COVER STORY 20 ANNI DI VANITY FAIR regia di Cosimo Alemà, 2024

COVER STORY 20 ANNI DI VANITY FAIR regia di Cosimo Alemà, 2024

È in arrivo nelle sale italiane il 29, 30 e 31 gennaio, il docu – film COVER STORY – 20 anni di Vanity Fair, diretto da Cosimo Alemà e scritto insieme a Matteo Menduni. Prodotto da Condé Nast ed Emma Film è il ritratto di 20 anni di giornalismo, di costume, di spettacolo e di cultura attraverso le copertine del settimanale Vanity Fair lanciato in Italia nel 2003.

 

“…le copertine sono chiavi che aprono il mondo” dice il direttore editoriale Simone Marchetti che così sintetizza anche il senso di un titolo di un film che narra i primi vent’anni di Vanity Fair, una delle testate giornalistiche più note al mondo. Ex direttori, collaboratori, opinionisti e giornalisti intervengono per raccontare i cambiamenti, le evoluzioni, gli errori, le battaglie perse e quelle vinte di un giornale che ha cambiato molte regole del mondo dell’informazione.

Accompagnano il racconto numerosi interventi dello staff editoriale e le immagini di backstage e di eventi organizzati dalla testata, mentre Marchetti incontra i personaggi che hanno associato il loro volto alla testata del mondo del cinema, della musica, della televisione e dell’intrattenimento insieme ai nuovi protagonisti del mondo digitale che appaiono nel film in interviste, contributi speciali e ricordi. Testimonianze importanti e toccanti quali quelle di Michela Murgia, Kasia Smutniak, Madonna, Pierpaolo Piccioli.

La struttura del documentario si sviluppa intorno ai valori che hanno caratterizzato la linea editoriale di Vanity Fair: l’emancipazione delle donne, la sostenibilità, l’impegno politico, le lotte progressiste, la passione per il cinema e il mondo dello spettacolo, l’inclusione. La colonna sonora originale porta la firma del compositore e produttore Dardust.

data di pubblicazione:27/01/2024


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S 62° 58’, O 60° 39’ COMPAGNIA PEEPING TOM

S 62° 58’, O 60° 39’ COMPAGNIA PEEPING TOM

(Festival Equilibrio -Teatro Argentina – Roma,23/25 gennaio 2024)

Torna Equilibrio, il festival di danza contemporanea di Roma che presenta il meglio della coreografia internazionale e italiana con un primo appuntamento al Teatro Argentina, dal 23 al 25 gennaio, per l’ultima creazione della compagnia teatrale belga Peeping Tom. Una barca incagliata nel ghiaccio con un gruppo di naufraghi intrappolato in un paesaggio ostile e pericoloso. Sopravvivono solo guidati dalla natura, aspettando che il ghiaccio si sciolga per continuare il loro viaggio (foto di Olympe Tits)

Un titolo criptico, che identifica le coordinate geografiche di un’isola remota dell’Antartide, per l’ultimo lavoro di una tra le più visionarie e acclamate compagnie della scena internazionale. In un paesaggio artico, una barca a vela è prigioniera dei ghiacci e i membri dell’equipaggio cercano una via di sopravvivenza. All’improvviso, la performance diventa uno spettacolo nello spettacolo, perché emerge il confronto conflittuale tra artisti e regista, tra ruolo e realtà. Gli interpreti sono manipolati dal regista o sono loro a manipolare lui? E per quanto riguarda il pubblico? Alla fine, chi manipola chi?

In quest’opera c’è certamente l’attualissimo tema dei cambiamenti climatici ma anche lo smarrimento dell’artista, in cerca di una via d’uscita per ritrovare se stesso; c’è la metafora dell’uomo in crisi di valori, costretto a fare i conti col vissuto della propria vita, con insoddisfazioni e colpe. Il regista Franck Chartier, insieme a sei interpreti, crea un contesto complesso in cui movimento e teatro si fondono. La ricerca della verità e delle emozioni autentiche porta tutti a superare i propri limiti. Gli interpreti mettono a nudo le loro emozioni e le loro vite, ma lottano anche contro le sollecitazioni del regista ad andare ancora più in profondità.

Una performance visivamente impressionante che esplora le relazioni umane, le scelte del presente ed i fantasmi del passato, ma che celebra anche l’arte, ovvero il donarsi alla scena in qualità di performer e l’esaltazione del falso che viene rappresentato come reale.

Lavoro crudo, esilarante e commovente allo stesso tempo, apprezzatissimo.

data di pubblicazione:25/01/2024


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POVERE CREATURE! di Yorgos Lanthimos, 2024

POVERE CREATURE! di Yorgos Lanthimos, 2024

Ci sono pellicole che si amano dal primo fotogramma perché toccano il cuore! Esce finalmente nelle sale italiane Poor Things, diretto da Yorgos Lanthimos, tratto dal romanzo omonimo di Alasdair Gray. Il film ha entusiasmato Venezia che gli ha tributato il Leone d’oro e ha già vinto 2 golden globe, accorciando le distanze per l’Oscar.

  

Povere creature! racconta la storia di Bella Baxter (una stupefacente Emma Stone), riportata in vita dopo un tentato suicidio dal geniale e poco ortodosso scienziato Dr. Godwin Baxter (un bravissimo Willem Dafoe, un po’ Frankenstein, un po’ Bestia per la sua Bella, un po’ genio visionario), che le impianta il cervello del feto che la donna ha in grembo, gravidanza che la poverina per ovvi motivi non può più portare avanti. Bella dunque, nonostante l’aspetto fisico di giovane donna, è di fatto una neonata che deambula e parla male, ma che cresce in fretta ed è desiderosa di imparare, di scoprire il mondo, di sperimentare. Libera da ogni tipo di pregiudizio, Bella è aperta a fare nuove esperienze e scoperte, compresa la sessualità, esercitando esclusivamente il suo libero arbitrio in quanto scevra da ogni tipo di condizionamento morale, avendo in se’ la purezza di una mente fanciullesca nel corpo di una donna giovane e forte, che nessuno riesce a dominare. Affamata inizialmente di mondanità, Bella fugge per una travolgente avventura con Duncan Wedderburn, avvocato abile e dissoluto (interpretato da un magnifico Mark Ruffalo). Libera dai pregiudizi del suo tempo, Bella esplora il mondo e apprende velocemente, applicando il suo emancipato metro di giudizio con un approccio meravigliosamente spiazzante, spregiudicato, diretto.

Il film è una sorta di romanzo di formazione di un’eroina moderna, tra fantascienza, atmosfere gotiche e umorismo; esplosivo e di grande bellezza, Povere creature! sicuramente è la pellicola più audace di Lanthimos, che non potrà che stupire il pubblico per originalità ed assoluta contemporaneità. Incentrato totalmente sul punto di vista di Bella, il film possiede una estetica unica, originale, espressa attraverso l’esplorazione personale della protagonista grazie anche alla creazione di un universo tutto suo, una sorta di mondo fantastico adattato al suo punto di vista e ai suoi occhi, attraverso una personale rivisitazione del reale. Atmosfere, fotografia, dialoghi, costumi, make up, interpretazioni, in uno scenario fantasmagorico pieno di citazioni e di idee, dove la luce curata dal genio di Robbie Ryan mescola il bianco e nero del cinema muto anni ‘30 e le poco naturali palette cromatiche. Film da non perdere perché emoziona e fa pensare.

data di pubblicazione:24/01/2024


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TUTTI TRANNE TE di Will Gluck, 2024

TUTTI TRANNE TE di Will Gluck, 2024

Tutti Tranne Te è una commedia romantica diretta da Will Gluck (Amici di lettoPeter Rabbit) con Sydney Sweeney e Glen Powell. I due protagonisti Bea e Ben sembrano fatti l’uno per l’altro, il loro incontro è una perfetta sintonia di attrazione ed alchimia, ma il risveglio e alcune casuali incomprensioni spengono immediatamente ogni possibile prosieguo. Quando si ritrovano inaspettatamente allo stesso matrimonio in Australia, decidono di simulare di essere una coppia, ognuno con uno scopo diverso.

Fingere davanti agli altri di avere una relazione nella segreta speranza che poi quella bugia possa trasformarsi in realtà. È questo il leit motiv attorno cui ruota trama e messaggio del film. Una coppia che sin dalla prima inquadratura si percepisce essere destinata all’unione duratura e che si sa già essere destinata a peripezie ed incomprensioni per tutta la durata del film.

Dopo un primo incontro che aveva tutta l’aria di essere perfetto, i due sembrano disprezzarsi apertamente e decidono di non rivedersi mai più. Ma il destino non la pensa allo stesso modo. Poco dopo Bea e Ben si incontrano nuovamente sul volo che li porta in Australia, invitati al matrimonio di amici in comune. Alla cerimonia sono presenti anche il padre e la madre di Bea e il suo ex fidanzato Jonathan (Darren Barnet), che spera di rimettersi con lei grazie alla complicità dei genitori. Nel frattempo Ben incontra una donna che prova a corteggiare senza successo, la bella Margaret (Charlee Fraser).

Ben e Bea decidono di sfidare l’ironia della sorte e trarre vantaggio dalla loro situazione fingendosi una coppia innamorata. La messa in scena li costringerà a sopportarsi senza risparmiare piccoli dispetti e colpi bassi. Fino alla dichiarazione d’amore finale dopo una faticosa rincorsa.

Tutti belli, simpatici, educati, buoni e open minded, in un matrimonio che ci porterà nella meravigliosa ed efficiente Sidney, tra torte giganti e gite in mega yacht e con un corpo di polizia sempre pronto ad intervenire. Il film è divertente e noioso al contempo, con il piccolo grande rimpianto di non aver trovato almeno uno squaletto che si aggiri tra le onde in grado di dare un po’ di verve a una storia assolutamente prevedibile.

data di pubblicazione:24/01/2024


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LA LUNA DEI BORBONI compagnia Balletto del Sud diretta da Fredy Franzutti

LA LUNA DEI BORBONI compagnia Balletto del Sud diretta da Fredy Franzutti

In scena al teatro Vascello di Roma dal 23 al 26 novembre la compagnia il Balletto del Sud diretta dal coreografo Fredy Franzutti ne La Luna dei Borboni, spettacolo di danza in un atto dedicato alla poetica di Vittorio Bodini, poeta e traduttore italiano, considerato il maggiore interprete e traduttore della letteratura spagnola. Una messa a fuoco sull’eredità culturale del Sud, sapientemente orchestrata dal direttore e fondatore della compagnia, che ha amalgamato musica, poesia e danza in un nostalgico e delicato presente che guarda al sole, alle case di calce, agli odori della terra ed alla tradizioni popolari per un messaggio che parla di radici e di identità.

 

Il Sud ed il Salento in particolare hanno una specifica connotazione sociale ed economica, fatta di antiche tradizioni, di delicata semplicità e di un substrato culturale proveniente dal passato. Ecco allora che le consuetudini e abitudini di un luogo sospeso nel tempo vengono ripensati e reinterpretati in chiave più contemporanea. L’atmosfera è sognante e rilassata come il ricordo di una festa patronale nella piazzetta del paesino, dove eravamo tutti presenti, tutti vivi e partecipi.

Fredy Franzutti, coreografo eclettico che vanta collaborazioni di prestigio internazionale, ha fondato nel 1995, il Balletto del Sud, compagnia per la quale ha creato un vasto repertorio di spettacoli di un genere che spazia dalla ricerca del contemporaneo, alla rivisitazione moderna dei classici.

Franzutti usa un linguaggio personale proteso verso il teatro contemporaneo e utilizza come elementi ispiratori e asse della ricerca le pertinenze territoriali con il Sud, inteso come appartenenza alla Magna Grecia, il rapporto con i popoli del mare, l’utilizzo della matrice popolare e l’argomento del testo poetico per creare la nuova narrativa coreografica.

Interpreti sono 16 danzatori della compagnia. I ruoli principali sono interpretati da Nuria Salado Fustè e Matias Iaconianni con solisti Alice Leoncini, Ovidiu Chitanu e Cristopher Vazquez.

Le musiche dello spettacolo, che gode del patrocinio dell’Enciclopedia Treccani e del Centro Studi Vittorio Bodini, sono state appositamente scritte da Rocco Nigro e Giuseppe Spedicato e sono eseguite dal vivo dai Brancaleone Project, trio composto dagli stessi Rocco Nigro (fisarmonica) e Giuseppe Spedicato (tuba) accompagnati da Giorgio Distante (tromba).

Uno spettacolo intenso e delicato, che sprigiona profumi ed evoca ricordi che merita di essere visto.

data di pubblicazione:25/11/2023


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