(Teatro Vascello – Roma, serata unica 24 ottobre 2022)
In scena per una sola serata lo spettacolo che ha vinto il Fringe Festival 2021. Clima rarefatto, vocalità impercettibile ma crescita emotiva con il passare dei minuti (50’). La vita e le percezioni emotive di Camille Claudel. Supporti multimediali fondamentali su un fondale pittorico e scultoreo ricco e seducente..
Le voci interne e quelle esterne nella parabola di Camille Claudel, proto-femminista che cerca di combinare la predisposizione artistica con il complicato e ingombrante rapporto con Auguste Rodin. Timori e palpiti, voglia di realizzazione. Arte e vita sono perfettamente fusi nel tentativo minimalistico di restituire il senso di un’esistenza e di una profonda sofferenza. Camille combatte e alla fine perderà ma non rinuncia a combattere la sua battaglia di emancipazione e realizzazione. Il clima d’epoca viene restituito in uno spettacolo per una sola attrice e tante voci e contributi a margine. L’anima di Camille urla incessantemente con il delirio delle proprie visioni interiori e cerca una difficile salvezza. L’insanità mentale è il bivio da cui separa la propria normalità. L’attrice protagonista al centro della scena domina con continui cambiamenti di tono e di ritmo, con improvvise corse, con il gridato manifestato al microfono, simile a un urlo lanciato verso e contro il mondo. In scena la solitudine, il desiderio di indipendenza, la pesantezza del legame amoroso con una personalità soprabbondante, evocata e in fondo temuta. La rappresentazione dell’intimo sentimentale approda a brividi sottilmente erotici nella perfetta idealizzazione tra corpo e anima, tensione costante. Le vie per l’affermazione di un talento femminile nel mondo dell’arte tutt’altro che scontate.
data di pubblicazione: 25/10/2022
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