Call My Agent – Italia, ovvero la versione italiana della serie francese Dix pour cent, racconta di un’agenzia di attori e registi (ma rappresentano anche musicisti, personaggi televisivi e così via), in cui i protagonisti sono le persone che lavorano lì dentro, principalmente 4 agenti e una nuova arrivata, in una sorta di dietro le quinte del mondo del cinema e della televisione.
La prima stagione, composta da 6 episodi di 50 minuti circa, è caratterizzata dal fatto di ospitare in ogni puntata un famoso attore nei panni di sé stesso; in essa si mischiano una serie di momenti di “vita d’ufficio” tra l’ironico e il comico, ad altri momenti con un clima di terrore da Diavolo veste Prada, richiamando spesso le atmosfere paradossali di Boris, che è il suo più diretto punto di riferimento.
Call My Agent – Italia sfrutta la fama delle sue star esagerandone i contorni in modo parodico. Si prestano a questo gioco interpreti e registi notoriamente autoironici come Paolo Sorrentino, che gioca sul suo essere sornione e autoriale (ormai postate e ripostate nei social frasi cult del suo monologo sugli ‘incontri a scuola genitori-figli, la cosa più prossima alla morte’), Paola Cortellesi, che intepreta l’attrice secchiona, Pierfrancesco Favino, a cui viene data la possibilità di misurarsi con due imitazioni, Stefano Accorsi concentrato e ironico sulla sua iperatttività, Matilda De Angelis auto avvoltasi nel mondo dei social e, ‘dulcis in fundo’, Corrado Guzzanti, semplicemente unico nella sua ironia e comicità, accompagnato da Emanuela Fanelli, unica a non interpretare sé stessa, ma spassosa in egual misura.
Al di là della trama del singolo episodio, a funzionare è l’approccio di queste guest star, che stanno al gioco e palesemente si divertono. Esemplare, come accennato, l’episodio con Accorsi; la quantità, poi, di film finti, serie inventate, progetti ipotizzati e trame create ad arte dalla serie sono esilaranti e fanno la parodia perfetta di molte produzioni italiane.
La scrittura, quindi, risulta veloce, con battute fulminanti e con un cast perfetto. Un piccolo post scriptum, con gli occhi umidi: negli uffici della CMA sono appese decine di locandine di capolavori del cinema italiano, tra cui viene inserito anche il poster di Figli…Mattia Torre si sarebbe fatto tante risate. E avrebbe avuto voglia di farsi prendere in giro pure lui.
data di pubblicazione:03/02/2023
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