Berlino 1929, la Germania è a pezzi dopo la prima guerra mondiale e la città è sull’orlo di un abisso: complotti della destra nazionalista, rivendicazioni sociali , un clima di totale incertezza e dissolutezza. Nella città arriva da Colonia il giovane ispettore Gereon Rath , che, confinato alla buoncostume, ultima delle sue aspirazioni professionali, si trova a dover risolvere un caso piuttosto spinoso riguardante pornografia e mafia. Si troverà coinvolto in ben altre situazioni ( sono sedici gli episodi che compongono le due stagioni trasmesse da Sky Atlantic ). Avrà modo di stringere amicizie pericolose, immergersi nella vita notturna popolata di droga e night clandestini, sventare golpe, reprimere il primo maggio dei bolscevichi, indagare su un misterioso carico, forse d’oro, proveniente dall’Unione Sovietica e tanto altro… Al suo fianco la stenografa Charlotte, investigatrice in erba.
Tratto dal romanzoDer Nasse Fisch, di Volker Kutscher, la serie – le prime due puntate già ammirate prima alla Berlinale e poi alla Festa del Cinema di Roma – è un affascinante e conturbante affresco della Germania di Weimar e in buona sostanza un noir ad ampio spettro perfettamente rappresentato. All’opera, tre registi del calibro di Tom Tykwer (Lola corre), Achim von Borries e Henk Handloegten, mentre la produzione ha segnato l’inedita collaborazione fra colossi: X Film Creative Pool, ARD, Sky e Beta film. Non è questa la sede per discutere se le serie televisive siano cinema o qualcos’altro oggi, peggiore, migliore; resta la certezza che nell’occasione ci si trova di fronte a uno spettacolo a tutto tondo che riesce a coniugare una trama intrigante e complessa con una introspezione psicologica dei personaggi e una rivisitazione attendibile di un momento storicamente importante della vita della Germania. Nelle diverse puntate si accentua la natura goliardica del periodo storico: la Berlino nel 1929, era la capitale del mondo, una città internazionale, magica e cosmopolita. La ricostruzione delle strade (la scenografia curata da Uli Hanisch per Studio Babelsberg ha ricostruito perfettamente i diversi tipi dei quartieri di Berlino), i locali notturni e le stanze private testimoni di crimini, la sessualità cruda e dissoluta, le lotte sociali, la povertà e la disoccupazione crescenti in contrasto con gli eccessi e il lusso della vita notturna e dell’energia dirompente e creativa dei vari personaggi, tutto viene rappresentato in modo realistico e cruento. Il suo ideatore, il regista Tom Tykwer nella presentazione alla Berlinare 2017 aveva sottolineato:“È stato un momento di cambiamento politico, solo pochi anni prima dell’ascesa dei nazisti, e mentre nessuno aveva la più pallida idea di quello che doveva arrivare, in giro per la città era tutto in ebollizione”. Tra i meriti ascrivibili alla serie non può mancare la citazione per gli attori, Volker Bruch, asciutto e dilaniato protagonista ( il poliziotto buono) e la deliziosa Liv Lisa Fries,(la vulcanica Charlotte tuttofare), Matthias Brandt, nel ruolo dell’ambiguo Brenda collega di Rath in polizia, Leonie Benesch, la disorientata Greta e Severija Janusauskaite (nome quasi impronunciabile!) nei panni della perfida ma fascinosa Svetlana, tutti magnificamente calzanti nei rispettivi ruoli della produzione, pare destinata a proseguire, sull’onda del successo riscontrato.
Babylon Berlin si compone inoltre di una colonna sonora organica alla narrazione con le musiche che fanno da sfondo agli anni ’20 eseguite dalla Leipzig Radio Symphony Orchestra e dalla Absolute Ensemble, band elettro acustica da camera di New York. Di grande impatto alcune canzoni eseguite da Bryan Ferry, che, al solito fascinosissimo, compare altresì come attore-cantante di night in diverse puntate.
Da non perdere!
data di pubblicazione:30/01/2018
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