AUTOBIOGRAFIA di PETRA DELICADO di Alicia Gimenez-Bartlett – Sellerio editore

Petra Delicato, ispettore/trice della polizia di Barcellona, decide di prendersi una vacanza dal crimine e si rifugia in un convento di suore in Galizia sentendo l’esigenza di raccontare il suo vissuto: famiglia, studi, scelte di vita, amori, conflitti.

Chi già conosce Petra Delicado, abile e brusca poliziotta catalana, creata dalla fantasia di Alicia Gimenez-Bartlett, potrà, forse, trovare inutile la biografia in questione, priva com’è di quelle indagini poliziesche e di quello humor che ne avevano caratterizzato i primi undici episodi, decretandone un meritato successo su scala europea. Si tratta infatti, papale- papale, del racconto autobiografico, narrato in prima persona, che la stessa Petra ci fa della sua vita, senza omissioni di: contesto familiare, studi, matrimoni, divorzi, insomma, una sorta di tutto- quello- che- avreste- voluto- sapere di e su Petra! Anche perché, già, nei precedenti undici racconti molte delle notizie ci erano state fornite e, inserite come flash back o vissute in presa diretta, avevano, probabilmente, un ben altro sapore, rispetto a una semplice ricostruzione temporale. Però, per chi non conosce il personaggio, questa “autobiografia” può costituire un buon viatico verso la comprensione di una donna-poliziotto (la prima moderna dopo Miss Marple) da leggere e amare nella serie poliziesca originale di ben altro impatto. Oggi, scrittori sceneggiatori, persino ex politici, tutti si cimentano nel genere poliziesco, giallo, thriller, noir o come vi aggrada chiamarlo; gli esiti, ovviamente, non sempre sono felici. Dopo, tenenti, detective, commissari, vice-questori, quasi tutti uomini, di recente si è assistito alla proliferazione di donne investigatrici, carabiniere, PM, e quant’altro, ma, tocca dirlo, l’antesignana di tutte è stata proprio lei, la nostra Petra, cazzuta, onesta, proto femminista, nell’occasione, descritta come donna che ha sempre rivendicato la propria indipendenza da figlia, da moglie, da avvocato prima e poliziotta poi. La finta biografia permette naturalmente alla Gimenez-Bartlett di parlare di tante cose (la Spagna franchista, la religione, la Barcellona dei tempi andati, il concorso di polizia, il cibo, l’amore ,il sesso…) e questo lo fa da par sua.

Non si può negare, infatti, che al di là di un senso di già noto e la carenza di autentici colpi di scena, il libro è ben scritto, e specie nelle pagine dedicate alla costruzione e distruzione degli amori della volubile Petra si fa leggere con interesse e partecipazione ( certo maggiore da parte di un pubblico femminile). Dulcis in fundo, le domanda che sorgono spontanee , possono essere: si sentiva il bisogno di un episodio del genere nella già felice saga della investigatrice catalana? Si tratta di una astuta scelta imposta dalla casa editrice? Nasce dettata dalla mancanza di una vera spinta creativa? ( è certamente più facile una biografia che inventarsi una intrigante trama “gialla”) Ai “ poster”, come direbbe il grande Frassica l’ardua risposta, intanto sappiate che – critiche a parte-

Il libro viaggia comunque da settimane nella lista dei più venduti del nostro paese.

data di pubblicazione:12/02/2021

1 commento

  1. Parafrasando Ennio Flaiano che raccontando di un’attrice intervistata se avesse letto qualcosa dei classici della Letteratura Russa e in particolare di Tolstoj, citava la risposta
    “… No, non ho letto nulla, ma ho visto un po’ il film…”, potremmo anche noi dire “No, non ho letto nulla di A. J. Bartlet … ma ho dato una scorsa all’ “Autobiografia di Pedra Delicado”.
    Che dire di più? Si tratta di “Bignamino”, ricordate quei manualetti contenenti in forma ultra condensata le nozioni essenziali di un argomento scolastico?
    L’ultima pubblicazione della Sellerio è, in effetti, proprio una sorta di “Non tutto ma di tutto su quello che avreste voluto sapere su Pedra Delicado, ma non avete mai avuto il coraggio di leggere”!
    Conosciamo la Bartlet e con lei la sua protagonista, fin dal 1996 e l’abbiamo apprezzata strada facendo, seguendo, nei suoi 13 libri, le evoluzioni della scrittrice e del suo fortunato personaggio. Coglie molto nel segno l’acuta recensione di Ripoli: probabilmente si tratta di un’astuta scelta imposta dalla casa editrice di spolpare l’ “osso” al massimo!
    Vogliamo sperare che i vincoli contrattuali abbiano imposto questa operazione piuttosto che dover pensare, ahinoi, ad un impoverimento delle vena creativa dell’autrice dopo tanti anni (…forse troppi!?!)

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