da Salvatore Cusimano | Feb 5, 2025
Diva Futura riporta la storia dell’agenzia omonima ideata e forgiata da Riccardo Schicchi (Pietro Castellitto) attraverso lo sguardo di Debora (Barbara Ronchi) la giovane segretaria del Diva Futura.
Il film è tratto da Non dite alla mamma che faccio la segretaria, firmato proprio da Debora Attanasio. La regista Giulia Louise Steigerwalt dopo Settembre torna alla macchina da presa, mostrandoci il suo Riccardo Schicchi, goliardico ma al tempo stesso serioso, pacato ma anche insopportabile, sicuro ma a tratti anche molto insicuro e comunque sempre sfrontato, un uomo per l’appunto pieno di mille contraddizioni. La sua continua ricerca di arte e poesia dietro la sovraesposizione del corpo della donna, il suo voler far diventare arte un genere come il porno che ha fatto la storia e il costume in Italia con personaggi come Cicciolina, Moana Pozzi ed Eva Henger. Un gruppo di pornostar alla sua corte a fare da contorno in un’epoca in cui, da protagoniste di quel tempo, hanno avuto un’importante influenza sulla cultura popolare italiana degli anni ’80 e ’90, anche in politica. Viene inoltre evidenziata la loro figura di donne libere, intraprendenti ma anche vittime di un sistema che le ha sfruttate.
“Noi siamo amorali, non immorali” (dice Schicchi), affermazione che ci restituisce l’essenza e rispecchia l’operato di questo audace imprenditore. Non originale ma necessaria la scelta di farne un film collettivo in cui ogni personaggio viene approfondito tramite vari intrecci temporali, correndo però il rischio di perdersi in questo continuo back/forward. Le interpretazioni fornite dalle attrici, tranne quella di Cicciolina, sono un po’ lontane dal ricordo delle vere pornostar, ma l’istrionico Pietro Castellitto bilancia il tutto.
È un film che comunque sfida le convenzioni e invita lo spettatore a riflettere sulla moralità, il potere e la libertà, senza giudicare, ma piuttosto cercando di comprendere. Peccato che in generale manchi comunque un po’ più di vivacità e il giusto slancio per rendere l’opera un po’ meno piatta, cadendo molte volte di ritmo, quasi come se volesse essere indirizzato più alla TV che al grande schermo.
data di pubblicazione:05/02/2025
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da Salvatore Cusimano | Gen 17, 2025
(Immagine tratta da THE BAD GUY-seconda stagione PRIME VIDEO)
The Bad Guy 2, diretta da Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi, è la serie tv italiana per Prime Video che prosegue nel solco della prima e riprende da dove eravamo rimasti: Nino Scotellaro, magistrato incastrato e accusato di essere mafioso, evade e con una nuova identità, diventa egli stesso un mafioso.
La seconda stagione di The Bad Guy, su Prime Video dal 5 dicembre, continua la storia di Nino Scotellaro che diventa Balduccio Remora, infiltrato nel sistema mafioso per abbatterlo (in teoria) da dentro. Siamo perfettamente in linea con la prima stagione, forse anche con un livello ancora più alto. Luigi Lo Cascio, l’attore tradizionale italiano, viene preso e totalmente ribaltato in un ruolo in stile Breaking Bad, facendo emergere la sua natura criminale. Claudia Pandolfi, regina della fiction italiana, viene anch’essa ribaltata con un ruolo nero, ambiguo e vigorosissimo. Bebo Storti, presente in questa stagione, attribuisce al ministro una personalità sprezzante e priva di qualsiasi morale. Stefano Accorsi nel ruolo del mega iper agente segreto è sempre in bilico tra la sua meticolosità noir e la sua goffaggine nelle relazioni umane. E non ultime, le famiglie mafiose, di solito ritratte in modo che il pubblico possa vederle per quello che sono, sono rese anche loro in duplice versione, con personaggi chiari da un lato e meschini dall’altro. Infatti, nella nuova famiglia che Remora forma, composta quasi esclusivamente da donne, vengono fuori delle istanze semplicemente grottesche e spassosissime: una suora che vuole dire messa, una che vuole andare a Domenica In e un’altra che vuole l’abolizione del 41-bis.
Last but not least Antonio Catania nel ruolo del boss che la fa perennemente franca (vi ricorda qualcuno?) nella prima stagione, qui nella seconda è qualcosa di davvero unico.
E lo possiamo senz’altro dire: la mafia qui fa veramente ridere, a partire dai posti (il quartier generale si trova in un parco acquatico sequestrato, “uno dei posti più sicuri in assoluto”), dalle movenze, delle contrapposizioni e delle facce. Lo scenario del parco acquatico in disuso, con orche, pieno di polvere, topi e ragnatele, è il simbolo stesso di tutto The Bad Guy: estremamente squallido, ma grottesco allo stesso tempo. Ecco la chiave del successo: rappresentare il tutto in maniera così grottesca, rendendo l’opera letale ed esplosiva.
Il tono di commedia mischiato alla suspense è la formula perfetta, con dei colpi di scena continui e con quel tocco di dialetto siciliano che dona a questa seconda stagione un tocco ancor di più caratteristico rispetto alla prima, dimostrandoci che quando si osa anche la serialità italiana produce eccellenza.
data di pubblicazione:17/01/2025
da Salvatore Cusimano | Gen 1, 2025
Nelle sale italiane dal primo gennaio 2025, il biopic rivoluzionario ci mostra l’artista dal punto di vista dell’artista stesso, e cioè una scimmia.
Better Man, diretto da Michael Gracey (The Greatest Showman), è una vera e propria rivoluzione nel mondo dei biopic, e in particolare su quelli delle vite delle rockstar: mentre in tutti questi ultimi viene mostrato come vengono visti da tutti e dal loro pubblico, in questo si vede Robbie Williams come si è sempre visto lui. Grazie ad un lavoro impressionante di grafica digitale, a partire dall’infanzia per arrivare ai tempi dei Take That e fin quasi a giorni nostri, questa scimmia diventa padrona di tutte le scene, rivelandosi in tutte le sfaccettature dell’anima dell’artista. Depressione, talento, sfrontatezza, capacità e volontà di uscire dai vari tunnel sono rappresentati in maniera coerente e senza veli, e l’artista si mette innumerevoli volte a nudo, quasi come nel documentario a lui dedicato.
A ciò ovviamente si aggiunge la colonna sonora dei brani più belli di Robbie Williams, che hanno accompagnato intere generazioni, e aggiungiamo anche che ancora una volta questo talento ha superato tutti, nell’originalità e nell’inventiva dell’opera. Già dal primo brano, Feel, si intuisce che RW (acronimo usato dai suoi fans) ha e avrà un posto fisso e duraturo nella cultura pop, con tante grandi canzoni. Certi frangenti di musical, alla West Side Story o anche (per arrivare ai tempi più recenti) alla La La Land, sono davvero un toccasana di divertimento e di scene collettive ben orchestrate.
C’è odore di nomination ai prossimi Oscar, per lo meno per gli effetti digitali che hanno reso quella scimmia (o meglio quelle scimmie) protagoniste indiscutibili di un’opera che avrà sicuramente la sua influenza sui futuri biopic, almeno quelli musicali.
data di pubblicazione:01/01/2025
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da Salvatore Cusimano | Dic 19, 2024
The Day of The Jackal, creata da Ronan Bennett e prodotta da Sky, è tratta dall’omonimo romanzo di Frederick Forsyth, che racconta la caccia all’uomo ai danni di un pericoloso e abilissimo sicario.
La serie affida il ruolo del killer a Eddie Redmayne, premio Oscar per La Teoria del Tutto. Gente senza scrupoli arruola lo Sciacallo per un delitto difficoltoso ma lautamente pagato, e il killer dovrà vedersela sia con la complessità dell’incarico, sia con un’agente dell’MI6 (Lashana Lynch) che gli darà la caccia per tutta la durata della serie. È un thriller vero e proprio, con i canoni tipici di un film per il cinema, ma che ben si adatta al formato seriale, con un ben riuscito doppio parallelismo tra le vite reali dei due protagonisti, divisi tra il loro compito e la loro vita privata.
Oltre a ciò, risulta anche una storia che scava nella psicologia dei suoi personaggi, mettendoli di fronte a contraddizioni strazianti. Lo Sciacallo, quindi, non è solo una vera e propria macchina di precisione mortale, ma un essere umano a tutto tondo, così come Bianca, l’agente che gli dà la caccia.
Il risultato è che ti tiene incollato allo schermo per tutta la durata, grazie al suo alto tasso di adrenalina presente in ogni episodio, basati tutti su una serie di colpi di scena che non daranno tregua allo spettatore. Inoltre, la scelta di Sky di far uscire a poco a poco i vari episodi della serie (in totale 10) ha creato un ‘effetto attesa’ che ormai tutte le altre piattaforme di streaming sottovalutano. Attesa stessa che è già montata per una già annunciata seconda stagione, che si preannuncia ricca di colpi di scena, ma anche di nuovi personaggi.
data di pubblicazione:19/12/2024
da Salvatore Cusimano | Nov 12, 2024
LA LEGGENDARIA STORIA DEGLI 883 – serie SKY
Massimo Pezzali, in arte Max (Elia Nuzzolo), e Mauro Repetto (Matteo Oscar Giuggioli) sono due ragazzi di provincia come tantissimi altri, due adolescenti che si scoprono prima compagni di banco e in seguito si ritrovano a realizzare qualcosa che neanche loro avrebbero mai immaginato.
Da un’amicizia tra compagni di banco stimolata da un amore viscerale di entrambi per la musica, nasce il sogno più grande che si possa immaginare: diventare due popstar, costruire delle canzoni che restino per sempre nell’immaginario pop nazionale e, forse, anche oltre. Ecco che la serie TV, in onda su Sky, cattura subito grazie alla originalità del suo linguaggio e alla vicinanza che i suoi personaggi costruiscono fin dall’inizio con gli spettatori. La vita di Max e Mauro potrebbe essere quella di tantissimi altri loro, e i due bravissimi attori danno quella freschezza tipica che dovrebbero avere le serie tv di questo genere, che ti fanno venire voglia di vedere cosa accadrà al prossimo episodio. Le canzoni degli 883, è vero, aiutano un bel po’ nel creare quel rimando generazionale, ma il regista Sydney Sibilia dimostra che non è l’ultimo arrivato, anzi, conferma il suo talento dopo aver firmato la trilogia di ‘Smetto quando voglio e di ‘L’incredibile storia dell’Isola delle Rose’, prodotti altrettanto freschi e originali. E poi c’è la provincia (in questo caso Pavia), quel luogo a metà tra il metafisico e il reale, ma che ha nella profondità delle sue radici il suo pregio ma anche il suo difetto, con la continua voglia di andarsene da parte dei giovani, ma che alla fine poi tornano sempre. È solo la provincia che può genera questo nuovo tipo di ‘mostri’, in senso buono, di bontà, di ingenuità e di divertimento puro, che ha dato alle serie tv un tocco di magia, difficile da trovare altrove.
Il seguito è già dietro l’angolo, gli ormai innumerevoli appassionati non aspettano altro e cosa deve fare una serie TV più che generare l’attesa per la prossima stagione? L’attesa non è essa stessa puro godimento per l’animo ‘malato’ ma umanissimo dei fans delle serie tv?
data di pubblicazione:12/11/2024
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