CHI M’HA VISTO di Alessandro Pondi, 2017

Di : T. Pica

7 Ott 2017 | Accredito Cinema, Novità

La commedia Chi m’ha visto racconta con ironia la storia del quarantottenne Martino Piccione chitarrista pugliese che da anni vive errante accompagnando i più grandi artisti della musica italiana nei tour di musica live. Martino (Beppe Fiorello) è talentuoso e vorrebbe uscire dall’ombra dei palcoscenici calcati lungo l’Italia, e all’estero, sempre alle spalle delle star del calibro di Jovanotti, Elisa, Negroamaro, Giorgia, Gianni Morandi, Neck (solo per citarne alcuni) per salire alla ribalta come cantante e musicista autore della “sua musica”. Purtroppo però il suo primo cd non riesce a raggiungere nemmeno le radio più piccole anche per colpa del maldestro impresario (Dino Abbrescia). Ecco che allora, dopo l’ultima tappa del tour di Jovanotti, Martino torna a Ginosa, nella sua Puglia natia, ma il rientro non è propriamente felice e consolatorio. Tutti gli amici che infatti Martino incontrerà gli chiederanno “Marti sei tornato?…E quando te ne vai?”. Non solo. La fidanzata di una vita lo ha lasciato e l’anziana madre (l’esilarante macchietta Mariolina De Fano) non comprende il suo disagio e vive nel suo piccolo mondo ovattato dove lascia entrare solo le trasmissioni di Barbara D’Urso e i vari programmi dedicati alla cronaca nera. In uno scenario alquanto desolante, Martino può contare solo sull’appoggio del suo migliore amico Peppino (Pierfrancesco Favino), un ragazzone leggero e semplice che trascorre la giornate gironzolando sulla sua Ape, trastullandosi tra il bar e le serate nell’unica discoteca del paese, in attesa che arrivino le “celebrità” dei reality o della trasmissione “Uomini e donne”. Il clima è decadente, come l’umore ormai in pieno pessimismo cosmico, e allora Martino ha un’illuminazione: l’unico modo per farsi notare e diventare famoso potrebbe essere quello di sparire. Peppino diviene immediatamente complice del bizzarro disegno criminoso a fin di bene e nasconde Martino in un vecchio rudere di campagna abbandonato da tutto e da tutti senza nemmeno la corrente elettrica. Dopo i primi giorni, trascorsi senza suscitare alcuna preoccupazione, nemmeno per la madre, l’assenza di Martino, grazie a qualche piccolo “accorgimento” alla messa in scena escogitato da Peppino, inizia a farsi notare e giorno dopo giorno gli iniziali piccoli trafiletti di cronaca locale lasciano il posto alla stampa nazionale, alla mitica rivista Rollingtones, al foto della copertina della Settimana enigmistica e alla troupe degli inviati della trasmissione televisiva del momento “Scomparsi” condotta dall’eccentrica Simonetta Sabelli de Santis (Sabrina Impacciatore). Il piano inizia a dare i suoi frutti. Mentre improvvisamente i tg, i giornali e tutte le star del panorama musicale italiano rilasciano alla trasmissione “Scomparsi” e sui social networks messaggi di affetto e ammirazione per Martino Piccione implorandolo di tornare, – perché i grandi big senza di lui sono persi -, parallelamente il comune di Ginosa conosce un’improvvisa celebrità turistica, divenendo meta del macabro turismo mediatico di tanti curiosi. Cosa si è disposti a fare per il successo? Fino a che punto siamo pronti a fingere e a metterci in gioco per farci notare? Attraverso questi interrogativi – quanto mai attuali nella realtà moderna sorretta dal culto dell’apparire, dove ogni azione, finanche la più banale e insignificante, diviene protagonista di foto, selfie, post e like -, Chi m’ha visto (chiara citazione alla seria e storica trasmissione Chi l’ha visto? Di Federica Sciarelli), commedia che richiama alcuni spunti del film di Omicidio all’italiana di Maccio Capatonda, racconta con leggerezza la difficoltà di uno spaccato reale del mondo dello spettacolo e dell’arte italiana, dei tantissimi giovani talenti che come assistenti di regia, direttori fotografia, musicisti, coristi, attori vivono per anni nell’ombra e sono destinati a non trovare un proprio spazio da protagonisti nel firmamento della notorietà. Il film non eccelle per la regia e il ritmo, il finale appare scontato, ma la sceneggiatura è buona e alcune scene sono davvero esilaranti grazie all’interpretazione del deus ex machina Peppino (un Favino comico pugliese esilarante) e al cameo impeccabile della cinica e naif conduttrice tv Sabrina Impacciatore (la scena durante i titoli di coda è davvero spassosa!). Da vedere per una serata piacevole e divertente!

data di pubblicazione:07/10/2017


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