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DONNACCE di Gianni Clementi

DONNACCE di Gianni Clementi

con Fioretta Mari, Patrizia Pellegrino, Blas Roca Rey, regia di Luca Pizzurro

(Teatro Manzoni – Roma, 25 aprile /12 maggio 2024)

Commedia brillante con un pizzico finale di dramma dolceamaro. Il prolifico Gianni Clementi, il più produttivo autore di teatro del secondo millennio sforna un’altra godibile messinscena partendo dal mestiere più antico del mondo.

Separate da una generazione Mari e Pellegrino cuciono una perfetta sinergia interpretativa condendo i dialoghi rispettivamente con il dialetto siciliano e quello napoletano. Protagoniste due prostitute che sono entrate in regime di pensione e che cercano di evitare riferimenti all’antica professione anche se fidati clienti ancora chiamano e vengono dirottati da altre donne più disponibili. Un ipotetico viaggio a Sharm El Sheik dovrebbe essere il punto di sutura tra vecchia e nuova vita. Ma dato che il futuro si può programmare fino a un certo punto nella loro vita irrompe un autorevole protagonista della vita italiana che si manifesta come frequentatore di un trans brasiliano e compare con reggicalze in posa e mise inequivocabile. La disponibilità a coprirlo va lautamente ricompensata e dopo una veloce trattativa viene messa a disposizione una cifra importante e un viaggio premio e non più nel vicino Egitto ma nelle più esotiche Barbados. Se non che non tutto va come dovrebbe andare. Testo pieno di battute, doppi sensi e qualche funzionale parolaccia per un pubblico di buona disponibilità. Paga in termini teatrali l’eloquio pieno di citazioni del Vip rispetto alla grana grossa delle due donne e i battibecchi continui della coppia incerta su come cambiare la propria esistenza. Un fondale efficace per divagazioni umoristiche. Pellegrino profonde impegno, Mari un collaudato mestiere. E quando leggi le loro date di nascita ti stupisci per la loro intatta vitalità e capacità di trasformazione dopo aver attraversato vari mondi di recitazione, dalle scuole alla televisione.

data di pubblicazione:26/04/2024


Il nostro voto:

DESTINAZIONE NON UMANA scritto e diretto da Valentina Esposito

DESTINAZIONE NON UMANA scritto e diretto da Valentina Esposito

con Fabio Albanese, Alessandro Bernardini, Luca Carrieri, Matteo Cateni, Chiara Cavalieri, Christian Cavorso, Sara Cavorso, Viola Centi, Massimiliano De Rossi, Massimo Di Stefano, Michele Fantilli, Marcello Fonte, Gabriella Indolfi, Giulio Maroncelli, Piero Piccinin, Giancarlo Porcacchia, Fabio Rizzuto

(Teatro India – Roma, 23/28 aprile 2024)

Il Teatro di Roma ripropone uno spettacolo di grande successo, Destinazione non umana della compagnia stabile Fort Apache Cinema Teatro composta da attori ed ex detenuti, tutti professionisti del palcoscenico. In scena i relitti di sette cavalli da corsa ormai vecchi in attesa di una destinazione definitiva. (foto di Jo Fenz)

  

Erano partiti in sette, ma sono arrivati in cinque al traguardo della vita. Uno si è perso, rivoltoso e indomabile, che nessuna briglia poteva tenere fermo. Un altro è esploso in mille baluginanti pezzi cercando la gloria nella corsa. Bello ma fragile, lo avevano chiamato Cristallo. Chi è rimasto ora è riversato tra i propri escrementi nell’abbeveratoio su cui è inciso il numero di pettorina con cui correva. Una bara senza coperchio a un passo dalla morte, in attesa di essere appeso al gancio dell’ammazzatora per diventare carne da macello o di essere venduto a un circo.

Vecchi e malati, i cavalli da corsa protagonisti del racconto di Valentina Esposito, fondatrice, regista e drammaturga della compagnia Fort Apache che coinvolge attori professionisti e attori ex detenuti o detenuti in misura alternativa che hanno intrapreso un percorso di professionalizzazione e inserimento nel sistema dello spettacolo, non sono né vivi né morti. Sospesi in un limbo sono privati della libertà di poter compiere qualsiasi scelta. Ricordano il passato, glorioso certamente, ma manipolato per il divertimento di qualcun altro. Il materiale su cui riflettere è denso, come densa è la scrittura scenica. La vita e la testimonianza degli attori impegnati sul palco si riversa insieme alla provenienza linguistica e dialettale nella struttura drammaturgica, cucita addosso a loro in maniera eccellente. Il teatro infondo è l’arte di saper trasformare la materia umana in discorso universale.

Il meccanismo narrativo a ritroso ce li mostra adesso da giovani. Spavaldi e inconsapevoli sono già schiavi di un sistema sociale che li sfrutta e li avvelena con sostanze dopanti perché corrano più veloci senza sentire fatica e dolore. Finché riescono a portare risultati tutto va bene, ma quando una zampa si rompe finiscono con morso e briglie ad aspettare la morte. Non va meglio alle femmine, incatenate anche loro in questa terribile favola, il cui unico scopo è quello di mettere al mondo i puledri per la corsa.

La storia personale incisa nel corpo degli attori parla attraverso la tensione dei muscoli, la vocalità rabbiosa, per mezzo del fuoco che si accende negli occhi. Al cuore dello spettatore arriva tutta la forza della passione e dell’impegno di questi artisti per i quali il professionismo è ormai un traguardo acquisito dopo anni di lavoro sulle scene e sul set. Aspettiamo di vedere i nuovi tasselli dell’attività che Valentina Esposito e Fort Apache portano avanti con successo da due lustri.

data di pubblicazione:26/04/2024


Il nostro voto:

BACK TO BLACK di Sam Taylor-Johnson, 2024

BACK TO BLACK di Sam Taylor-Johnson, 2024

Prende in prestito il titolo di una sua famosa canzone il film su Amy Winehouse appena uscito nelle sale italiane che restituisce un po’ di umanità al mito dannato di questa fantastica cantante scomparsa a soli 27 anni. E riesce nell’impresa, regalandoci tanta bella musica concentrata in un tempo piccolo che tuttavia restituisce ciò che questa fragile ragazza ci ha lasciato.

 

“Voglio che la gente senta la mia voce e dimentichi i suoi problemi per cinque minuti. Voglio essere ricordata per la mia voce, per i concerti, per essere stata me stessa”. Marisa Gabrielle Abela è l’attrice britannica che interpreta magistralmente il ruolo di Amy Winehouse. Un romantico biopic che parla dell’artista e delle sue fragilità e del suo unico grande amore, Blake Fielder, interpretato dal convincente Jack O’Connell. Londinese di origini ebraiche, la giovane Amy comincia da giovanissima a muovere i primi passi nel mondo del jazz. Viene incoraggiata dalla nonna Cynthia, sua “icona di tutto”, e dal padre che preferirà farle da manager piuttosto che proteggerla come genitore. Corpo esile, pelle chiara, carattere rissoso, Amy si impone in campo musicale come cantante black. Nella vita nessun uomo sembra riuscire a starle vicino. Sino all’incontro fatale con Blake che la farà gioire e morire. Un amore tormentato e devastante, infedele, tossico. Il film si concentra prevalentemente sulla coppia, sorvolando sulle carenze affettive palpabili dei genitori separati di lei e sui suoi visibili problemi alimentari nati dall’abbandono. Ne emerge il ritratto di una giovane donna fragile che affoga la sua disperazione nell’alcool, in un mondo che la osanna riconoscendole premi importanti, seguita notte e giorno da fotografi e giornalisti.

Il cast di attori è di ottimo livello e Marisa Gabrielle Abela assieme a Jack O’Connell sono bravissimi, in una pellicola molto equilibrata e non banale. Incentrata sul talento musicale della protagonista lasciata sola e senza mezzi a gestire qualcosa di troppo grande e improvviso, Back to Black ci restituisce oltre a tanta bella musica quella inevitabile tenerezza che una così giovane vita può ispirare.

data di pubblicazione:25/04/2024


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SPY x FAMILY CODE: WHITE di Kazuhiro Furuhashi, 2024

SPY x FAMILY CODE: WHITE di Kazuhiro Furuhashi, 2024

Westalis e Ostania sono due nazioni europee confinanti. Un tempo paesi amici, sono ora impegnati in una vera e propria guerra fredda. Al fine di costruire una possibile condizione di pace, l’agente Twilight si infiltra come spia in Ostania. Per raggiungere più facilmente il suo scopo, si crea una famiglia di facciata sposando Yor e adottando un’orfana di nome Anya…

 Per gli amanti del manga, i famosi fumetti che rappresentano un vero e proprio pilastro dell’industria editoriale giapponese, Spy x Family è un film che soddisfa anche le più sofisticate aspettative. Una spy story molto aggrovigliata, coinvolgente e piena di azione adrenalinica. Certo il tutto è rivolto a un pubblico appassionato del genere anche perché la narrazione non si lascia seguire facilmente. Se i protagonisti, i Forger, assumono l’aspetto di membri di una famiglia felice, in realtà nascondono dietro una realtà ben diversa. Loid, come spia, è impegnato nella missione segreta Strix non esente da rischi di ogni tipo. Yor, oltre a sostenere il ruolo di moglie fedele, di fatto è una spietata criminale. Anya, insieme al fido cane Bond, è una figlia adottiva con spiccate doti di telepatia. Ci sono risvolti politici da appianare e il tutto richiede grandi doti di diplomazia. Come al solito non si comprende bene chi siano i buoni e chi i cattivi, ma forse questo non è poi di capitale importanza ai fini della storia. Non mancano le dinamiche affettive di una tipica famiglia, ma ogni cosa è trattata nella maniera giusta. Molta action per un coinvolgimento emotivo forse improprio per coloro che si avvicinano per la prima volta a questo genere di animazione. Ma Tatsuya Endo, autore della serie d’origine, ha concepito un film che può essere seguito anche da coloro che non hanno dimestichezza con i manga. L’autore riesce infatti a introdurre molti personaggi che interagiscono per affrontare una serie di avventure, in un contesto narrativo spettacolare. Forse arriva in sala in una stagione non propriamente adatta, nel film infatti viene creata un’ambientazione tipica natalizia. Ma questa particolarità rende il film più accattivante. Una miscela esplosiva, coinvolgente ma anche eccessivamente condita di super effetti speciali.

data di pubblicazione:24/04/2024


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CHALLENGERS di Luca Guadagnino, 2024

CHALLENGERS di Luca Guadagnino, 2024

Tashi Duncan, campionessa di tennis, a seguito di un infortunio al ginocchio durante una partita, è costretta a abbandonare la sua promettente carriera. Dopo aver conosciuto Art e Patrick, anch’essi tennisti e amici fraterni sin dall’infanzia, tra alterne vicende finirà con lo sposare Art, diventando nello stesso tempo sua allenatrice. Passati gli anni e passata l’amicizia, i due si troveranno a sfidarsi ancora una volta non solo in senso agonistico, ma soprattutto in quello affettivo…

 

L’ultimo e attesissimo film di Luca Guadagnino è diverso dai precedenti per molti aspetti. Ci troviamo questa volta nel genere sportivo visto che il tennis è lo sfondo che accompagna le vicende dei tre protagonisti. Ma non è solo questo, dal momento che lo sport è come il pretesto per raccontare di un dramma sentimentale e coinvolgente. Oggi siamo ben lontani dai tempi in cui Truffaut in Jules e Jim aveva suscitato grande scandalo per aver portato sullo schermo una Jeanne Moreau che si destreggiava bene in un inconsueto triangolo amoroso. Qui la protagonista Tashi (Zendaya) si trova in un’analoga situazione, trovandosi infine a fare una scelta. Fidanzata prima con l’intraprendente Patrick, interpretato da Josh O’Connor, deciderà poi di sposare il riflessivo Art, ruolo coperto dall’attore americano Mike Faist. Il break point che i due ex amici fraterni dovranno affrontare, durante lo scontro finale in un torneo di tennis challenger, si riflette in tutto e per tutto anche nella loro sfera personale. Guadagnino, con un’ottima regia, riesce comunque a farci seguire con interesse le lunghe e forse un poco eccessive lungaggini delle competizioni. Il tutto senza però tralasciare le controverse vicende sentimentali dei tre protagonisti, vicende che via via si vanno ingarbugliando nel corso degli anni. Il regista rimbalza la sua storia tra diverse fasi temporali dove i coinvolgimenti affettivi sono veramente mutevoli. Tutto ciò rende il film tutt’altro che monotono, anzi gli conferisce un ritmo veramente frizzante. Ottima la sceneggiatura, la prima dello scrittore Justin Kuritzkes, e ottime le musiche travolgenti firmate da Trent Reznor e Atticus Ross. Molta passione per il tennis e qualche trasgressione alle regole che oggi, grazie al grande Sinner, si è riusciti a infondere anche ai non appassionati di questo sport. Un film per niente banale, intelligente e profondo senza risultare pesante.

data di pubblicazione:23/04/2024


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FARNESE À LA PAGE – Incontro Franco Italiano sul futuro del libro

FARNESE À LA PAGE – Incontro Franco Italiano sul futuro del libro

Il 24 Aprile Palazzo Farnese, sede dell’Ambasciata di Francia a Roma, ospiterà nei suoi splendidi saloni la seconda edizione di Farnese à la page. Un evento dedicato al dibattito fra professionisti italiani e francesi del vasto mondo del libro sulle nuove sfide ed opportunità dell’editoria e sull’evoluzione della letteratura in Europa. Rendono attualissimo l’incontro le questioni essenziali della Cancel Culture, dell’appropriazione culturale, delle nuove scritture e soprattutto dell’impatto dell’Intelligenza Artificiale sui vari mestieri letterari. I partecipanti potranno così avere una panoramica sulle due diverse realtà e su come le varie voci dell’industria libraria europea si preparano al futuro di un contesto in rapido cambiamento.

Nella mattinata, cuore del convegno sarà il delicato tema del conflitto fra la libertà e le responsabilità degli autori ed editori di fronte alle nuove diverse sensibilità sociali. ed al diffondersi della Cancel Culture. Le sue forme più estreme e la conciliabilità o meno delle varie posizioni.

Nel pomeriggio il dibattito sarà centrato sugli effetti dell’uso, dichiarato o meno, dell’Intelligenza Artificiale, la sua legittimità e l’impatto sul concetto di autorialità della scrittura. Saranno esaminati i conseguenti risvolti legali, normativi ed editoriali.

Un focus particolare verrà poi posto, con le testimonianze di scrittori, editori e giornalisti, sui nuovi generi letterari e sul ricco filone dei noir e dei fumetti d’autore sia in Italia che in Francia.

L’incontro è aperto al pubblico.

data di pubblicazione:23/04/2024

CALL MY AGENT – STAGIONE 2

CALL MY AGENT – STAGIONE 2

All’agenzia CMA sono tornati tutti gli agenti: la seduttrice Lea, il glaciale avvocato Vittorio, l’innocente Gabriele, la saggia Elvira, la receptionist aspirante attrice Sofia e gli assistenti Camilla, Monica e Pierpaolo

 

Il remake del francese Dix pour cent!, disponibile su Sky e su Now TV dal 22 marzo, si conferma la più spassosa delle serie tv italiane, con la seconda stagione che sembra addirittura più divertente della prima. Sempre ad un passo dal paradosso, si inquadra dalle parti di Boris, restandone comunque lontana per originalità.

Gabriele Muccino che fa la parodia di sé stesso è uno dei momenti più spiritosi, con lui che urla irrazionalmente e che gode nel vedere le famiglie litigare. Tutti gli ospiti si prendono in giro ma qualcuno lo fa più di altri. Valeria Golino e Valeria Bruni Tedeschi, le due Valerie del cinema italiano, sono spassosissime. Claudio Santamaria, ‘family man’ per antonomasia, che per poter svolgere il ruolo di Giordano Bruno nel prossimo film di Christopher Nolan fa di tutto per stravolgere la sua immagine. E poi Elodie, vittima di un fan, che gira un film con Dario Argento, Serena Rossi (forse l’episodio meno spassoso) che sogna Sanremo. L’ultimo episodio, girato a Venezia in occasione del Festival del Cinema, è davvero un bijoux di scrittura, grazie a Sabrina Impacciatore nel ruolo di presidente di giuria. Ed infine Corrado Guzzanti, vero e propria ciliegina sulla torta, prigioniero di Emanuela Fanelli, impegnati nel documentario commissionato da Quentin Tarantino, si cimentano in duetti comici e surreali, sono una sorta di trait d’union tra tutti gli episodi.

Questa seconda serie è più matura rispetto alla prima, vengono più alla luce tutti i rapporti tra i protagonisti, rimasti sottotraccia nella prima serie.

Pur non avendo visto l’originale Dix pour cent! e quindi non potendo fare paragoni tra l’originale francese e l’adattamento italiano, si ritiene riuscitissima la stagione, lasciando aperto un sicuro spiraglio per un’altra stagione.

data di pubblicazione:22/04/2024

L’ARTE DELLA SEDUZIONE

L’ARTE DELLA SEDUZIONE

PRESENTAZIONE DELLA STAGIONE 2024/25 DEL TEATRO QUIRINO

(Teatro Quirino – Roma, 22 aprile 2024)

Presentato con ampio anticipo il prossimo cartellone di spettacoli del teatro Quirino di Roma. Il calendario 2024-25, ricco di interessanti lavori e ottimi interpreti, tiene conto dei grandi classici e in egual modo della drammaturgia contemporanea. Sono 20 i titoli in programma, a cui si sommano tre spettacoli curati da Saverio La Ruina per una breve rassegna di teatro contemporaneo tra febbraio e aprile 2025.

L’arte della seduzione è lo slogan scelto per questa nuova stagione, accompagnato nella presentazione dall’immagine svettante di un fiero e coraggioso gallo cedrone dal colorato piumaggio. Variopinto come la proposta che il CdA del teatro, presieduto da Rosario Coppolino a cui di uniscono il direttore artistico Guglielmo Ferro e il consigliere Alfio Breci, si accinge a presentare.

È Alfio Breci il primo a salutare il numeroso pubblico di affezionati accorso per l’evento. Nei ringraziamenti nomina uno per uno tutti i collaboratori del teatro, atto necessario e doveroso che l’esperienza del covid ha insegnato a fare. Accenna infatti alla ripresa post-pandemica Rosario Coppolino, che sottolinea quanto scandaloso sia per una grande città come Roma chiudere i teatri anziché riaprirli. Nell’elenco delle sale chiuse fa menzione in particolare del Globe, lo storico teatro di Villa Borghese fondato da Gigi Proietti, “una ferita ancora aperta e sanguinante”. Ma tiene conto della ripresa anche il direttore artistico, il regista Guglielmo Ferro, attento a ricordare che la chiusura dei teatri in pandemia ha portato ad apprezzare il fatto che il teatro è prima di tutto un’assemblea di persone che stanno insieme.

L’ottima notizia è che dall’anno prossimo il Quirino diventerà anche un centro produttivo. Si vedranno i primi risultati nella stagione 2025-26, ma già dall’anno prossimo il teatro sarà impegnato in esperienze di coproduzione. Inoltre è già al suo secondo anno di vita la scuola d’arte drammatica per aspiranti attori e registi Officine Quirino, diretta dallo stesso Guglielmo Ferro insieme a Micaela Miano. Il percorso formativo volto a selezionare giovani talenti tra i 18 e i 30 anni si prefigge come obiettivo quello formare il futuro vivaio artistico del nostro Teatro.

Mentre si presenta la stagione e ogni compagnia parla del proprio spettacolo, arriva fresca la notizia, festeggiata tra gli applausi, che il botteghino ha sottoscritto il primo abbonamento. Si spera (e si augura) il primo di centinaia.

Di seguito una breve presentazione degli spettacoli in cartellone.

Tra i testi classici aprirà la stagione (8-20 ottobre) Anfitrione di Plauto, per la regia e l’interpretazione nella parte del servo Sosia di Emilio Solfrizzi. Trappola per topi di Agatha Christie (dal 19 novembre al 1 dicembre) arriverà finalmente a Roma dopo tre anni dal debutto. Dal 7 al 12 gennaio 2025 sarà in scena il revival de La strana coppia di Neil Simon, con Gianluca Guidi e Giampiero Ingrassia. A seguire (14-19 gennaio) Filippo Dini è interprete e regista in I parenti terribili, la commedia perfetta di Jean Cocteau, mentre Flavio Insinna e Giulia Fiume saranno Ugo e Anna, protagonisti di Gente di facili costumi, la divertente commedia ancora attuale scritta da Nino Marino e Nino Manfredi (regia di Luca Manfredi, 18 febbraio – 2 marzo). Sempre tra i testi classici Franco Branciaroli porterà a marzo (18-23) il suo nuovo spettacolo da Goldoni, Sior Todero brontolon (regia di Paolo Valerio). Per il classico natalizio un balletto, Lo schiaccianoci di Čajkovskij. Luciano Cannito dirige la compagnia del Roma City Ballet, che vede tra gli interpreti due star internazionali della danza: Iana Salenko e Ksenia Ovsianick. A chiusura di questa prima parte dedicata ai classici due dei tre spettacoli coprodotti dal teatro Quirino: Ti ho sposato per allegria di Natalia Ginzburg (25-30 marzo) e Crisi di nervi di Anton Čechov (29 aprile – 11 maggio), quest’ultimo per la regia di uno dei più grandi registi ancora viventi, il tedesco Peter Stein.

Per i classici rivisitati Alessandro Preziosi e Nando Paone saranno in scena con Aspettando Re Lear, scritto da Tommaso Mattei (5-17 novembre); Ugo Dighero sarà invece protagonista ne L’Avaro di Molière (regia di Luigi Saravo, 17-22 dicembre). Nuova lettura a cura di Carla Cavalluzzi e Sergio Rubini per il classico di Stevenson: Il caso Jekyll (21 gennaio – 2 febbraio), uno studio sull’inconscio del celebre personaggio. Noir terrificante, ma anche profondamente comico, La signora omicidi di William Arthur Rose, adattato pensando a un pubblico italiano da Mario Scaletta (regia di Guglielmo Ferro, 11-16 marzo). Shakespeare verrà invece trattato da Valter Malosti che insieme ad Anna Della Rosa sarà protagonista della nuova lettura di Antonio e Cleopatra (11-16 febbraio).

Per concludere sono sei gli spettacoli di nuova drammaturgia. Il 22 ottobre e fino al 3 novembre, a un anno dal debutto, arriva 1984 di George Orwell, nell’adattamento di Robert Icke e Duncan Macmillan. Una complessa macchina teatrale e un grande sforzo produttivo diretto da Giancarlo Nicoletti. Dal 3 all’8 dicembre Simone Cristicchi dirigerà sé stesso nel ruolo del santo di Assisi: Franciscus. Il folle che parlava agli uccelli (le musiche originali sono di Cristicchi e Amara). Cristiana Capotondi vestirà i panni di una madre che si prende cura della propria bambina durante i bombardamenti della Seconda guerra mondiale a Firenze, protagonista in La vittoria è la balia dei vinti di Marco Bonini (10-15 dicembre). Torna al Quirino Veronica Pivetti con L’inferiorità mentale della donna, un evergreen del pensiero reazionario tra musica e parole (recita il sottotitolo) dal 4 al 9 marzo. Uno spettacolo emotivamente forte e utile, dice in video l’attrice, originale e provocatorio. Terzo spettacolo coprodotto dal teatro Quirino Moby Dick di Herman Melville, adattato da Micaela Miano (1-13 aprile). Un progetto che il regista Guglielmo Ferro insegue da anni e che si prospetta come un viaggio verso l’ignoto, attratti da quello che non conosciamo. Quasi una pirandelliana esperienza che si interroga sulla realtà oltre il palcoscenico. Infine termina questo lungo elenco la terza parte della trilogia La ballata degli uomini bestia di Davide Sacco lo spettacolo Il medico dei maiali con Luca Bizzarri e Francesco Montanari (22-27). Un dovere, secondo l’autore e regista, quello di avere la missione di portare la drammaturgia contemporanea sui grandi palchi italiani.

data di pubblicazione:22/04/2024

STRADE DE ROMA, con testi di Belli, Berneri, Del Monte, Fabrizi, Jandolo, La Crociera, Pascarella, Trilussa, Zanazzo

STRADE DE ROMA, con testi di Belli, Berneri, Del Monte, Fabrizi, Jandolo, La Crociera, Pascarella, Trilussa, Zanazzo

selezione dei testi di Graziano Graziani, a cura di Flavio Francucci, con Francesca Astrei, Flavio Francucci, Alberto Melone, visual di Giacomo Calderoni

(Teatro di Villa Torlonia – Roma, 17/21 aprile 2024)

Un originale itinerario per Roma passando per le vie contrassegnate dai poeti del folclore romano. Tra topografia, letteratura, storia e vita vissuta. Con il benefit della visita nel teatro voluto dai Torlonia, da tempo affidato alla guida ondivaga del Teatro di Roma..

Ti aspetti un reading visto che la nuda scenografia appare affidata a un solo leggio al centro dell’enorme palcoscenico. Invece è decisamente qualcosa di più per il piglio vivace conferito dai tre giovani interpreti. Sul grane schermo ti fanno compiere un viaggio nel ventre disinibito e a tratti crapulone, della Roma del centro. E rivivi, a partire da un epigono del ‘600, le glorie poetiche della Roma che fu, a volte di eccelso valore nazionale e non regionale come nel caso dei sonetti del Belli. Oscenità artistiche dietro l’angolo, cinismo, schiettezza e persino un po’ di commozione come in occasione della rievocazione della breve vita di Raffaella La Crociera, unica donna nel coro maschile (notate!), perita per una grave malattia a 14 anni dopo il generoso atto di donare il mezzo milione di lire, una cifra per l’epoca (siamo nel 1954), per i superstiti di una catastrofe naturale. Si chiede la partecipazione del pubblico soprattutto quando si riabilita l’antico e crudele gioco della passatella, passatempo alcoolico che a volte si concludeva con tragiche risse tra gli astanti. La dimostrazione è che si può fare spettacolo affidandosi al patrimonio regionale e alla memoria con il dovuto omaggio ai protagonisti del tempo che fu. La generosità degli interpreti è tale che si tracima ben oltre i 70 minuti previsti dal programma ufficiale.

data di pubblicazione:22/04/2024


Il nostro voto:

LIKE THE AVENGERS adattamento e regia Matteo Fasanella

LIKE THE AVENGERS adattamento e regia Matteo Fasanella

(Teatro Trastevere – Roma, 17/21 aprile 2024)

Torna al Teatro Trastevere Like the Avengers, una commedia brillante, sotto la regia di Matteo Fasanella, che trasporta il pubblico in un viaggio alla ricerca della fiducia in se stessi e negli altri, attraverso l’empatia, l’unione e la speranza, con un tocco di irresistibile comicità.

 

In una sala di attesa di un noto psicoterapeuta, si incontrano alcuni particolari individui accolti da una stravagante segretaria. Poiché il medico è in forte ritardo, i sei pazienti cominciano a conoscersi ed a raccontare, non senza qualche resistenza, il loro personale disturbo ossessivo compulsivo. Tutti sono alla ricerca di una speranza, una rinascita emotiva e sociale che sembra tanto irraggiungibile quanto necessaria.

L’improvvisata terapia di gruppo fa prendere coscienza ad ognuno della propria condizione di disagio e scatena la voglia di trovare insieme una soluzione che li possa condurre ad una esistenza normale e ad una vita migliore.

Like the Avengers racconta, in chiave ironica, le piccole e grandi manie che si manifestano nel quotidiano e come l’unione e la comprensione possano essere un potente rimedio. I vari personaggi convivono con il loro problema e quando finalmente lo esternano agli altri sperimentano un momento di catarsi: si liberano di un fardello per condividerlo con chi può comprenderlo perché ne è vittima a sua volta.

Lo spettacolo affronta un tema importante, ma lo fa con delicatezza e soprattutto con un umorismo intelligente. Passando per situazioni paradossali create tra i protagonisti, si ride sulle ansie e le paranoie, quasi ad esorcizzarle e si riflette sulla forza dell’unione e della comprensione.
Ed il finale è a sorpresa.

Spettacolo piacevole e divertente con un cast di attori veramente bravi: Lorenzo Martinelli, Diana Forlani, Alessio Giusto, Virna Zorzan, Elena Verde, Sabrina Sacchelli e Nicolò Berti che grazie al intenso lavoro registico di Matteo Fasanella danno vita a un’esperienza teatrale immersiva, portando in scena le dinamiche complesse tra i personaggi con intensità e con un intelligente senso del ritmo e di gestione delle situazioni.

Un invito a riflettere sulla potenza dell’aprirsi agli altri, sul valore del condividere debolezze e insicurezze in un mondo che spesso predilige l’individualismo.

data di pubblicazione:21/04/2024


Il nostro voto: