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FARGO 5- SERIE TV SKY, 2024

FARGO 5- SERIE TV SKY, 2024

Fargo è quel tipo (unico) di serie in cui dopo le prime due stagioni c’è un salto di due anni, poi tre, e infine altri tre per arrivare alla quinta e per ora ultima stagione. Si ripropone anche in questa la stessa atmosfera fredda e piena di neve delle precedenti, ma non è mai la stessa storia e non ci sono mai gli stessi personaggi, cosicché ogni volta si può ripartire da zero senza necessariamente ricordare cosa è accaduto nella precedente.

Il regista, produttore e sceneggiatore Noah Hawley riporta il pubblico nell’America di Trump. Siamo in Minnesota e North Dakota ed è la volta di Roy, sceriffo patriarcale, abusatore e fondamentalista religioso interpretato da Jon Hamm, e la sua ex moglie Nadine (Juno Temple), nel frattempo diventata Dorothy, che era riuscita a sfuggirgli per un decennio, salvo poi essere ritrovata e ribraccata. L’argomento trattato, quello della violenza sulle donne calato sulla società americana provinciale, è costruito su di un personaggio femminile di grande furbizia, una “tigre”, come spesso definita dal misterioso sicario Ole Munch, altro personaggio degno di nota, enigmatico e disturbante, così come tutti i personaggi, alcuni attraenti e altri terrificanti.

I continui allontanamenti e avvicinamenti fra Roy e Nadine/Dorothy (con continui sfasamenti temporali) hanno modificato nel corso degli episodi la visione di alcuni personaggi. Si mantiene comunque sempre l’anima grottesca, con punte di umorismo nero, dell’originario e mitico film Fargo dei fratelli Coen, ma aumentando sempre di più il registro drammatico a volte splatter in particolare verso il finale della serie. Un po’ si viene riportati alle origini del lungometraggio originario, ma al tempo stesso viene compiuto un balzo in avanti, con l’inserimento di elementi nuovi, alcuni spirituali e mistici che, viste le circostanze e i protagonisti, non alterano il contesto. Se avete amato le passate stagioni, questa proprio non potete lasciarvela sfuggire.

data di pubblicazione:24/01/2024

DIABOLIK CHI SEI? di Antonio e Marco Manetti, 2023

DIABOLIK CHI SEI? di Antonio e Marco Manetti, 2023

Ultimo capitolo della trilogia, Diabolik e Ginko si trovano finalmente vis à vis in una cella, convinti entrambi che siano gli ultimi attimi della loro vita, con inevitabili richiami di Diabolik sul suo misterioso passato. Là fuori, intanto, Eva Kant e Altea sono per una volta alleate, pur di salvare i loro uomini.

Chi è veramente Diabolik? È questo l’interrogativo a cui cercano di dare risposta le sorelle Giussani nel loro celebre fumetto e i Manetti Bros in questo film, dove, dopo i due primi capitoli, hanno scelto di chiudere il loro trittico dedicato al mito di un’intera generazione, ovviamente anche la loro. Per fare il tutto, il duo registico ha cercato di mantenersi deliberatamente fedele alle storie su carta, riuscendo ancora una volta a trovare la chiusura di un cerchio magico, riuscendo a spiegare il personaggio e le sue origini senza per questo svelarlo del tutto, lasciando sempre un alone di mistero sulla sua figura e rendendolo per questo ancora più affascinante.

Se nel primo film si era cerato di raccontare Diabolik dal punto di vista di Eva Kant e nel secondo attraverso quello dell’ispettore Ginko, in questo terzo capitolo si è deciso di raccontare Diabolik dal punto di vista di Diabolik stesso, facendo un balzo in avanti di un decennio catapultando la scena negli anni 70 con scenografie, costumi e fotografia cambiati in modo piuttosto evidente: ciò ha dato ha dato un taglio completamente diverso al film rispetto ai precedenti.

Oltre al cast fisso già presente negli altri, Giacomo Gianniotti, Miriam Leone, Valerio Mastandrea, Monica Bellucci e Pier Giorgio Bellocchio, si sono aggiunti tanti nuovi attori per dare nuovo spunto all’ultimo capitolo della saga, con Diabolik stesso che viene interpretato da più attori. Un merito particolare va dato alla coppia Leone/Bellucci, donne che si alleano per salvare i loro uomini, in ciò riuscendo a dare un taglio ‘femminile’ all’opera, di cui c’era veramente bisogno. Unica pecca la durata, ma trattandosi di capitolo finale era immaginabile il dilungarsi.

Per concludere, il terzo film è pieno di canzoni di grandi cantanti italiani e non. Per il brano dei titoli di testa, dopo Manuel Agnelli e Diodato, si è passati allo stile frizzante dei Calibro 35 in coppia con Alan Sorrenti.

data di pubblicazione:05/12/2023


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I LIMONI D’INVERNO di Caterina Carone, 2023

I LIMONI D’INVERNO di Caterina Carone, 2023

Due sconosciuti, vicini di terrazzo, alle prese col giardinaggio: questa la base per iniziare ad instaurare un’intesa: Pietro ed Eleonora si trovano fra loro, per seguire entrambi il proprio cuore, cercando di credere ancora nel futuro e nella speranza di essere nel ‘posto giusto al momento giusto’, prima che le loro strade si separino di nuovo.

 

Già dal titolo si preannuncia la possibilità di maturare nonostante il freddo, come per l’appunto i limoni d’inverno. Christian De Sica interpreta Pietro Lorenzi, un professore di lettere in pensione amante del giardinaggio, accanto a Teresa Saponangelo, che interpreta Eleonora; tutto intorno altri personaggi: Nicola, interpretato da Francesco Bruni, un giovane cameriere senza istruzione che vede in Pietro una figura paterna, Domenico, suo fratello e Luca, il marito di Eleonora. Lo sguardo delicato, ma con un velo potente di tristezza, è anche sulle ambizioni in tutte le loro sfumature: da andare a New York per Luca (Max Malatesta), fino a Domenico (Luca Lionello), che vuole ricostruire una barca e Nicola, che vuole raggiungere il diploma.

L’attore romano è qui in una veste insolita, malinconica e colta, e non sfigura affatto, in ciò aiutato dalla brava Saponangelo, fra i due si instaura un dialogo profondo, che li aiuta ad alleviare il dolore per qualcosa di grave, separati nei loro affacciati sui tetti di Roma da un vuoto, che però si concede alla possibilità di essere colmato, attraverso l’arte e i ricordi.

Ma il velo di mestizia rende lo scorrere del film a tratti lento, risvegliandosi comunque in un finale non banale.

data di pubblicazione:05/12/2023


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I LIMONI D’INVERNO di Caterina Carone, 2023

I LIMONI D’INVERNO di Caterina Carone, 2023

(ROME FILM FEST, 18/29 Ottobre 2023)

Grazie alla vicinanza dei rispettivi terrazzi, due sconosciuti alle prese con la propria attività di giardinaggio incominciano a intessere un dialogo profondo, che li aiuta ad alleviare il dolore per qualcosa di grave, un segreto, che ognuno dei due cerca di nascondere a se stesso e a chi gli sta vicino. In quella sorta di limbo sospeso tra la terra e il cielo, lontano dalla velocità della città, Pietro ed Eleonora si insegnano a vicenda a seguire il proprio cuore, a credere ancora nella “possibilità di essere felici, prima che le loro strade si separino di nuovo.

Già dal titolo si preannuncia la possibilità di maturare nonostante il freddo, come per l’appunto i limoni d’inverno. Christian De Sica interpreta Pietro Lorenzi, un professore di lettere in pensione amante del giardinaggio, accanto a Teresa Saponangelo, che interpreta Eleonora; tutto intorno altri personaggi: Nicola, interpretato da Francesco Bruni, un giovane cameriere senza istruzione che vede in Pietro una figura paterna, Domenico, suo fratello e Luca, il marito di Eleonora. Lo sguardo delicato, ma con un velo potente di tristezza, è anche sulle ambizioni in tutte le loro sfumature: da andare a New York per Luca (Max Malatesta), fino a Domenico (Luca Lionello), che vuole ricostruire una barca e Nicola, che vuole raggiungere il diploma.

L’attore romano è qui in una veste insolita, malinconica e colta, e non sfigura affatto, in ciò aiutato dalla brava Saponangelo, fra i due si instaura un dialogo profondo, che li aiuta ad alleviare il dolore per qualcosa di grave, separati nei loro affacciati sui tetti di Roma da un vuoto, che però si concede alla possibilità di essere colmato, attraverso l’arte e i ricordi.

Ma il velo di mestizia rende lo scorrere del film a tratti lento, risvegliandosi comunque in un finale non banale.

data di pubblicazione:27/10/2023







CENTO DOMENICHE di Antonio Albanese, 2023

CENTO DOMENICHE di Antonio Albanese, 2023

(ROME FILM FEST, 18/29 Ottobre 2023)

Antonio, ex operaio di un cantiere nautico, conduce una vita mite e tranquilla: gioca e partecipa a tornei di bocce con gli amici, si prende cura della madre anziana con la quale convive da quando si è separato dalla moglie con cui tuttavia è in ottimi rapporti, anche per amore della loro unica figlia Emilia, alla quale Antonio è legatissimo. Quando Emilia un giorno gli annuncia che ha deciso di sposarsi, la sua gioia di padre è colma perché può finalmente coronare il sogno di regalarle il ricevimento di nozze, nozze sulle quali, sin da quando era bambina, fantasticavano insieme come fosse un gioco. Ma la banca, di cui è da sempre cliente ed alla quale ha affidato i risparmi di una intera vita di lavoro, sembra però nascondere qualcosa e il suo sogno ben presto si trasformerà in un brutto incubo.

Il titolo Cento domeniche è già fortemente simbolico: sono quelle che, ad un suo amico operaio, sono più o meno servite per costruirsi la casa dove vivere con la propria famiglia, lavorando la domenica appunto, mattone su mattone, centesimo dopo centesimo, dopo una intera settimana di lavoro in cantiere. Il riferimento è a tutti quei lavoratori onesti, che dopo anni di risparmi, hanno perso tutto nei vari crack bancari verificatisi in Italia negli ultimi vent’anni. Antonio Albanese, nel suo quinto film da regista, racconta il tutto con grande maestria, sia registica che interpretativa, memore del suo passato da operaio, come da lui stesso raccontato in conferenza stampa.

Se nel film precedente, Contromano, affrontava in modo ironico il tema dell’immigrazione, in Cento domeniche riprende un tema per lui cruciale, il lavoro, argomento che già aveva esplorato nei suoi personaggi a teatro e nei vari film da attore. Il film, volutamente girato a Olginate in provincia di Lecco, è significativo anche nella scelta della suddetta location, zona di origine di Albanese. È un’opera di cui si sente oggi più che mai necessariamente il bisogno, un film di denuncia sociale alla Ken Loach, non propriamente riferito al sistema delle banche, quanto piuttosto alle singole persone che hanno infettato quel sistema, gente malvagia che ha distrutto vite e comunità intere. L’empatia naturale che scatta verso il suo personaggio è totale, riflette lo stato d’animo profondo che molte persone hanno vissuto sulla propria pelle, molte delle quali (da interviste e ricerche effettuate dallo stesso regista) si sentivano in colpa e pieni di vergogna, nonostante fossero vittime di persone senza scrupolo.

La storia è una storia immensa, di una crudeltà incredibile, che racconta un tema molto delicato, trattato con umanità e onestà; racconta anche di come un dramma da collettivo possa diventare individuale ed Albanese ci riesce in modo straordinariamente convincente, descrivendo l’abissale solitudine e disperazione in cui vittime come Antonio si sono venute a trovare dall’oggi al domani.

data di pubblicazione:25/10/2023