da Rossano Giuppa | Apr 26, 2020
La settimana appena trascorsa ha offerto una serie di proposte digital da parte del Teatro di Roma, che aderisce alla campagna #iorestoacasa e al programma #laculturaincasa di Roma Capitale, attraverso un variegato cartellone di arte e intrattenimento, programmato dal 21 al 26 aprile su tutti i suoi canali social (Facebook, Instagram e YouTube) tra cui spiccano le letture di Lucia Mascino delle poesie di Pierluigi Cappiello e l’incontro di Giorgio Barberio Corsetti con il regista Ascanio Celestini.
Martedì 21 aprile alle ore 16 c’è stato l’appuntamento con il talk che, in occasione del Natale di Roma, ha riproposto il primo incontro del ciclo Luce sull’Archeologia di quest’anno, per raccontare le origini di Roma, tra mito e storia, attraverso la collaborazione e i contributi introduttivi dello storico dell’arte Claudio Strinati, del giornalista Andreas M. Steiner e del professore Massimiliano Ghilardi.
Nella sezione schegge&racconti mercoledì 22 alle ore 12 il poeta e cantante del paradosso, Ivan Talarico, ha proposto in esclusiva per il Teatro di Roma la seconda parte di Buonismo in cattività, un tentativo di discorso sul presente, fatto di poesie e brani musicali.
Doppio appuntamento giovedì 23 con Biancofango alle ore 12 con i versi del poeta francese Charles Baudelaire di Paesaggio, un’occasione per ripartire dalla prima parte di una trilogia dedicata alla poesia maudit, andata in scena in Stagione al Teatro Torlonia mentre Monica Demuru alle ore 16 ha concluso il ciclo di letture di Historiae della poetessa Antonella Anedda.
Venerdì 24 alle ore 16 un momento molto toccante con l’attrice Lucia Mascino che ha letto alcuni componimenti di uno dei poeti contemporanei italiani più amati, Pierluigi Cappello, bellissimi brani tratti dalla raccolta Un prato in pendio.
Per l’appuntamento settimanale con i talk&dialoghi Giorgio Barberio Corsetti sabato 25 alle ore 21 ha, conversato con Ascanio Celestini, tra i volti più noti del teatro di narrazione italiano.
Un tempo lungo, una condizione strana quella che sta vivendo Celestini, come tutti ovviamente, tempo in cui si prova a mettere a posto pensieri e cose, a buttare del materiale e recuperarne dell’altro. Accorgendosi che non sempre è possibile. Purtroppo una importante intervista registrata su un vecchio supporto alla parlamentare e partigiana Bianca Guidetti Serra che aveva raccontato la storia di Emanuele Artom partigiano ebreo a cui lei avrebbe dovuto consegnare dei libri mai consegnati perché Artom fu torturato ed ucciso, intervista registrata che oggi non è più recuperabile. Non è come la carta stampata che in questo momento è paradossalmente la tecnologia più affidabile.
Come vede il 25 aprile Celestini in questa reclusione chiede Barberio Corsetti. Il regista sarebbe dovuto essere a Milano con lo spettacolo Radio Clandestina sull’eccidio delle Fosse Ardeatine. La festa della Liberazione è stato normalmente il momento in cui le persone si incontrano fisicamente, come la gente alla fine della guerra. Cosa che oggi non è possibile, in quanto viviamo una reclusione che ci segue anche quando siamo soli.
La recessione che prima o poi finirà ci porterà a capire cosa è necessario o cosa no quando si ripartirà sottolinea Barberio Corsetti. Celestini non creda succederà, il minor inquinamento che stiamo registrando in questo momento è incidentale. Lo streaming di uno spettacolo teatrale ha senso quando lo spettacolo è dal vivo perché è qualcosa in più ma non è sostitutivo. La differenza c’è e non possiamo pensare a un teatro in streaming, si può pensare ad un’alternativa perché il teatro vive di performer, di pubblico e collettività sottolinea Barberio Corsetti.
Il teatro è quello che c’è prima e dopo lo spettacolo unito anche a tutte le attività che anche il pubblico deve pianificare, l’andare ed il tornare, una serie di scelte, oltre al lavoro dell’artista, dei tecnici, la fisicità ed il contatto del teatro, non è solo la performance in senso stretto. Non si può buttare via tutto. Quando il teatro apre i propri battenti ci sono una varietà di persone che interagiscono con lo spettacolo, un pezzo di mondo, in quanto il teatro è un presidio culturale e antropologico. Bene che venga programmato in Tv, però il momento live è diverso. Bisogna trovare la modalità di mettere a posto tutto quello che è intorno al teatro, con i necessari distanziamenti, ma non c’è un’alternativa alla presenza fisica in teatro ed i teatri vanno tenuti aperti.
Tournee e lavoro stagionale sembrano crollati ma bisogna ricostruire il tutto garantendo la sopravvivenza delle maestranze ribadisce Barberio Corsetti. L’abitudine alla precarietà ha segnato tutto il settore, dice Celestini, ma si è sempre andati in scena; oggi bisogna aprire gli occhi, tutelandoci di più, uscendone il prima possibile senza cambiare il lavoro. Il teatro deve aprire e funzionare anche con meno spettatori. Importante anche la sicurezza, lavorando nell’emergenza con il contributo di tutti, una task force integrata.
Domenica 26 alle ore 16 Marco Cavalcoli con le piccole lezioni di economia, Scrooge’s digest, ha continuato a riflettere sul denaro attraverso la figura del più arcigno e letterario dei capitalisti, Ebenezer Scrooge.
Sono proseguite le Fiabe della Buonanotte del Teatro delle Apparizioni, ogni mercoledì, venerdì e domenica alle ore 21 ed e i tutorial per ragazzi con e senza disabilità di Piero Gabrielli, ogni domenica alle ore 11.
Ha continuato a riempire ogni silenzio del tardo pomeriggio, Radio India, la stazione radiofonica live di Oceano Indiano, tutti i giorni dalle 17 alle 20, in diretta streaming su www.spreaker. com e in podcast anche su spotify e sui canali social del Teatro di Roma.
data di pubblicazione:26/04/2020
da Rossano Giuppa | Apr 19, 2020
La settimana appena trascorsa ha offerto una serie di proposte digital da parte del Teatro di Roma attraverso un variegato cartellone di arte e intrattenimento, programmato dal 14 al 19 aprile su tutti i suoi canali social (Facebook, Instagram e YouTube); meritano una menzione speciale la lettura dei versi del russo Evgenij Aleksandrovič Evtušenko, Vorrei nascere in tutti i paesi, da parte di Tommaso Ragno e l’incontro di Giorgio Barberio Corsetti con il regista Milo Rau.
Con l’#TdROnline per la campagna #iorestoacasa e #laculturaincasa, martedì 14 aprile alle ore 16 c’è stato l’appuntamento con il talk che ha riproposto la registrazione dell’incontro assembleare sui presidi culturali romani, Roghi di Libri, un dibattito pubblico partito da La commedia della vanità di Elias Canetti per discutere sul presente e futuro culturale di Roma.
Nella sezione schegge&racconti, mercoledì 15 alle ore 12 Ivan Talarico, autore di un’originale formula di teatro canzone, ha allestito per il Teatro di Roma Buonismo in cattività, un interessante discorso sul presente, fatto di poesie e brani musicali, che, con leggerezza ed ironia, prova a riorganizzare l’orizzonte di questi tempi paradossali.
Giovedì 16 aprile doppio appuntamento online con la parola letta e declamata. Tommaso Ragno alle ore 12 ha letto i versi del russo Evgenij Aleksandrovič Evtušenko, Vorrei nascere in tutti i paesi, una poesia che connette idealmente tutti gli abitanti del mondo in una sola umanità, proprio nel momento in cui tutti stiamo davvero provando una condizione simile, inedita ma comune. Nel pomeriggio alle 16 è proseguito il ciclo di letture di Monica Demuru che ha portato in voce i versi tratti da Historiae di Antonella Anedda, una delle poetesse più rappresentative e profonde degli ultimi anni.
Lettura di Silvia D’amico di alcuni brani di Luna pallidassi, venerdì 17 alle 16, per accompagnarci nelle atmosfere del racconto di Natalia Ginzburg, ricordi e memorie di un universo familiare e del suo placido disordine quotidiano.
Sabato 18 aprile alle ore 21 per la sezione Talk&Dialoghi Giorgio Barberio Corsetti ha conversato con l’acclamato teatrante-cineasta svizzero di fama mondiale, Milo Rau, per una riflessione potente sul teatro e la scena.
Quello di Milo Rau è un “teatro documentario” fortemente politico, che mira a mettere in discussione le dicotomie su cui si struttura il teatro e l’arte contemporanea. I suoi spettacoli seguono spesso la forma del reenactment, cioè della ricreazione in scena di un fatto di cronaca, un avvenimento storico, di documenti e testimonianze che provengono direttamente dalla realtà, coinvolgendo attori ma anche personaggi pubblici e interpreti non professionisti. Nel 2019 Milo Rau è stato ospite di Romaeuropa con il suo Orestes in Mosul e poi della stagione del Teatro di Roma con La rivolta della dignità – Resurrezione. In questi giorni si trovava in Brasile, per l’allestimento di Antigone, con il Movimento dei Lavoratori Senza Terra (MST) e delle popolazioni indigene a Marabà, ma le prove sono state sospese. Una situazione complicatissima quella dell’Amazzonia trasposta nella tragedia greca. Antigone è indigena e gli attori sono degli attivisti. Gli indigeni rappresentano gli ultimi veri rappresentanti delle civiltà tradizionali in contrapposizione al capitalismo opprimente ed imperante. Un continente a parte l’Amazzonia, con Bolsonaro sta cercando di contattare la popolazione per informarla del virus ma in qualche modo anche esponendola al rischio di contaminazione. Rau è ora in Germania con la famiglia e sta scrivendo la drammaturgia via Skype con l’attrice Kaisara che è in Amazzonia tra la sua gente. Strano e bellissimo al tempo stesso. Crisi e isolamento: Rau si sente come uno studente ventenne, nell’incertezza assoluta, non si sa se i festival di Avignone, di Salisburgo ci saranno ed è così per tutto. Occorre non perdere il buonumore in questo isolamento. Ci siamo liberati dal dittatore, il capitalismo è morto, questo è il senso di euforia che lo accompagna misto ad una percezione di malinconia. Le speranza dei socialisti da salotto sono verso una solidarietà diffusa, che forse si fermerà solo all’Europa ma non sarà di certo mondiale. C’è un rallentamento sano della macchina, oggi si lavora di più in una situazione paralogica. Come saranno le cose dopo? Tutto ciò è un prologo, prosegue Rau, alla crisi climatica, è un apprendistato per Governi e singoli, il Re Capitalismo è nudo in questo momento. Dovremo salvare le grandi aziende come nel 2008? Cosa faranno queste imprese per il pianeta? Esiste oggi di sicuro l’amicizia dei libri, la Bibbia ed il Capitale su tutti. Come sarà la vita del teatro prossimo, con pubblico a distanza di sicurezza, con sale quasi vuote, a modalità ridotta, chiede Barberio Corsetti. Prima bisogna capire e riorganizzare. Bisogna partire probabilmente con le piece più avanguardiste che attirano meno pubblico normalmente, anche se bisogna raggiungere l’80% di spettatori per essere in pareggio ed in queste condizioni sarà difficilissimo. Oppure inventare nuovi metodi, con maschere protezioni per il pubblico. Il live stream non è la stessa cosa, non è teatro, sono più interessanti convesazioni e scambi come questo, sostiene Barberio Corsetti, o usare la radio per raccontare quello che si ama, ciò che è fonte di ispirazione. La situazione lavorativa è complicatissima; essere il direttore artistico di Gand e se non si producono spettacoli e non si va in tournee non si guadagna, è il prezzo della globalizzazione dell’arte. La paura dà però tanta speranza in questo momento.
Domenica 19 alle 16 sono proseguite le piccole lezioni di economia, Scrooge’s digest, con cui Marco Cavalcoli riflette sul denaro attraverso la figura del più arcigno e letterario dei capitalisti, Ebenezer Scrooge.
Continua a trasmettere Radio India, la stazione radiofonica live di Oceano Indiano, con un palinsesto quotidiano, tutti i giorni dalle 17 alle 20, in diretta streaming su www.spreaker.com in podcast anche su spotify e su tutti i canali social del Teatro di Roma.
Per le giovani generazioni infine le favole serali per i piccoli, Fiabe della buonanotte, di teatrodelleapparizioni, mercoledì 15, venerdì 17 e domenica 19 sempre alle ore 21 ed il programma di giochi di teatro e il tutorial del Laboratorio Integrato Piero Gabrielli per la creazione condivisa di una canzone e video clip, domenica 19 alle ore 11.
data di pubblicazione:19/04/2020
da Rossano Giuppa | Apr 13, 2020
È proseguita la scena virtuale del Teatro di Roma nella settimana dal 7 al 12 aprile, su tutti i suoi canali social (Facebook, Instagram e YouTube), con un palinsesto digital che ha previsto oltre all’avvio di una inedita stazione radio, letture, interviste, contributi, tra cui meritano una menzione speciale la lettura di alcuni estratti di Teatro di Carlo Emilio Gadda da parte di Fabrizio Gifuni e l’incontro di Giorgio Barberio Corsetti con il regista Davide Enia.
Il Teatro di Roma reinventa online le sue attività, esplorando possibilità alternative e inedite attraverso un palinsesto digital che, anche per la settimana dal 7 al 12 aprile, ha proposto una vasta scelta tra letture, interviste video, approfondimenti, conversazioni, contributi inediti, riprese dei talk avvenuti in stagione, tutorial e attività per i più piccoli, progetti radiofonici.
Un palinsesto digital che non ha la pretesa di tradurre ciò che non è fruibile dal vivo, ma che immagina altre forme e modalità di tenere viva la conversazione con la città. Di seguito gli appuntamenti proposti sui canali social del Teatro del Roma (Facebook e Instagram) e fruibile successivamente sul sito www.teatrodiroma.net e sulla pagina YouTube.
Con l’#TdROnline, per la campagna #iorestoacasa e #laculturaincasa, martedì 7 aprile alle ore 16 si è aperta la settimana di eventi online con il talk Dialogo sull’Apocalisse, che ripropone la registrazione dell’incontro tra il cardinale Matteo Maria Zuppi e lo scrittore e filosofo Franco Bifo Berardi, insieme in una conversazione veramente unica in cui si è disquisito di presente e apocalisse, ma anche di alternative.
Nella sezione #schegge&racconti, mercoledì 8 alle ore 12 Gioia Salvatori, una delle voci più rappresentative del teatro comico indipendente della capitale ha proposto Finestre, da cui affacciarsi sul prossimo per raccontare storie che si consumano e momenti decisivi delle esistenze che, colte all’improvviso, si lasciano raccontare. Si è iniziato con Iole, Attilio e il Barlotti, primi tre episodi del progetto.
Giovedì 9 alle ore 12 la voce di Fabrizio Gifuni ci ha guidato tra le pagine di Teatro di Carlo Emilio Gadda, interessanti appunti di vita milanese inseriti nella raccolta del 1931 La madonna dei filosofi. Scritto nel 1927, è la descrizione attenta e personale della prima serata ad un’opera (probabilmente Semiramide di Rossini) cui va ad assistere l’ingegnere elettrotecnico Gadda. Straordinario Fabrizio Gifuni nell’esternare l’intima teatralità descrittiva della scrittura di Gadda e del suo occhio ironico e carico, sorpreso ma anche attirato da tanto roboante e stravagante.
Sempre il 9 Monica Demuru alle ore 16 ha proseguito con il ciclo di lettura dedicato ai versi delle Historiae della poetessa Antonella Anedda, una raccolta di paesaggi e destini, collettivi e individuali, tra disordine, crudeltà e inganni, che traghettano la storia, il senso di comunità e delle sue relazioni, sempre sul punto di disgregarsi.
Venerdì 10 alle ore 16 Fortunato Cerlino ha condiviso con gli utenti social del Teatro di Roma la lettura di alcuni brani dall’Apocalisse di Giovanni, spesso evocata come orizzonte verso cui ci starebbe conducendo il nichilismo delle società contemporanee, oppure citata per parlare del presente imprevisto e straordinario che stiamo attraversando.
Per la sezione #talk&dialoghi, sabato 11 alle ore 21 Giorgio Barberio Corsetti ha conversato con il regista Davide Enia di recente ospite del Teatro di Roma con il bellissimo spettacolo Abisso.
Dialogo potente e pacato al tempo stesso che ha riguardato massimamente il nuovo e sconvolgente quotidiano e l’impossibilità di immaginare i contorni dell’immediato futuro.
Si è partiti dallo strano compleanno di Enia appena festeggiato per parlare di sviluppi di una situazione di costrizione forte e diffusa: sicuramente tra trent’anni i bambini di oggi, che stanno soffrendo più di tutti questa costrizione potranno ripensare e riformare il sistema carcerario, un messaggio che è anche una speranza.
A cosa si sta lavorando oggi? Si riflette continua Enia su come cambierà il rapporto con il pubblico, sul distanziamento e sulla comicità che certamente sarà quella più in difficoltà. L’uomo è bestia sociale, c’è un filo che ci lega tutti in questa guerra senza guerra, in cui però la solidarietà riesce ad andare oltre la diffidenza. Nessuno si salva da solo ed esistono delle interconnessioni tra quanto accade negli angoli del mondo: le dinamiche economiche hanno stritolato il pianeta costringendo gli uomini ad un peregrinare alla ricerca di un progetto di vita più dignitoso. Tutto ciò influenzerà il dispositivo del teatro prosegue Corsetti. Enia vede nel teatro greco, nel palcoscenico non chiuso ma aperto la strada per guardare al di là della crisi, perché il vedere genera cognizione. L’Italia deve dare una risposta di massa alla fobia domestica depressoria attraverso l’utilizzo delle migliori parole del vocabolario sentimentale quali tolleranza, temperanza, misericordia, anche se i segni della frattura rimangono. E’ vero prosegue Corsetti che c’è qualcosa di irreparabile però anche una porzione di ombra ha una luce che la causa e bisogna provare a far ripartire il tutto; occorrono assunzioni di responsabilità per ripensare a tutta la filiera produttiva del teatro che è necessario ed ha un ruolo imprescindibile per la collettività e per la vita delle persone.
Davide Enia che sottolinea come oggi la qualità dell’aria a Roma sia simile a quella delle Dolomiti, pensa al domani ed a una progettualità che non può vivere di previsioni economiche ma che deve fondarsi sulla grammatica della speranza, sulla libertà che si ricostruisce nella gabbia di oggi. Il teatro è fondamentale: non si mangia solo con lo stomaco ma anche con la mente, con il cuore, l’anima. Ripensiamo all’intero ciclo di vita per capire a cosa rinunciare per avere nella testa aria e sentimenti più puliti e respirabili.
Domenica 12 alle ore 16 Marco Cavalcoli ha proseguito il ciclo di piccole lezioni di economia Scrooge’s digest, per riflettere sul denaro, il suo immaginario e la sua illusione, attraverso la figura del più arcigno e letterario dei capitalisti, Ebenezer Scrooge.
Ha continuato a trasmettere Radio India, la stazione radiofonica di Oceano Indiano, con un palinsesto quotidiano, tutti i giorni dalle 17 alle 20, in diretta streaming su www.spreaker.com e in podcast anche su spotify e tutti i canali social del Teatro di Roma. Una striscia radiofonica giornaliera ideata dalle cinque compagnie residenti al Teatro India – DOM-, Fabio Condemi, Industria Indipendente, MK, Muta Imago, alle quali si aggiunge per l’occasione la collaborazione di Daria Deflorian – per intercettare altre correnti di immaginazione, produzione artistica e incontro con il pubblico.
Per le giovani generazioni infine sono proseguite le Fiabe della buonanotte, di teatrodelleapparizioni, mercoledì 8, venerdì 10 e domenica 12 sempre alle ore 21 ed il programma di giochi di teatro e il tutorial del Laboratorio Integrato Piero Gabrielli per la creazione condivisa di una canzone e video clip domenica 12 alle ore 11.
data di pubblicazione:13/04/2020
da Rossano Giuppa | Apr 5, 2020
È proseguita la scena virtuale del Teatro di Roma nella settimana dal 31 marzo al 5 aprile, su tutti i suoi canali social (Facebook, Instagram e YouTube), con un palinsesto digital che ha previsto oltre all’avvio di una inedita stazione radio, letture, interviste, contributi, tra cui meritano una menzione speciale la lettura dell’Infinito di Leopardi da parte di Massimo Popolizio e l’incontro di Giorgio Barberio Corsetti con Emma Dante.
Martedì 31 marzo alle ore 16 abbiamo assistito al talk che ha riproposto la registrazione dell’incontro con la scrittrice Helena Janeczek e la coppia di artisti Bartolini/Baronio, un dialogo su due figure femminili della fotografia del Novecento, molto diverse, ma accomunate dallo stesso bisogno di esprimere se stesse: Vivian Maier, talento della street photography mai riconosciuto in vita, e Gerda Taro, pioniera della fotografia di guerra.
Mercoledì 1 aprile alle ore 12 Claudio Morici ha proposto due brevi monologhi, Nuovi mestieri e Il teatro del futuro: una lettura tragicomica sulle preoccupazioni del mondo del teatro e un elenco di nuovi lavori che si sono venuti a creare a causa dell’emergenza.
Toccante l’appuntamento giovedì 2 alle ore 12 con la voce e l’intensità di Massimo Popolizio che ci ha condotto dentro L’Infinito di Giacomo Leopardi, per riscoprirne la bellezza e il valore universale, riascoltando un classico in endecasillabi che ci ricorda come sia il limite del nostro sguardo a spalancare la visione dell’assoluto; mentre l’attice e regista Monica Demuru alle ore 16, dopo aver letto La Cornice del Decamerone, ha aperto un ciclo di letture tratte da Historiae della poetessa Antonella Anedda, una raccolta di paesaggi e destini collettivi e individuali, tra disordine, crudeltà e inganni.
Per la sezione #talk&dialoghi, sabato 4 alle ore 21, Giorgio Barberio Corsetti ha incontrato la regista Emma Dante per un confronto sul teatro e sul tempo presente.
Un dialogo profondo e naturale che non poteva non partire dall’oggi e dal durante, una riflessione sulla condizione del presente, in cui nonostante tutto ci si trova in una situazione privilegiata rispetto ad altri. Si è poi affrontato il tempo sospeso di Misericordia, il nuovo spettacolo della regista che ha incontrato al suo debutto per un mese al teatro Piccolo la Milano del preCovid ed ora in programmazione al Teatro Argentina con l’incertezza del quando (in calendario in aprile) ma non del se. Spettacolo attesissimo in cui il dramma del giovane Arturo che vive in un corpo malato ma che è capace di volare e l’amore delle tre prostitute sue mamme adottive aprirà certamente a ulteriori riflessioni e forse a nuovi scenari per la stessa regista, che dovrà certamente confrontarsi con una nuova realtà, differenti modalità di relazione, ma con un teatro che dovrà mantenere la propria simbiosi/interazione con la scena e con il pubblico.
Si è parlato quindi relazione con gli attori e con i personaggi dei suoi drammi. Emma Dante ha raccontato la fisicità della sua costruzione drammaturgica che parte dalla camminata, ripetuta infinitamente ed arricchita progressivamente dalla lettura personale da parte degli attori, personaggi del racconto sin dal primo istante a partire dalle scarpe, comode o scomode che siano, grandi o piccole, con tacco o senza. Il cammino è l’elemento che riconduce alla verginità del personaggio ed alla sua interiorità e ingenuità. La scrittura è il passo successivo e conseguente del lavoro, un lavoro faticoso e certamente doloroso, che plasma il personaggio e l’ordito del tessuto drammaturgico. Il ruolo del regista è difficile e pieno di responsabilità, una materia sottile fatta di percezioni e decisioni, di ascolto.
Cosa aspetta Emma Dante dopo l’apocalisse? Questa l’ultima riflessione richiesta da Giorgio Barberio Corsetti: forse il giardinaggio, sua grande passione, ma anche la speranza di trovare nuove strade di solidarietà, imparando ad essere misericordiosi. L’Italia è il paese dell’accoglienza e dei pensatori, un paese aperto, che ha radici forti e che sta imparando a ritrovarsi nella collettività e nel sentimento e che il teatro può ancora di più aiutare ancora di più a cementare.
Domenica 5 alle ore 16 con Marco Cavalcoli, in esclusiva per il Teatro di Roma, ha preso il via un ciclo di piccole lezioni di economia, Scrooge’s digest, per riflettere sul denaro, il suo immaginario e la sua illusione, attraverso la figura del più arcigno e letterario dei capitalisti, Ebenezer Scrooge.
Tra le proposte inedite di questa settimana, da venerdì 3, la nascita di Radio India, la stazione radiofonica giornaliera ideata dalle cinque compagnie di Oceano Indiano residenti al Teatro India – DOM-, Fabio Condemi, Industria Indipendente, MK, Muta Imago, alle quali si aggiunge per l’occasione la collaborazione di Daria Deflorian. Una striscia radiofonica con un palinsesto quotidiano in diretta streaming su www.spreaker.it tutti i giorni dalle ore 17 alle ore 20.
Per le giovani generazioni infine le favole serali per i piccoli, Fiabe della buonanotte di teatrodelleapparizioni, mercoledì 1, venerdì 3 e domenica 5 alle ore 21 e il programma di giochi di teatro e il tutorial del Laboratorio Integrato Piero Gabrielli per la creazione condivisa di una canzone e video clip, domenica 5 alle ore 11.
data di pubblicazione:05/04/2020
da Rossano Giuppa | Apr 2, 2020
#Cinema da casa, il flash mob cinematografico promosso da Alice nella città, apre la sua terza settimana di programmazione con una serata speciale che unirà le finestre di tutta Italia, da Roma a Torino, da Bologna a Catania. Insieme all’Accademia del Cinema Italiano sarà celebrato il lato femminile del David di Donatello proiettando, sulle facciate delle case, celebri sequenze di film che vedono protagoniste grandi interpreti che, nel passato e negli anni recenti, hanno conquistato con il loro talento, brillante e drammatico, la prestigiosa statuetta. Le sequenze saranno raccontate in diretta social da Piera Detassis ed Elena Sofia Ricci.
Uno straordinario sguardo dalle finestre su quanto le donne hanno regalato al nostro cinema, un modo speciale di celebrare l’eccellenza italiana nelle settimane in cui i set e le sale di cinema sono costretti all’attesa, vicini a quanti anche in questo settore vedono colpito al cuore il loro lavoro. Tanti nomi e tanti volti in una scelta volutamente di genere, rispettosa degli equilibri visto che sono ancora in corso le votazioni per l’edizione 2020.
La serata “Speciale David” di #Cinemadacasa prosegue ed enfatizza la costante presenza social, in queste settimane, del David con la pubblicazione quotidiana delle pillole dedicate ai grandi momenti delle premiazioni del passato, le immagini più belle e le masterclass dei candidati: una piccola ed emozionante storia del cinema italiano, vista attraverso la lente del premio arrivato alla sua 65a edizione, che culmina in questo omaggio, emozionante e unico, alle nostre grandi protagoniste.
Fra queste: Sophia Loren (Matrimonio all’italiana), Monica Vitti (Polvere di stelle), Stefania Sandrelli (Mignon è partita), Athina Cenci (Compagni di scuola), Nicoletta Braschi (Ovosodo), Claudia Gerini (Ammore e malavita), Giovanna Mezzogiorno (La finestra di fronte e clip premiazione David), Margherita Buy (Manuale d’amore e clip premiazione David), Alba Rohrwacher (Giorni e nuvole e clip premiazione David), Paola Cortellesi (Nessuno mi può giudicare), Ilenia Pastorelli e Antonia Truppo (Lo chiamavano Jeeg Robot), Micaela Ramazzotti (La prima cosa bella), Sabrina Ferilli (Io e lei), Elena Sofia Ricci (Loro e clip premiazione David).
Oltre alle finestre che programmeranno domani la diretta, proseguiranno le proiezioni settimanali anche di Pisa e Cagliari. All’estero #Cinema da casa è attivo nelle Filippine, in Vietnam, Polonia, Bulgaria, Belgio, Parigi e Svizzera ed è seguito anche in Brasile, arrivando fino in America grazie ai social. Tantissime le sequenze dei film proiettati dalla finestra di #Cinema da casa, oltre 220, alternando film d’autore classici a grandi cult.
Noi di accreditati lo stiamo seguendo ma per partecipare a #Cinema da casa basta proiettare alle ore 22 dalla finestra le sequenze dei film più amate oppure seguire le pagine Facebook e IG di Alice nella città alle stessa ora, in diretta tutte le sere. Tra i prossimi ospiti di #Cinema da casa ci sarà, sabato 3 aprile, l’attore Lorenzo Richelmy mentre domenica 4 sarà la volta del regista, sceneggiatore e attore Massimiliano Bruno e della giornalista Michela Greco.
data di pubblicazione:02/04/2020
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