(ROME FILM FEST, 18/29 Ottobre 2023)
La guerra è da poco finita, Roma è libera anche se di fatto ancora occupata dalle truppe americane. L’Italia intera si appresta ad essere chiamata a decidere tra monarchia e repubblica e le donne, per la prima volta, avranno un ruolo decisivo nel referendum del 2 giugno del ‘46. Delia vive con il marito Ivano e i loro tre figli in una modesta casa, in un quartiere popolare della città. Una vita difficile la sua ma che porta avanti con spirito di abnegazione, facendosi piacere anche ciò che non le piace. Un giorno le viene recapitata una lettera che lei custodirà in segreto…
Questa diciottesima edizione della Festa del Cinema di Roma ha scelto C’è ancora domani come film di apertura, una scelta che sembra proprio voler riconoscere la bravura della poliedrica Paola Cortellesi, al suo primo film come regista. Molti critici e cinefili alla vista dei trailer avevano storto un poco il naso, pensando che dirigere un film in bianco e nero, tuffandosi nel mondo anacronistico di un neorealismo, che aveva fatto e esaurito il suo tempo nel secondo dopoguerra, sarebbe stata una prova troppo grande per la talentuosa attrice e sceneggiatrice romana. Anche le prime scene si presentavano allo spettatore quasi come una forzatura, un qualcosa che di fatto non appartiene al carattere della stessa Cortellesi che abbiamo imparato ad apprezzare e ad amare per i ruoli che ha rivestito nella sua carriera. Via via che il film avanzava e dipanava la sua storia, con i suoi contenuti tragicomici, il pubblico è rimasto invece sempre più convinto della sua validità. Delia, interpretata dalla stessa regista, è una donna fragile, sottomessa a un marito violento, incapace di manifestare una qualsivoglia minima iniziativa che possa dar valore alla sua esistenza. L’arrivo inaspettato di una lettera darà origine a un personale, segreto atto di ribellione e le farà intravedere una larvata possibilità di riscatto sociale e sentimentale. Gli aspetti tristi dell’intera vicenda sono sapientemente dosati e controbilanciati da una comicità mai sopra le righe, fondamentale a riequilibrare un plot che altrimenti sarebbe caduto nella banalità. Cast ben curato, dove emerge un Valerio Mastandrea nella parte del marito Ivano, il tutto ambientato in un contesto scialbo di una borgata romana, dove ognuno si dà ancora da fare come può per sbarcare il lunario ma dove la solidarietà sociale, soprattutto tra donne, è ancora forte per sopperire alle disuguaglianze di genere. Un tema delicato, se vogliamo purtroppo ancora parzialmente attuale, che la regista affronta con quel tocco di misurata comicità che la contraddistingue in tutte le sue performances. Se dovessimo proprio dare un giudizio su questo film non esiteremmo a dare a questa ennesima prova della Cortellesi una sufficienza piena: una donna intelligente che ancora una volta si è dimostrata all’altezza anche nel ruolo, del tutto nuovo per lei, di regista.
data di pubblicazione:18/10/2023
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