DONNE di Patricia Highsmith – La Nave di Teseo, 2021

DONNE di Patricia Highsmith – La Nave di Teseo, 2021

Quando sembrava che della regina classica del noir fosse stata pubblicato tutto il pubblicabile ecco spuntare fuori 16 racconti che sono prodromici di una lunga e fortuna carriera. Scritti ben prima del libro d’avvio Sconosciuti in treno (1950). Dunque gioiellini da studiare con cura, con la donna al centro di storie di crudeltà spesso minimale, di accensione di pulsioni maligne dietro il mascheramento di atti consueti di vita quotidiana. Il classico aplomb informale non necessariamente diretto verso un delitto ma comunque teso a fotografare un’anomalia rispetto agli schemi di normale comportamento sociale. Forse la parola “devianza” riassume al meglio le trame semplici e intricate di questi racconti. La crudeltà s’insinua subdolamente tra le pagine e proprio quando meno te l’aspetti, quando immagini che la prosaicità di una situazione non possa evolvere verso niente di illegale se non addirittura criminale. L’effetto sorpresa è una caratteristica dell’autrice. Un senso beffardo sulla casualità della vita, sulla piega imprevista che può prendere un plot fanno parte del mondo di una scrittrice che non a caso amava più gli animali degli uomini e delle donne. Qui si trovano germi che saranno sviluppati in ben più memorabili libri. Il contesto è nettamente americano, diremo texano. Si avverte il profumo della frontiera, il senso inquieto di una nazione in cambiamento, decisamente lontana dalle sofferenze diretta della seconda guerra mondiale. I racconti sono diseguali per tenuta, lunghezza e resa stilistica ma rappresentano un’interessante testimonianza sui passi iniziali ma non incerti di un’autrice già fortemente caratterizzata per tematiche. Noir donne e atmosfere magmatiche per direzioni di racconto impreviste. L’editore che ha curato questa silloge ha annunciato la ripubblicazione integrale di tutta la sua opera. E dunque attendiamo con vivo interesse quello che seguirà. Non una riscoperta ma una ulteriore valorizzazione.

data di pubblicazione:16/03/2021

UNA CONVERSAZIONE NOTTURNA di Thomas Bernhard e Peter Hamm – Portatori d’acqua, 2020

UNA CONVERSAZIONE NOTTURNA di Thomas Bernhard e Peter Hamm – Portatori d’acqua, 2020

Una chicca letteraria di difficile reperimento ma di assoluta soddisfazione nel minimalismo di una chiacchierata (che non è un’intervista) maturata dopo una serata piuttosto alcolica. La ritrosia di Bernhard viene meno di fronte alla reiterata insistenza di un giovane giornalista in ascesa, in odore di amicizia. Tanta è la caducità del momento che successivamente lo scrittore austriaco negherà il diritto alla pubblicazione che sarà acquisito solo molti anni dopo la sua morte portandoci dentro il privato e l’intimo di uno scrittore contro, perennemente contestativo nei confronti della società in cui vive anche grazie a esperienza polimorfe di nascita e di crescita culturale. Bernhard non è stato mai così vero e psicologicamente nudo come in questa occasione, con il vino ingerito, a provocare un’apertura di credito inusitata all’interlocutore, vista anche la sua cronica diffidenza verso i media e i mezzi di comunicazione. Quindi si rende un grande servizio all’esegeta con la possibilità di addentrarsi in questo scrigno di rivelazioni e di confidenze. Peraltro non c’è ombra di gossip perché gli interrogativi di Hamm fioccano numerosi e naturali senza un copione preciso, così sull’onda di una confidenza sempre più spinta. Non dobbiamo apprendere segreti ma possiamo addentrarci all’interno del magma introspettivo di un autore che ha bisogno di essere stimolato, un introverso che nell’occasione propizia si svela con generosità. E parlando all’amico, senza la sensazione di essere stimolato per una pubblicazione rivolta al grande pubblico. Così parlando della vita di tutti i giorni si finisce con l’approfondire il carsico problema della morte e della legittimità latente del suicidio. Si discetta di Pascal, di filosofia, dell’adolescenza, del mancato riconoscimento nella società contemporanea. La trascrizione segue di quasi quaranta anni il dialogo dal vivo, ripreso da un registratore. I giudizi di Bernhard nel bene e nel male sono taglienti. Come la predilezione per Artaud e lo scetticismo su Brecht. Ed è oltremodo divertente la storia della sua gavetta come cronista giudiziario, con margini d’invenzione rispetto alle reali vicende penali.

data di pubblicazione:09/03/2021

COLLECTIVE di Alexander Nanau, 2021 – My Movies, piattaforma Iwonderfull

COLLECTIVE di Alexander Nanau, 2021 – My Movies, piattaforma Iwonderfull

Documentario di vibrante impegno civile che centra il focus sullo scandalo dei disinfettanti negli ospedali rumeni. Scandalo di Stato in parte impunito, reso quasi in presa diretta. Un martellante pamphlet che ha tutte le carte in regola per concorrere agli Oscar nella sezioni “documentari”

Una tragedia nazionale che comincia con una strage in discoteca. Suona un complesso punk, scoppia un incendio e la uscite di sicurezza non sono a norma. Decine di morti ma soprattutto decine di ricoverati negli ospedali rumeni e principalmente in quello specializzato nella cura dei “grandi ustionati”. Il vero dramma parte da lì perché il prodotto disinfettante viene diluito e quindi partono infezioni batteriche irrisolvibili anche di fronte a ustioni di non eccezionali gravità. Si può scrivere che faccia più vittima il sistema ospedaliero di quante non ne abbia fatte l’incendio in discoteca. Il documentario segue in presa diretta, con la viva partecipazione dello spettatore, uno scandalo che pervade la nazione. Nella prima parte attraverso gli occhi e l’azione del principale denunciante, il giornalista Tortoltan, ben assistito dallo staff della propria testata, la Gazeta Sporturilor (traduzione La Gazzetta dello Sport, ma ben diversa dal foglio rosa nostrano). Le proteste di piazza portano al siluramento del Ministro della Sanità in carica, travolto dalla quantità inverosimile di bugie dispensate in conferenza stampa. Nella seconda parte invece il protagonista diventa il suo successore che nei generosi quanto indispensabili tentativi di cambiamento si imbatte in una magmatica corruzione, scoprendo che tutti i dirigenti ospedalieri sono manovrati dalla politica. Evidentemente l’auspicata palingenesi è un’utopia impossibile anche perché il partito che più rappresenta questo quadro illegale di lì a qualche settimana trionfa alle elezioni con una percentuale schiacciante e quasi maggioritaria. Il docu-film ha momenti di forte e drammatico impatto mostrando i corpi infetti degli ustionati e le conseguenze di una cattiva gestione di un forte momento di crisi. Opera corale che ovviamente documenta un sistema della sanità marcio le cui lacune non potranno che essere ribadite dalla pandemia attuale.

data di pubblicazione:02/03/2021


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ROMA CELEBRA UN OMAGGIO A SORDI (Dal 10 al 12 marzo quattro pellicole del grande attore)

ROMA CELEBRA UN OMAGGIO A SORDI (Dal 10 al 12 marzo quattro pellicole del grande attore)

Un omaggio ad Alberto Sordi, non il primo né l’ultimo in un momento di estrema incertezza per l’industria cinematografica. Dal 10 al 12 marzo nelle aule dell’IISS Cine- Tv Roberto Rossellini si svolgerà la prima edizione della rassegna Fabbrica del Cinema con un omaggio al grande attore romano. Si tratta di un’iniziativa dell’Associazione Nove Produzioni con il contributo e il patrocinio della Direzione Cine e Audiovisivo, costola del Ministero per i Beni e le attività culturali. I primi destinatari della proposta sono gli adolescenti, trampolino ideale per un pubblico ancora più maturo e vasto. Scriveva del resto Sordi: “I vostri ricordi con me, raccontateli quando sarò in orizzontale. Allora mi farete felice perché sarà anche un modo per non farmi dimenticare dal mio pubblico che ho amato come se fosse la mia famiglia”. Sono previste quattro proiezioni altamente significative per la sua filmografia: Un borghese piccolo piccolo, La grande guerra, Il Marchese del Grillo e Il Romanzo del giovane povero. Saranno co-protagonisti degli incontri gli attori/registi Giorgio Gobbi e Rolando Ravello che rilasceranno testimonianza dal vivo sul loro impatto con il grande attore comico. Nell’occasione sarà intitolato a Sordi una sala dell’IISS in una cerimonia a cui prenderà parte l’avvocato Ciro Intino, direttore della Fondazione Alberto Sordi. Il ricordo dell’attore peraltro è perpetuato dalla grande mostra che migliaia di romani hanno avuto modo di conoscere in una struttura allestita contiguamente alla sua indimenticabile abitazione romana. Lì ospitati tutti i suoi cimeli e i ricordi una vita intensa, ricca e gratificante, oltre che dedita a una beneficenza tenuta sempre discretamente nascosta. E siamo anche a pochi metri dagli studi cinematografici della Ponti-De Laurentiis dove Sordi ha girato tante della sue fortunata pellicole.

data di pubblicazione:28/02/2021

L’UOMO NERO E LE STRAGI di Giovanni Vignali – Paper First, 2021

L’UOMO NERO E LE STRAGI di Giovanni Vignali – Paper First, 2021

Ha 67 anni, gode di ottima salute ed è il più incredibile criminale-terrorista ancora in circolazione, vivente espressione di un periodo che si può circoscrivere dal 1975 ai giorni nostri. Quasi mezzo secolo di oscuri misteri italiani vissuti dall’ormai sessantasettenne Paolo Bellini, reggiano, un curriculum malavitoso da far paura, una lista di omicidi alle spalle che giustificherebbero la sua definitiva messa al bando dalla società. Invece protetto dai servizi, assistito da adeguati programmi di copertura, a volte salvato dalla prescrizione, Bellini continua a discettare misteri di Stato a piccole dosi. A esempio ha rivelato, 34 anni dopo, di aver aperto la lunga scia di omicidi agendo da killer nei confronti dello studente di lotta Continua Alceste Campanile. Un omicidio che non ha avuto colpevoli per decenni e di cui Bellini si è accusato solo quando ha avuto la certezza di non pagare dazio, a reato, ormai prescritto. Bellini è l’ultimo indagato per la strage alla stazione di Bologna, riconosciuto casualmente dalla moglie in un fermo immagine d’epoca. Il suo curriculum fa decisamente paura. Pilota d’aerei sotto il nome falso di Da Silva (identità brasiliana) è uno dei pochi criminali che sia riuscito a intessere con pari disinvoltura rapporti sia con la ‘ndrangheta che con Cosa Nostra. Con trame talmente pericolose che persino Riina in una dichiarazione spontanea rilasciata in Tribunale ha ritenuto opportuno sconfessarlo. Trafficante d’arte, ideologicamente legato all’estrema destra, Bellini è una meteora impazzita il cui problematico e quasi irriconoscibile, percorso viene ricostruito con dovizia di particolari da Giovanni Vignali in quello che è insieme un pamphlet ed un dossier e di estrema attualità. Il criminale giusto al posto giusto secondo la logica dell’illegalità. Una primula nera che appare e scompare dai capitoli più ambigui e ancora misteriosi della storia italiana, non ultimo la famosa e mai chiarita trattativa tra Stato e Mafia.

data di pubblicazione:28/02/2021