MAURO di Hernàn Rosselli – RA

MAURO di Hernàn Rosselli – RA

(Festival Internazionale del film di Roma 2014 – Cinema D’Oggi)

Ambientato in una città dell’Argentina poco identificabile, il film di Hernàn Rosselli ci mostra una storia che storia non è. Mauro nasce come spacciatore di denaro falso, per poi diventare falsario lui stesso insieme all’amico Luis ed alla moglie di lui Marcela. Tutto procede bene e non sembra ci siano interferenze nella loro attività, neanche quando Mauro intreccia una storia d’amore con la bella Marcela…… Solo che i personaggi sembrano galleggiare in un mare piatto dove succede ben poco e dove gli stessi protagonisti non sembrano identificarsi neanche con sé stessi o con l’ombra di sé stessi. Poca introspezione e poco pathos con una fotografia chiara ed a volte sgranata, il film non sembra raggiunga un ben che minimo stato di empatia con il pubblico, che rimane tra l’attonito e l’annoiato.

data di pubblicazione 22/10/2014







MAURO di Hernàn Rosselli – RA

GONE GIRL di David Fincher – USA

(Festival Internazionale del film di Roma 2014 – Gala)

Gone Girl ovvero la vita di Amy (Rosamund Pike): da ragazza manipolata dai genitori che sin da quando era bambina ne fanno oggetto di una collana di libri per l’infanzia, a donna manipolatrice della sua perfetta ed invidiata vita matrimoniale con Nick (Ben Affleck), almeno sino a quel mattino del 5 luglio del 2012 in cui Amy scompare misteriosamente dalla casa coniugale. Rapita? Forse uccisa? O semplicemente sfuggita ad un marito violento? David Fincher, con l’adattamento cinematografico del best seller di Gillian Flynn L’amore bugiardo, mette sotto la lente di ingrandimento una ben assortita serie di cliché: la coppia perfetta, il loro matrimonio in crisi per tradimento, la vita coniugale che scoppia anche a causa della crisi economica che ha risucchiato i loro lavori, la ricerca di un figlio salva-crisi, l’invadenza dei salotti televisivi e dei processi mediatici che pretendono di colmare il vuoto lasciato da un’inesistente Giustizia terrena, mentre gli “imputati” si adattano con sempre maggiore convinzione alla parte che altri scrivono per loro.

Il tutto è tenuto insieme da un intreccio mai banale, attorno al quale Fincher costruisce un thriller coinvolgente, perennemente sospeso tra psicologico e psicopatico, in cui anche i personaggi minori escono tratteggiati da un’impressionante dovizia di particolari e che, affidando alla stessa scena l’incipit e l’epilogo della storia, segue un’affascinante andamento circolare, ricomponendo in unità due “punti di vista” apparentemente inconciliabili.

data di pubblicazione 21/10/2014








MAURO di Hernàn Rosselli – RA

SPARTACUS & CASSANDRA di Ioanis Nuguet – F

(Festival Internazionale del film di Roma 2014 – Alice nella città)

Spartacus e Cassandra sono due fratelli Rom che vivono da qualche anno in Francia, le cui vite gravitano tra due mondi contrapposti. Da una parte i genitori, padre ubriacone e madre mezza pazza, entrambi con il desiderio di non separarsi dai figli, oramai adolescenti, che la società e le istituzioni cercano di portargli via; dall’altra Camille, giovane trapezista, che attorno al tendone di un circo improvvisato ha creato un centro di accoglienza per i Rom stessi e che si prende cura, con affetto e talvolta autorità, dei due ragazzi per integrarli al meglio nella vita di ogni giorno.

In questo film documentario, il mondo dei Rom ci viene presentato non attraverso gli occhi del regista francese Ioanis Nuguet, ma attraverso gli occhi stessi dei due ragazzi protagonisti: un mondo apparentemente contraddittorio ed incomprensibile per noi, ma che certamente segue le sue regole e la sua logica. Così i due ragazzi si troveranno di fronte ad un bivio: seguire i genitori sulla strada o Camille? Alla fine la scelta arriverà: decisione non facile, che metterà seriamente in crisi le loro vite……

data di pubblicazione 21/10/2014








MAURO di Hernàn Rosselli – RA

ABOUT A GIRL di Mark Monheim – D

(Festival Internazionale del film di Roma 2014 – Alice nella città)

Il regista tedesco Mark Monheim mette in scena un film adolescenziale per adolescenti.

Charleen ha 15 anni, accanita fan di Kurt Cobain, vede morte ovunque: vorrebbe tutti morti, vorrebbe anche la sua morte. Dopo un mal  riuscito tentativo di suicidio, la sua vita cambierà, ma non in meglio. Tutti le stanno addosso preoccupati che possa ripetere quel gesto: nasce quindi la sua ribellione, la sua insofferenza verso la famiglia, verso la scuola, verso la sua migliore amica. Sembra che, tranne la nonna con la sua tenera saggezza, non ci sia nulla da salvare in questo mondo o per il quale valga la pena dirigere il proprio affetto e la propria attenzione. Improvvisamente però si impone Linus, compagno secchione scansato da tutti, che con la sua goffaggine riesce ad attirare le simpatie della giovane. Sarà la morte della nonna e l’affetto di Linus a far comprendere alla ragazza che la morte ha solo un pregio: quello di farci capire come la vita sia un regalo prezioso.

data di pubblicazione 20/10/2014








MAURO di Hernàn Rosselli – RA

TRASH di Stephen Daldry- UK

(Festival Internazionale del Film di Roma 2014 – Gala)

Rapael, Gardo e Rato. Tre ragazzi brasiliani delle favelas che per arguzia, spirito e integrità morale nulla hanno da invidiare a Qui, Quo, Qua, diventano i protagonisti di una caccia al tesoro avviata dal ritrovamento di un portafoglio e scandita da prove di coraggio e di “decifrazione di codici” da far invidia al Robert Langdon di Dan Brown.

La spazzatura, muovendosi dal titolo del film, inonda lo spazio e la storia fin dalla prima inquadratura, divenendo la manifestazione esteriore di quella corruzione della politica che chiama alla rivoluzione gli scarafaggi scopertisi all’improvviso “persone”, titolari di diritti “umani”, inviolabili e inalienabili, che nessun potere costituito può permettersi di ignorare per troppo tempo. Del resto, come dice Gardo, alla spazzatura materiale ci si può abituare, mentre a quella umana è doveroso reagire, senza farsi troppe domande. Reagire, lasciandosi guidare dalla scia luminosa e “pulita” di chi ha creduto nel cambiamento, solo perché è giusto andare fino in fondo.

Trash è tratto dal libro per ragazzi di Andy Mulligan, sceneggiato dalla penna di Richard Curtis (Quattro matrimoni e un funerale, Notting Hill, Il Diario di Bridget Jones), diretto da Stephen Daldry (Billy Elliot, The Hours, ma anche The Reader). Una combinazione che non tradisce la aspettative, restituendo una pellicola caratterizzata da un ritmo narrativo che incalza e trascina e che, sebbene a volte tradisca un’ingenua deriva verso l’utopia travestita da favola, strappa l’applauso di una sala desiderosa di sognare, di sperare, di cambiare.

data di pubblicazione 20/10/2014








MAURO di Hernàn Rosselli – RA

SOUL BOYS OF THE WESTERN WORLD di George Hencken – UK

(Festival Internazionale del film di Roma 2014 – Gala)

La pellicola sugli Spandau Ballet, presentata al Festival di Roma, non è solo un operazione commerciale per rilanciare con una serie di concerti in tutto il mondo una delle più famose pop band degli anni ‘80/’90, dopo più di venti anni di assenza dalla scena musicale, ma è anche un film sull’amicizia e sulla passione che spesso il successo e la vita tendono a rovinare. Soul boys of the western world racconta infatti l’ascesa artistica di 5 ragazzi inglesi, cresciuti nella periferia operaia di Londra, amici sin dall’adolescenza, che amano fare musica, e che con essa sono cresciuti senza mai separarsi sino ad approdare ad un successo planetario per loro inimmaginabile. La regista George Hencken ci racconta quegli anni anche attraverso la politica di Margaret Thatcher e i disordini di allora, le nuove tendenze della moda e lo stile di certi locali trendy dove la band si esibiva e che rappresentavano un po’ il loro lasciapassare per il mondo, i primi videoclip musicali che iniziavano ad invadere le tv proprio in quegli anni e l’impegno della musica con il Live Aid di Bob Geldof, dando nel complesso alla pellicola un respiro di operazione ben riuscita, gradevole, articolata, decisamente da vedere non solo dalla generazione degli attuali cinquantenni, che con le musiche degli Spandau e dei Duran Duran sono cresciuti, ma anche da coloro che non sanno chi essi siano.

data di pubblicazione 20/10/2014








MAURO di Hernàn Rosselli – RA

I MILIONARI di Alessandro Piva

(Festival Internazionale del Film di Roma 2014 – Cinema d’Oggi)

Dopo la demitizzazione della mafia siciliana in La mafia uccide solo d’estate di Pif, la rassegnazione della ‘ndrangheta calabrese in Anime nere di Francesco Munzi, gli stereotipi della criminalità romana in Senza Pietà di Michele Alhaique, il cinema italiano dell’ultimo anno chiude il proprio tour geografico-criminale con la camorra che regna sulla Napoli del terremoto dell’Irpinia e del trionfo di Maradona, per poi seguire la traiettoria di una tanto prevedibile quanto inarrestabile parabola discendente.

I milionari di Alessandro Piva racconta la storia vera di “Alain Delon” (Francesco Scianna), abbagliato dal lustro di una vita dorata, ubriacato dalla strafottenza di chi è convinto di tenere ben saldo lo scettro tra le mani, appagato dall’illusione di una famiglia “normale”, che abita in una casa arredata come quella delle bambole, al piano di sopra rispetto all’ufficio.

Appena la proiezione del potere inizia a farsi più sgranata, affondando il coltello e le scariche di mitragliatrice negli affetti più profondi, riaffiorano quei dubbi che, fin da ragazzino, rendevano “Alain Delon” diverso dagli altri, riproponendo l’eterno dilemma di chi si trova a scegliere la malavita, sia pur con l’impressione di non avere altra scelta.

Film indubbiamente ben confezionato, che nulla però aggiunge rispetto al modello di genere, scontato negli esiti e con il perenne rischio, non del tutto scongiurato malgrado quanto affermato in conferenza stampa, di ammantare da un velo di eroismo quelli che il linguaggio comune definisce “pentiti” e che il più onesto linguaggio giuridico si limita a considerare “collaboratori di giustizia”.

data di pubblicazione 20/10/2014







MAURO di Hernàn Rosselli – RA

BUONI A NULLA di Gianni Di Gregorio

(Festival Internazionale del film di Roma 2014 – Gala)

Gianni Di Gregorio ha regalato al pubblico del festival capitolino una nuova bella commedia, non così distante, per l’insieme di brio, leggerezza e intelligenza, dal suo esordio alla regia con Pranzo di Ferragosto. La commedia (all’) italiana forse non è morta o, quantomeno, può rinascere, se si combinano una costruzione genuina dei personaggi e una narrazione direttamente tratta dal quotidiano, che fa sorridere senza per forza sfociare nella macchietta o nel volgare. La Roma rionale di Trastevere e Monti, sempre generosamente dipinta da Di Gregorio, viene contrapposta ai gelidi palazzoni fuori dal raccordo anulare, finendo col constatare che l’efficienza nel pubblico impiego rimane, al di là del quartiere, una bella chimera. Perché in fondo siamo tutti buoni a nulla e lo sappiamo, anche se non ci piace sentircelo dire.

data di pubblicazione 20/10/2014








MAURO di Hernàn Rosselli – RA

ESCOBAR: PARADISE LOST di Andrea Di Stefano– F,E,B

(Festival Internazionale del film di Roma 2014 – Gala)

Opera prima di Andrea Di Stefano che, dismessi i panni d’attore, passa dietro l’obiettivo per dirigere la furia di Benicio Del Toro nel ruolo del celebre narcotrafficante colombiano Pablo Escobar. Adrenalinico e non scontato: il film funziona e non soltanto per l’interpretazione da Oscar del protagonista, ma perché intreccia a regola d’arte i momenti cruciali della biografia del Patron con l’elemento di fiction e azione. Abbastanza bravo anche il giovane Josh Hutcherson.Senza strafare, Escobar: paradise lost intrattiene con originalità e centra l’obiettivo.


data di pubblicazione 20/10/2014








MAURO di Hernàn Rosselli – RA

EDEN di Mia Hansen-Løve – F

(Festival Internazionale del Film di Roma 2014 – Sezione Gala)

Sesso, droga e discoteca. A questa triade Mia Hansen-Løve affida il suo viaggio attraverso la musica elettronica francese, legata a nomi, a partire da quello dei Daft Punk, che ancora fanno risuonare il “French Touch” nelle orecchie e nelle gambe della generazione cui appartiene anche la regista, classe 1981.

Il film ha il pregio di non cedere quasi mai alle pur suadenti tentazioni enciclopediche e didascaliche, ma il tentativo di restituire l’affresco interiore e interiorizzato di un mondo fatto di tanti sogni e troppe illusioni sembra infrangersi, almeno a tratti, negli stereotipi di un genere segnato da venature marcatamente adolescenziali. Ragazzi che crescono dopo essersi creduti adulti, sogni che non riescono a stabilizzarsi in un lavoro, il miraggio della gloria che fa perdere di vista la vita.

Il tutto filtrato dallo sguardo di Paul (Felix De Givry), incastonato in una faccia forse un pò troppo pulita per sostenere il ruolo in maniera pienamente convincente. Paul ama incontrare le donne di cui è stato innamorato, ma che a un certo punto scelgono di vivere senza di lui anziché sognare insieme a lui. Fino a quando non appenderà la consolle al chiodo, senza però rinunciare al ritmo che pervade l’esistenza. Perché solo chi ha ascoltato il silenzio può perdersi davvero nella musica. E solo chi si è perso davvero nella musica può tornare ad ascoltare il silenzio.

data di pubblicazione 19/10/2014