COUS COUS KLAN di Gabriele Di Luca, regia di Di Luca-Setti-Tedeschi
(Piccolo Eliseo – Roma, 10/28 gennaio 2018)
Gli spettacoli della Carrozzeria Orfeo sono un delirio organizzato, funzionale a rappresentare lo squilibrio della vita quotidiana. La lente è una congrega di emarginati, espulsi dalla società che conta (“la recinzione”). C’è l’ex prete deluso dalla Chiesa, il sordomuto con l’aggravante politicamente scorretta dell’omosessualità, una donna di mezz’età che cerca di sublimare il desiderio di maternità con un musulmano ormai totalmente convertito ai riti del capitalismo made in Italy. In più un borghese in via di espulsione dalla classe media che è la cartina di tornasole per misurare il disagio di chi ha avuto e si confronta con chi non ha più. Due ore di spettacolo filante, pregno di battute e di umori malinconici con il leitmotiv di una storia onirica che è anche un giallo con varie possibilità di interpretazione. Certo è che questo gruppo è fortemente emergente nella società teatrale. Il Thanks for Vaselina di loro recente produzione diventerà un film diretto da Gabriele Di Luca, prodotto da Casanova multimedia ovvero da Luca Barbareschi che ha puntato forte su questo collettivo. Ironia, sarcasmo pungente, sprezzatura della società attuale nel melting pot corrosivo per una platea visibilmente soddisfatta e multigenerazionale. Il Piccolo si conferma piccolo e intenso laboratorio sperimentale. Puntuale nell’assecondare la grevità dell’assunto una scenografia fatta di fatiscenti roulotte, di bare trafugate, di piccoli e grandi squallori quotidiani. E la nudità della povertà presentata senza falsa coscienza ma in tutta la sua disperante irreversibile condizione. La comunità in scena è lo specchio di un grande pezzo di società italiana.
data di pubblicazione:17/01/2018
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