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COME VI PIACE di William Shakespeare, regia di Maurizio Panici

19 Gen 2015 | Accredito Teatro

(Teatro Parioli Peppino De Filippo – Roma, 15/25 gennaio 2015)

Tutto il mondo è palcoscenico, e gli uomini e le donne sono soltanto attori

Hanno le loro uscite e le loro entrate e nella vita ciascuno recita molte parti

E’ la battuta più nota ed importante di Come vi piace, pronunciata da Jacques, un malinconico clown, personaggio non esattamente protagonista ma talmente significativo che viene affidato di solito ad attori di sopraffina sensibilità.

Apparentemente commedia bucolica basata su una contrapposizione tra il mondo di corte e quello dei pastori, in realtà è uno dei testi più misteriosi e ambigui del Bardo, dove pare, che con trecento anni di anticipo su Pirandello, si ragioni di realtà e finzione sulla scena e nella vita.

Ma non è l’unica suggestione della commedia, dove il tòpos del travestimento fa la parte del leone, con Rosalinda, la protagonista che si finge uomo, come succede ad altri, ed è proprio il tema del “doppio” ad interessare il regista di questa edizione: Maurizio Panici.

Non è semplice offrire un allestimento soddisfacente di un testo così complesso, a nostra memoria si sono avvicinati all’anima della commedia solo Peter Stein e Sandro Sequi, rispettivamente nel 1977 e nel 1985 puntando entrambi sul senso filosofico e su quel “perdersi” dei sentimenti come nella foresta di Arden.

Perfino Visconti, negli anni Cinquanta, a giudicare dalle cronache dell’epoca, riuscì solo a fare uno spettacolo immaginifico (con scene di Salvador Dalì) ma non convincente.

Oggi il Panici ha avuto l’idea di vivacizzare il tutto facendo eseguire in scena le composizioni di Ambrogio Sparagna, musicista illustre nel campo della musica popolare.

L’effetto spettacolare è raggiunto, ma purtroppo il resto non è egualmente persuasivo, il disegno registico è confuso, i giovani attori sono vitali ma, non sempre incisivi, (ma tra i meno giovani c’è il sempre bravo Sergio Basile), insomma l’insieme pare opaco e soprattutto il tanto succitato “tema del doppio”, viene soffocato dall’ensemble di musica e spettacolo.


data di pubblicazione 19 /01/2015


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