FREAK SHOW di Trudie Styler, 2017 – Alice nella città

FREAK SHOW di Trudie Styler, 2017 – Alice nella città

(12^ FESTA DEL CINEMA DI ROMA – 26 ottobre/5 novembre 2017)

Alice nella Città ha ospitato Freak Show, il primo lungometraggio di Trudie Styler, attrice inglese e produttrice di film di successo tra cui Snatch con Brad Pitt, moglie del cantante Sting, che ha appunto esordito alla regia con il film Freak Show sui diritti Lgbt, adattamento cinematografico di Young Adult, il libro cult di James St. James.

Freak Show è la storia di Billy Bloom, un teenager che trovandosi a frequentare un college a forte impronta conservatrice, stanco di venire bullizzato e ghettizzato dai compagni di scuola, trova il modo di combatterli ed ergersi a simbolo di tutti i freak del pianeta

Il personaggio di Billy è interpretato dal giovanissimo Alex Lawther, classe 1995, già noto per il suo ruolo centrale in Departure, con al suo al suo fianco le attrici Abigail Breslin, Bette Midler e Laverne Cox ed un inedito John McEnroe nei panni di un duro insegnante di educazione fisica.

Billy Bloom è un ragazzo esasperatamente eccentrico di fronte ad un contesto eccessivamente conservatore che poco tollera la sua voglia di visibilità. Il suo coraggio però la porta ad affrontare tutto e tutti e a candidarsi al titolo di Miss Reginetta della scuola in veste Drag, nel tentativo di concorrere e di ridare dignità a tutti gli incompresi del mondo. Cresciuto nell’adorazione per una madre non convenzionale che intende vivere la vita come un continuo spettacolo sopra le righe, Billy riscopre il valore degli affetti proprio con il rigido padre nella bigotta provincia americana.

La regista tratta la tematica in maniera leggera ed intelligente, realizzando una commedia brillante e colorata dove il protagonista è fiero e sicuro di sé, non una vittima, ma bello nell’essere diverso di fronte a convenzioni e conformismo.

Billy è uno contro tutti convinto che se la vita ti colpisce forte, tu devi reagire colpendola ancora più forte; il suo drammatico volo più in alto di tutti non lo porta però ad esasperazione e dolore ma ad una denuncia colorata e forte che di certo non cambierà il mondo ma che alla fine scava nel profondo di ognuno.  Un percorso che lo porterà alla scoperta dell’affetto del padre, ad un rapporto di vera amicizia ed alla serenità con se stesso, permettendogli di poter lasciare l’adolescenza ed affrontare con convinzione e fiducia il mondo adulto.

Una storia positiva, intima e variopinta, che trasmette tanto, coinvolgendo e mettendo in discussione gli stereotipi e le costruzioni di ognuno.

data di pubblicazione:04/11/2017








LA SPIAGGIA, testo e regia di Luca De Bei, con Paola Minaccioni

LA SPIAGGIA, testo e regia di Luca De Bei, con Paola Minaccioni

(Teatro della Cometa – Roma 25 ottobre/12 novembre 2017)

Paola Minaccioni in scena al Teatro della Cometa di Roma dal 25 ottobre al 12 novembre con lo spettacolo “La Spiaggia”, scritto e diretto da Luca De Bei. Una donna sola, una sdraio, una borsa di paglia su una spiaggia ed il mare davanti, con il suo profumo e i suoi misteri.

È la storia di Irene, una donna che si interroga sulla sua vita, partendo da un’infanzia segnata dall’abbandono da parte del padre per crearsi una nuova vita e una nuova famiglia. Irene sin da piccola affronta questa situazione con coraggio e ironia ma anche con ostinazione perché non vuole rinunciare all’affetto del padre ed al suo tentativo di farsi voler bene. E la spiaggia è il suo confessionale, dove confrontarsi con la sua solitudine e con le sue debolezze ma anche il luogo dove l’orizzonte spazia e dove nonostante tutto si può guardare avanti.

La spiaggia è il teatro degli incontri col padre perduto e con le sue speranze. È anche il luogo dei suoi giochi da bambina, dei sogni di adolescente e di quelli della maturità, del ciclo di vita che scorre indifferente, regalandole spesso solo sconfitte. Ma la sabbia, l’aviatore nel cielo azzurro, i gabbiani e il mare la aiutano a placare la sua coscienza, portandola ad accettare quello che la realtà inesorabilmente le propone.

Passeggiando sulla sabbia, Irene ripercorre tutte le fasi della sua vita, dall’infanzia con la costante presenza di un padre silenzioso e indecifrabile per una figlia che non riesce a porre domande sul perché di quella separazione consumando gioie e sofferenze, sapendo accettare il tempo che lascia i suoi segni.

Delicato e profondo il testo di Luca De Bei, commuovente e leggero nel suo susseguirsi di episodi, che concentra trent’anni di vita in un unico luogo, in un’atmosfera sempre varia nella sua apparente staticità. Un non luogo, che nella sua essenza custodisce l’amore profondo, seppur così difficile da manifestare.

Bravissima Paola Minaccioni, una grandissima interpretazione in grado di regalare le emozioni delle tante Irene, da bambina curiosa a madre disillusa,  in un continuo oscillare tra la sua dolce ironia e la dolorosa ostinazione di chi vuol conoscere la verità, ma non vuol rinunciare a vivere.

data di pubblicazione: 4/11/2017


Il nostro voto:

FREAK SHOW di Trudie Styler, 2017 – Alice nella città

GUARDA IN ALTO di Fulvio Risuleo, 2017 – Alice nella città

(12^ FESTA DEL CINEMA DI ROMA – 26 ottobre/5 novembre 2017)

Presentato nel programma Kino Panorama Italia della XV edizione di Alice nella città Guarda in Alto del regista Fulvio Risuleo è una interessantissima opera prima, un viaggio-percorso sui tetti di Roma, alla scoperta di un contesto urbano abitato da  stravaganti personaggi e strani contesti, una realtà parallela fatta di proprie regole e di proprie logiche.

Il protagonista è Teco, un giovane operaio che lavora in una panetteria ed è impegnato nella produzione di cornetti; durante una pausa di lavoro sui tetti, mentre è intento a fumare e conversare, è testimone dell’intrigante caduta su un terrazzo adiacente di uno strano gabbiano. Decide allora di avvicinarsi per meglio capire, dando così l’inizio a un viaggio urbano che lo porterà in un labirinto di terrazze, cunicoli, canali di areazione, ed all’incontro con personaggi e situazioni sempre più surreali e divertenti. Un viaggio strampalato che è anche però un momento di formazione e di confronto. Un mondo sopraterreno in cui convivono in apparente equilibrio un gruppo di ragazzini con fantasiose maschere-sacchetto, un apicoltore eremita (interpretato da Lou Castel), una affascinante ragazza francese (Aurelia Poirier) che si paracaduta da una mongolfiera inseguita dal fidanzato (Ivan Franek), due gemelli che praticano lo urban nudism, un convento di suore che pilotano gabbiani meccanici telecomandati, un lounge bar dove si scommette clandestinamente su corse di lumache, un razzo pronto a partire per la luna.

Un mondo colorato e fantastico a cielo aperto, una sorta di Alice nel paese delle meraviglie a spasso sui  tetti di Roma, realizzato con audacia e maestria dal giovanissimo Fulvio Risuleo.

Una fuga volontaria alla ricerca di identità ed emozione, ma anche una visione sopraterrena di quanto ci circonda con la purezza e l’intelligenza di un occhio non stereotipato ed adulto.

Un esperimento coraggioso e riuscitissimo, onirico e a tratti spassoso, un viaggio verso l’ignoto che tutti, a qualunque età, dovremmo fare. Viaggiare leggeri e sospesi aiuta a guardare il mondo dalle giuste angolature.

data di pubblicazione:31/10/2017








FREAK SHOW di Trudie Styler, 2017 – Alice nella città

MAZINGA Z INFINITY di Junji Schimizu – Alice nella città

(12^ FESTA DEL CINEMA DI ROMA – 26 ottobre/5 novembre 2017)

Evento speciale per Alice nella città, in collaborazione con la Festa del Cinema, è la proiezione in prima mondiale di Mazinga Z Infinity, film diretto da Junji Shimizu. Terzo episodio tratto dalla serie manga e anime Mazinger Z di Go Nagai, prodotto dalla Toei Animation in occasione del 45º anniversario della serie e distribuito dalla Lucky Red è il primo ad essere realizzato in forma di lungometraggio.

Mazinga Z è certamente il robot icona per eccellenza della storia del manga e dell’anime contemporaneo. Era il 1972 quando veniva pubblicato il primo capitolo di Mazinga Z, manga scritto e disegnato da Go Nagai. L’opera, che nello stesso anno verrà trasposta in un anime di 92 episodi, è rivoluzionaria poiché introduce nei manga di genere mecha i super robot, ovvero robot colossali pilotati da ragazzi e caratterizzati dalla grande potenza distruttiva con il compito di difendere la Terra dall’invasione di mostri o alieni giganteschi che puntualmente vengono sconfitti.

Dieci anni di lavorazione per un film fumetto che mantiene inalterato il suo fascino, il suo stile ed un gusto retrò. La storia è quella di un sequel complesso e intricato. Dieci anni dopo la sconfitta dell’Impero Sotterraneo, Koji Kabuto è divenuto ormai un importante scienziato che opera alle pendici del Monte Fuji, presso il Centro di Ricerca per l’Energia Fotonica, la più potente e pulita che il mondo abbia mai conosciuto. Insieme a eroi robot che hanno difeso l’umanità come Boss o Diana A, anche l’originale Mazinga Z è adesso una semplice statua all’interno del museo. Ormai preso dai suoi studi, dopo essersi lasciato alle spalle i giorni in cui guidava Mazinga Z, Koji Kabuto rinviene una ragazza androide, ribattezzata Lisa, nelle misteriose rovine scoperte all’interno del Monte Fuji. Sembra essere la chiave per avviare il gigantesco mech Infinity. Mentre la minaccia del Dottor Inferno torna a farsi preponderante, e Sayaka sogna un futuro e una famiglia con lui, Koji cederà alla tentazione di guidare ancora una volta Mazinga Z. Lo farà anche per correre in aiuto del Grande Mazinga e di Tetsuya, che aspetta un figlio da Jun, divorata dall’apprensione.

Sul piano nostalgico e romantico, Mazinga Z Infinity non può non piacere: la sceneggiatura intreccia le vicende dei personaggi più rappresentativi con un’evoluzione più romantica, legata alla dinamica esistenziale e sentimentale dei suoi protagonisti.

Il film rimane forse un po’ ingenuo e datato nei contenuti a motivo anche di innumerevoli spiegazioni scientifiche complicate e tutto sommato poco interessanti. I dialoghi si aggrovigliano su loro stessi nel tentativo di spiegare teorie come il multiverso e gli spazi contigui.

Mazinga Z Infinity sembra provenire davvero da un’altra epoca, nel bene e nel male, ma con tanti entusiasti adepti di ogni età, a giudicare dal variopinto calore con il quale è stata accolta questa anteprima mondiale.

data di pubblicazione:30/10/2017








FREAK SHOW di Trudie Styler, 2017 – Alice nella città

BRIGSY BEAR di Dave McCary, 2017 – Alice nella città

(12^ FESTA DEL CINEMA DI ROMA – 26 ottobre/5 novembre 2017)

Alice nella città ospita l’opera prima Brigsy Bear, una commedia agrodolce diretta da Dave McCary scritta ed interpreta da Kyle Mooney, affiancato da Claire Danes , Mark Hamill, Greg Kinnear e Andy Samberg, presentata in anteprima al Sundance Film Festival 2017 e successivamente proiettata al Festival di Cannes, nella sezione Settimana Internazionale della Critica.

 

La storia verte su James Pope (Kyle Mooney), ragazzo rapito da bambino e che ha vissuto tutta la sua infanzia assieme a un tv show di nome Brigsby Bear.

Costretto a vivere in un bunker nel deserto con i suoi genitori in un mondo apparentemente post-apocalittico, James è completamente isolato e vive soltanto in funzione della sua serie tv preferita, Brigsby Bear. Lo show era stato ideato dai falsi genitori di James, per dare una parvenza di normalità alla vita del ragazzo.

Tutto cambia quando la polizia irrompe nel bunker e James scopre di essere stato rapito quando era un neonato e soprattutto che Brigsby Bear non è un vero show per bambini.

Sconvolto e incerto, James cerca di adattarsi alla sua nuova vita, ma l’ossessione di Brigsby Bear non riesce ad abbandonarlo, soprattutto, non può concepire che il mondo non conosca il suo eroe. Per questo motivo, James decide di dare nuovamente vita al suo personaggio preferito, mettendo su un vero e proprio film con l’aiuto di un nuovo gruppo di amici e del detective Vogel.

Il film è la difficile integrazione di un uomo apparentemente adulto in un mondo che ha sempre ignorato esistesse. Divertente, ironico e delicato, Brigsby Bear è un viaggio nell’eterno mondo dell’infanzia di James. Un mondo fatto di combattimenti, mostri leggendari e fantasmi del passato. Un mondo di fantasia attraverso il quale James può fare i conti con la sua realtà e far comprendere quanto per lui Brigsby sia stato un fedele compagno.

Il film si muove attraverso un linguaggio metaforico, semplice e accessibile ma che vuole spesso rimandare a un mondo di grandi con una chiave di entrata per tutti quanti.

Difficile non voler bene a James. La sua ingenuità è travolgente ed emozionante, ed il suo mondo un po’ paradossale ed eccessivo, finisce per coinvolgere e conquistare personaggi e spettatori.

data di pubblicazione:29/10/2017