La squadra di calcio delle Samoa Americane è passata nella storia come la peggiore nel mondo per aver perso una partita contro l’Australia per… 31 a zero. In vista delle qualificazioni ai mondiali, l’American Soccer Federation manda in loro soccorso Thomas Rongen, coach più volte allontanato dal campo per il suo carattere turbolento. Obiettivo, che sembra subito impossibile da raggiungere, sarà quello di segnare almeno un gol, vincere non è importante…
Sembra incredibile ma è tutto vero quello che il regista neozelandese Taika Waititi ci racconta in questo suo ultimo film che si può affettuosamente definire ingenuo, riflessivo e moderatamente divertente. Ed il coach Thomas Rongen, olandese d’origine ma che ha vissuto e lavorato come allenatore sportivo negli States, è proprio quello impersonato dall’attore Michael Fassbender, recentemente visto in The Killer, presentato all’ultimo Festival di Venezia e prodotto da Netflix. Scontroso e di natura irascibile sul campo, viene allontanato dalla federazione calcistica di cui fa parte anche la sua ex moglie Gail, per tentare di raddrizzare le sorti di una squadra che non ha mai segnato un gol. Una forma di confino forzato in un’isola polinesiana dove gli abitanti vivono quasi in simbiosi, rispettando scrupolosamente le loro tradizioni culturali e religiose. Il malcapitato Rongen, dovrà barcamenarsi tra una situazione personale e affettiva disastrosa e questa nuova avventura professionale, dove comunque non mancano le dimostrazioni di rispetto da parte degli indigeni. Certo il film, e la storia che racconta, ha un tono decisamente farsesco ed è proprio questo che lo rende accattivante, anche per coloro che del calcio non ne fanno una passione. In effetti lo sport è il pretesto per mettere in campo situazioni individuali che interessano i vari personaggi ed in particolar modo Jaiya Saeula, anche lei realmente esistita, transessuale in cura ormonale per cambiare sesso e diventare donna a tutti gli effetti. Se il calcio non è tutto nella vita però è anche la via per darsi una disciplina interiore e per apprendere ad affrontare le avversità. Ciò che si impara dalla visione del film è che nella vita non sarebbe poi così importante vincere, quanto piuttosto fare un gol. La squadra in questione, con un po’ di abilità e con la giusta dose di fortuna, alla fine ce la fa. E questo basterà…
data di pubblicazione:14/01/2024
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