(Altrove Teatro Studio – Roma, 3/5 febbraio 2023)
L’ironico personaggio di U è preda di domande e contraddizioni, scatenate da un mondo effimero nel quale siamo tutti immersi. In scena all’Altrove Teatro Studio (lo spazio artistico gestito da Ottavia Bianchi e Giorgio Latini) il testo vincitore del Primo premio di drammaturgia “Prosit!”, ideato per dare spazio a nuovi autori di prosa, che sappiano rappresentare la contemporaneità.
Il mondo che circonda U è effimero e inconsistente come la catasta di palloncini colorati ammonticchiati in un angolo della scena, belli da vedere ma in realtà pieni di nulla. Non a caso usiamo una metafora per fornire una prima immagine di questo spettacolo. Il testo ideato e scritto da Alessia Cristofanilli fa utilizzo del linguaggio figurato per trasportare immediatamente lo spettatore al cuore di una questione in cui ognuno di noi è coinvolto. Cosa spinge una persona a compiere anche il gesto più banale come quello di aprire la porta per uscire di casa? Ovvero cosa si cela dietro ogni decisione che prendiamo? Una volontà certa, libera oppure una costrizione che ci viene imposta dall’esterno, una trappola che qualcuno ci ha teso? Il mondo in cui viviamo è uno spaccio di certezze, basato sulla teoria che a un determinato stimolo corrisponda inesorabilmente un solo tipo di risposta. Ma non è così per il personaggio di U che, affetta da quello che lei chiama disturbo filosofico, si ferma a pensare e a farsi domande. Non si lascia cullare dalle consolanti risposte che la vuota proposta di una società consumista le propone. La pena che deve pagare però è l’inazione, la paralisi davanti alla possibilità di avere l’illusione di poter scegliere tra mille opportunità. Tutto questo la fa sentire come un cespo di lattuga finito per sbaglio nello scaffale dei cereali.
Obbligo o libertà di scelta? In questo contrasto risiede l’azione del dramma, che si riflette in ogni singolo elemento di cui si compone la messa in scena. Dalla scelta dell’attrice, Giulia Mombelli, ora seria ora lucidamente ironica, che sa esprimere comicità anche solo con i gesti dando il giusto spazio alle parole quanto ai silenzi. Contrasto nella scelta del costume, che oppone una blusa e un pantalone anonimi a un cappotto e a una sciarpa dai colori accesi. Fino a una danza emotiva e frenetica di luci, che ora si stringono a illuminare un particolare per poi allargarsi a mettere tutto in evidenza, come la merce in vendita nei centri commerciali. È uno spettacolo che funziona nella sua totalità, felice esempio di quanto possa essere proficuo un sapiente e calibrato lavoro di squadra.
data di pubblicazione:04/02/2023
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