CHICCHIGNOLA di Ettore Petrolini, regia di Massimo Venturiello

CHICCHIGNOLA di Ettore Petrolini, regia di Massimo Venturiello

con Massimo Venturiello, Maria Letizia Gorga, Franco Mannella, Claudia Portale, Carlotta Proietti, scene di Alessandro Chiti, arrangiamento musicale di Mariano Bellopede

(Teatro Sala Umberto Roma,19/22 settembre 2024)

Coraggioso tentativo di attualizzare con massimo rispetto drammaturgico un grande della scena romana. Ascolti Venturiello e hai la tentazione di fare il confronto con l’autore/attore Petrolini ma anche con l’indimenticabile Mario Scaccia. Paragone scomodo ma non significativo perché Venturiello, volutamente meno mattatore e istrione dei predecessori, lascia liberi i partner di esprimersi restituendo loro una centralità da interpreti non secondari.

Chicchignola double face. Cornuto consapevole, ingenuo, apparentemente derecebrato nel primo tempo. Lucido implacabile conseguenziale nel secondo. Così il fabbricante di giocattoli che si arrabatta nella vita diventa un pittore consapevole del proprio destino. Gioco a due di uomini con amanti, falsi amici. Per interesse e per furbizia. Chicchignola si traveste anche da ladro per beffare il fedifrago. E architetta un gioco d’amore per consentire alla presunta amante di sposarsi. Un primo tempo già decisamente appagante, una ripresa che scioglie i nodi. Nodo del plot la trasferta a Chianciano per guarire dal mal di fegato. Un intermezzo di dieci giorni che illimpidisce la tensione amorosa e in un caso la deteriora. Rappresentazione ineccepibile con il valore aggiunto del contorno musicale. Con cantanti (vedi Gorga) assolutamente a proprio agio. Sala piena per la prima per un virtuale inizio di stagione per la scena romana. Venturiello conferma la propria duttilità investendosi di una parte inaspettata per chi lo conosceva come attore drammatico. In platea la compagna Tosca. Qui è lì spunta qualche petrolinata fuori contesto ma che suscita ovviamente l’ilarità generale nel ricordo degli sketch che furono. Ma alla satira si accompagnano mezzi toni quasi languorosi e meditativi, generoso complemento per il cocktail tutti gusti.

data di pubblicazione:20/09/2024


Il nostro voto:

STAGIONE 2024-2025 DEL TEATRO OLIMPICO

STAGIONE 2024-2025 DEL TEATRO OLIMPICO

Il trionfo della comicità con Greg, Lopez, Battista

Stagione 2024-2025 all’insegna della sintesi tra mattatori della risata, danza, tango e concerti. L’occhio al botteghino per assecondare le attuali linee di tendenza e la passata risposta del pubblico.

La destinazione fondi del PNRR sta provvedendo a rendere pienamente agibile il Teatro Olimpico che ieri ha fatto ricorso al prestito della Sala Casella presso la Filarmonica romana per presentare la nuova stagione. Assi nella manica i comici. Con quantitativamente Maurizio Battista, ormai resident, a fare la parte del leone, feste incluse con uno spettacolo che si arricchisce di collaborazioni ed effetti superando lo schema degli inizi, la comicità da bar. Lo spazio che gli viene concesso (11 dicembre 2024-16 febbraio 2025) testimonia fedelmente la fiducia in lui riposta dal direttore artistico Lucia Bocca Montefoschi. Ed è la stessa formula quella di Battista, mutatis mutandis, che adottano gli altri assi nella manica di stagione Greg, naturalmente in compagnia di Lillo e di fidati collaboratori, nel MovieERCULEO), doppi sensi inclusi, maiuscole e minuscole esatte, rivisiterà il mondo del cinema per generi, con tanto di colonna sonora umana. Tutti sketch nuovi, tranne uno fortemente collaudato A far compagnia a Lopez (20 novembre-1° dicembre) invece l’inseparabile Tullio Solenghi con Dove Eravamo rimasti. Lopez sarà Sgarbi in una lezione magistrale densa di temi difficili, Ma, ambiziosamente, il comico si cimenterà anche nel’imitazione di un Mattarella che si confronterà nientemeno che con Papa Bergoglio. Sempre sul filone degli incassi garantiti la rivisitazione teatrale del cult cinematografico Sapore di mare, operazione conferita a Fausto Brizzi. Anche in questo caso cinema, canzone e teatro si confondono in un pout pourri strumentale che si vorrebbe efficace. Di tutt’altro genere in cartellone nella prossima primavera (20-30 marzo 2025) dove spicca Slava’s Snowshow, proposta che prende il nome dal geniale inventore, premiato in tutta Europa con uno spettacolo itinerante che è giudicata un’autentica esperienza emozionale. Ma nel frullatore del cartellone c’è anche Morricone jr che dirige la musica del grande padre, il comico emergente Emiliano Luccisano . In più i Momix ormai di casa, il tango del grande Miguel Angel Zotto, la Parson Dance. Conferendo alla danza un sipario speciale e un indiscussa leadership.

data di pubblicazione:11/09/2024

UNION di Julian Farino, 2024 – Netflix

UNION di Julian Farino, 2024 – Netflix

Un road movie che curiosamente passa su Netflix senza trovare per ora un adeguato passaggio nei circuiti italiani. Eppure trattasi di un blockbuster di sicuro richiamo adrenalinico se ci si abbandona al parossistico climax dei film americani al di là di ogni possibile verosimiglianza. La copia Wahlberg (stranito quanto basta)-Berry funziona. Lei, abbandonati i ruoli sexy che sfruttavano il suo corpo statuario, è un agente segreto a prova di stuntwoman.

Union è un corpo parallelo al servizio degli Stati Uniti. Come la Cia o l’Fbi. Omogeneo alle altre istituzioni ma fino a un certo punto. Gioco di spie con tradimenti anche familiari. La prerogativa del film è il ritmo, Tenerti sempre sulle spine muovendo continuamente possibili sorprese. Così il protagonista maschile viene rimosso dalle pigre e consolidate abitudine per diventare un punto di forza di questa Spectre. Un film che non lascia tracce o segni ma che comunque tiene inchiodato lo spettatore anche se la fine è nota, l’happy end e la storiellina d’amore dietro l’angolo. Progressivamente un senso di ripetitività ti coglie nell’orgasmo della concitazione fatta di inseguimenti, cruente esecuzioni e giravolte narrative. Come se l’opera lasciasse una traccia per un possibile sequel. Wahlberg è sornione quanto basta. Produzione che non bada a spese e che nel momento clou si arrocca addirittura nella meravigliosa Istria da cartolina con il facile riconoscimento di Capodistria. L’ironia nei dialoghi è sempre dietro l’angolo, a volte celata ma se attenti si può cogliere. Tra l’altro la realtà non è troppo diversa considerando tutte le guerre scatenate dagli Usa in giro per il mondo con il pretesto di restaurare la democrazia. I cattivi nel film sono inevitabilmente i russi e gli iraniani. Ma tratti si può collaborare anche con loro perché il mondo delle spie gode di una narrazione imperscrutabile.

data di pubblicazione:09/09/2024


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L’INVENZIONE DI NOI DUE di Corrado Ceron, 2024

L’INVENZIONE DI NOI DUE di Corrado Ceron, 2024

Vivisezione di un amore scansionato lungo tre età della vita. Tra banchi di scuola, disavventure professionali, lutti e incidenti di percorso. Sullo sfondo una Verona ben conosciuta dal regista con i suoi iconici luoghi simbolo. Un difficile e problematico ritrovamento prima del sé e poi dell’altro.

Un film che ha contemporaneamente il punto di forza e di debolezza nella struttura che per mano di quattro sceneggiatori affonda a piene mani nel romanzo di Matteo Bussola (appunto uno dei quattro), qualcosa di difficilmente e immediatamente traducibile in visivo. Dunque la pregnanza del testo, le citazioni non sgorgano pienamente naturali messe in bocca agli attori, condizionati dalla cappa del sottotesto che potrebbe funzionare anche a teatro. Il regista è umile nell’utilizzare la base di partenza ed è bravo a non far sembrare banale lo stratagemma con cui il protagonista Milo (da Miles Davis, un Guanciale nella mimesi dal volto perennemente triste e spento) fingendosi altro cerca di ritrovare l’amore perduto. Scrittura nella scrittura in un film che si esprime tanto per mail e per lettera, alla faccia della modernità ma che può far breccia nel pubblico sentimentale, non necessariamente femminile. Giravolte sentimentali un po’ complicate a cui il dono dell’emozione può regalare fiducia. C’è un Paolo Rossi utilizzato nel ruolo drammatico che non ti aspetti. C’è la seduzione della musica con un Rino Gaetano che da forza e prende forza nel plot. Molto convincente Francesco Montanari nella parte del fratello dissacrante, l’antitesi del protagonista, immediato e intuitivo di fronte a tante troppo strane parabole intellettuali. I personaggi cercano un centro nella vita. L’architetto fa il cuoco, la scrittrice passa dall’agenzia di pubblicità alla cura dei necrologi cercando l’editore giusto. Lo scatenamento dei sensi produce anche febbrili scene di sesso, quando l’amore ancora regna sovrano. Anteprima al 70° Festival di Taormina, dal 18 luglio nelle sale.

data di pubblicazione:17/07/2024


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HIT MAN – KILLER PER CASO di Richard Linklater, 2024

HIT MAN – KILLER PER CASO di Richard Linklater, 2024

Un collaboratore della polizia si trova sbalzato in un gioco più grande di lui. Tratto da una storia, vera. Il Johnson reale fu capace di far arrestare settanta potenziali assassini fintamente accettando l’incarico di killer. I problemi arrivano quando una seducente fanciulla gli propone di far fuori il marito.

Linklater ha la mano ferma nel girare e nell’assecondare la valida sceneggiatura tratta da un libro di successo. Ma non è un biopic perché la seconda parte del film è di pura fantasia. Difatti il protagonista si fa prendere la mano e si trova invischiato in un legame sentimentale con la fidanzata palesemente rea confessa dell’omicidio che inizialmente gli aveva proposto a contratto. Divagazione libera ma divertente nell’intreccio. Perché il protagonista cerca di salvare capra e cavoli ma si trova ricattato da un collega. La sua eliminazione è un colpo di fantasia che esce dalla biografia reale ma cinematograficamente aggiunge azione e incertezza. Powell ha il volto del bravo ragazzo americano. E la Ajrona trabocca sesso dallo sguardo acuminato e malizioso. Il primo lo vedi una volta ma te lo dimentichi subito, la seconda no. Coppia ideale per un film del genere. Dialoghi veloce e intelligenti, nessun velleitarismo estetico. Diremo mood molto americano perché in Italia non si è arrivato ancora a questa specializzazione. Tanto meno con la rischiosa collaborazione con i corpi di polizia. Un film estivo garbato e intelligente, di non eccelse pretese. Ma la storia si fa seguire con attenzione fino all’ultima sorpresa. Per la cronaca il coraggioso disvelatore di tentati omicidi si è spento in serenità a 75 anni, senza ulteriori complicazioni i intraprendendo una brillante carriera secondaria, affiancata a quella di facondo insegnante di vita.

data di pubblicazione:15/07/2024


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