Vaticano. Il Papa è morto all’improvviso. Il Cardinal Decano (Ralph Fiennes) ha l’onere di gestire il Conclave fino alla nomina del nuovo Pontefice. Fra dubbi personali, devozione e dovere dovrà far fronte a segreti, intrighi e giochi di potere tra i maggiori candidati…
Berger è un regista tedesco già premio Oscar per Niente di nuovo sul fronte occidentale (2022). Conclave, presentato alla Festa di Roma, suo primo film in lingua inglese, ci mostra il dietro le quinte di uno degli eventi più misteriosi del mondo: l’elezione di un Papa. I segreti indicibili, le varie fazioni, le ambizioni, i giochi di potere dei cardinali e gli avvenimenti imprevedibili. Lo fa in modo felpato ed accattivante con un film ricco di echi socio-religiosi. Un lavoro elegante e distaccato che ha però i tempi incalzanti di un thriller e le ambiguità graffianti di un racconto morale. Un thriller politico in un contesto particolare ed autoreferenziale che soffre però degli stessi mali che affliggono la Società contemporanea. Il film cattura abilmente lo spettatore sia come suspense che come incisivo ritratto di un’Istituzione tormentata quale è la Chiesa Cattolica. La realizzazione ha un taglio classico, un ritmo ed un montaggio impeccabili. La colonna sonora è incalzante e contribuisce a conferire al film sfumature a metà strada fra il giallo ed il poliziesco. Buono il gioco di luci ed inquadrature. La fotografia è ottima ed apprezzabili sono i virtuosismi di piani di ripresa dall’alto, quasi fosse uno “sguardo dal cielo”. La messa in scena, tutta in ambienti chiusi, sfiora la teatralità ma accentua in tal modo il carattere di inchiesta poliziesca.
Al centro della vicenda c’è il Cardinale Decano quasi schiacciato, riluttante e sconfortato nella lotta con i dubbi della propria coscienza ed il peso dei doveri e dei poteri che il suo ruolo gli conferisce. Un dilemma fra modernità e tradizione. Fiennes incarna con intensità recitativa i tormenti psicologici del personaggio. Lo circonda uno stuolo di attori collaudati che danno carattere e personalità ai loro singoli ruoli. Su tutti spicca Stanley Tucci.
Peccato non aver meglio adattato cinematograficamente il sottofinale che stona con l’equilibrio e la narrazione asciutta fin lì tenuta dal regista. Un sottofinale eccessivo degno di Dan Brown quasi segno soprannaturale alla Angeli e Demoni che determina un repentino cambiamento degli eventi. A parte queste considerazioni, Conclave è comunque un bel momento di Cinema. Non certo un capolavoro, ma di sicuro un’opera ben curata, elegante e ben recitata. Da vedere ed apprezzare.
data di pubblicazione:18/12/2024
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Non sono assolutamente d’accordo con la critica. Il mestiere cinematografico c’è (interpretazione, luci ecc) ma la sceneggiatura totalmente inadatta, imprigionata nel linguaggio letterario-teatrale. Per le buone intenzioni darei una sufficienza stringata…ma per la sceneggiatura una bocciatura totale… peccato, dato l’argomento un’occasione sprecata