune riflessioni profonde quali l’origine del mondo e l’autodistruzione causata dall’incuranza da parte del genere umano. Forse Darwin stesso non avrebbe mai immaginato che le sue teorie evoluzionistiche avrebbero invece generato un processo involutivo irreversibile e l’uomo avrebbe un giorno lasciato il posto a specie animali più capaci di imporsi. Maria Grazia è un’artista prima di essere una madre, sa studiare bene le sue performances e sa come attirare su di sé l’attenzione dei propri figli, distratti dalle loro fatiche quotidiane, ma poco inclini a lasciarsi abbindolare da una sua presunta imminente morte. Anche i tre fratelli sembrano avere difficoltà a trovare punti di incontro, ognuno ha le proprie teorie su ciò che è giusto o ingiusto, su come interagire nei confronti di una madre performativa, brava certo in tutto ma incapace di manifestare un affetto genuino nei loro confronti. Se Riccardo, maestro elementare, è ossessionato dalla sua invadente fisicità, Simona, ostetrica di professione, difende senza vera convinzione le proprie idee ambientaliste e si scontra con la sorella Gioia, artista anche lei come la madre, paladina del principio di supremazia del mondo vegetale su quello animale. Dialoghi e elucubrazioni filosofiche sulla vita e sulla morte, due facce della stessa medaglia che ci portano a riflettere sul senso delle cose e sulla deriva verso la quale siamo consapevolmente diretti. Una regia, quella della Calamaro, attenta al peso delle parole più che alle azioni, un ambiente luminoso dove far muovere gli attori, semplici burattini lasciati a rincorrersi alla ricerca affannosa di un briciolo di umanità. Sulla scena Riccardo Goretti, Gioia Salvatori, Simona Senzacqua, Maria Grazia Sughi con una recitazione perfetta, spontanea e divertente che ha conquistato sin dalle prime battute il pubblico in sala.
data di pubblicazione:24/05/2023
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