da Maria Letizia Panerai | Giu 27, 2015
La strana coppia è forse la commedia di maggior successo del duo Jack Lemmon e Walter Matthau, nel ruolo rispettivamente di Felix Ungar e Oscar Madison, quarantenni freschi di divorzio che tuttavia hanno accolto con differente spirito la separazione: Felix, inconsolabile perché la moglie lo ha lasciato, è un maniaco ossessivo dell’ordine e della pulizia, ama cucinare ed occuparsi della casa; al contrario Oscar, giornalista sportivo, è pienamente felice della sua riconquistata libertà da scapolo e non ha alcuna intenzione di mettere “ordine” nella sua vita, preferendo passare le serate a giocare a poker con gli amici e non curandosi affatto del suo aspetto, tanto meno dell’appartamento! Felix si trasferisce momentaneamente da Oscar per dividere le spese e per colmare le rispettive solitudini, ma la diversità dei loro caratteri renderà la convivenza molto difficile, anzi impossibile. La commedia ambientata a New York, scritta da Neil Simon e diretta da Gene Saks, punta il dito proprio sullo scontro che nasce dai problemi di convivenza quotidiana tra due persone così diametralmente opposte, interpretate splendidamente dai due attori che danno vita a situazioni comiche divertentissime ed indimenticabili. In una scena Felix è alle prese con una sua specialità, il polpettone al forno: la ricetta del polpettone che vi proponiamo è talmente facile, da risultare “fattibile” anche a chi si sente più vicino all’indole di Oscar che al perfezionismo di Felix!
INGREDIENTI: – 6 etti di macinato di vitella – 3 cucchiai da tavola di parmigiano grattugiato – 2 uova fresche e 2 sode sgusciate – noce moscata q.b.- 1 bicchiere di vino bianco – brodo vegetale – trito di carota, sedano e cipolla per soffritto -sale q.b..
PROCEDIMENTO: In una coppa lavorate la carne macinata con 2 uova, 3 cucchiai di parmigiano, una grattata di noce moscata, un pizzico di sale. Se la carne, dopo averla lavorata con le mani, non risulterà elastica ed asciutta aggiungete un po’di pan grattato o un po’ di mollica sminuzzata, ma vedrete che non sarà necessario: basta lavorarla tanto. Quindi, la palla ottenuta schiacciatela, ed adagiate al suo interno le due uova sode una di seguito all’altra, ed avvolgetele con la carne sino ad ottenere il polpettone, facendo attenzione che l’impasto aderisca bene alle uova sode. Quindi adagiate il polpettone in una pentola antiaderente dove avrete messo il trito di carota, sedano e cipolla con abbondante olio d’oliva; fate rosolare molto bene da un lato il polpettone sino a creare una bella crosticina, quindi con una paletta girare con delicatezza e far rosolare altrettanto bene l’altro lato. Bagnare quindi con un bicchiere di vino bianco secco e, appena evaporato, aggiungere ½ litro di brodo vegetale bollente (da rimboccare durante la cottura se fosse necessario). Abbassare la fiamma, mettete un coperchio e fate cuocere per almeno 30 minuti, girando una sola volta il polpettone a metà cottura. Se al termine il sughetto risulterà ancora liquido, togliere il polpettone, fate restringere il sugo e rimettere nella pentola le fette di polpettone che nel frattempo avrete tagliato dopo averlo fatto raffreddare. E buon appetito!
da Maria Letizia Panerai | Giu 18, 2015
Considerato uno dei più grandi film comici della storia del cinema, A qualcuno piace caldo (Some Like It Hot) vinse un Oscar, tre Golden Globe e un Bafta. Ambientato nella Chicago del proibizionismo, narra le disavventure del sassofonista Joe (Tony Curtis) e del contrabbassista Jerry (Jack Lemmon), che per sbarcare il lunario suonano ovunque e per chiunque, senza fare troppo caso ai luoghi e alle persone; ma una sera mentre si esibiscono durante una festa, sono involontari testimoni della strage di San Valentino: è il 1929. Per sfuggire alle ricerche dei sicari di Al Capone si travestono da donne e si “intrufolano” in un’orchestra tutta femminile che sta per partire in tournèe verso la Florida. Sarà alla stazione ferroviaria che Josephine/Joe e Dafne/Jerry, con i loro strumenti al seguito, incontreranno la splendidasuonatrice di ukulele Zucchero “Candito” Kandinsky: una tanto, ma tanto sexy ed indimenticabile Marilyn Monroe! Corteggiare Zucchero, ma nei panni di Josephine e Dafne, sarà la vera sfida di questi due splendidi ed indimenticabili interpreti: ”Aspetta da molto?- Non importa quanto si aspetta, ma chi si aspetta!”
E come non potevamo abbinare a questa meravigliosa pellicola, in ricordo del mito indiscusso di Marlyn, la ricetta regalataci da Claudia di candide e zuccherose meringhe?
INGREDIENTI: uova a temperatura ambiente – 60 gr di zucchero per ogni chiara d’uovo – 1 pizzico di sale.
PROCEDIMENTO: Scaldare il forno termo-ventilato a 100°; quindi montare bene gli albumi a temperatura ambiente (il numero delle uova dipende dal quantitativo di meringhe che si vuole realizzare), alle quali bisognerà aggiungere un pizzico di sale; all’ultimo farle amalgamare con lo zucchero sempre con lo sbattitore.
In una teglia con carta forno formare, con l’albume appena montato con lo zucchero, le meringhe usando due cucchiai o una sacca da pasticcere, stando attenti di metterle separate l’una dall’altra di qualche centimetro.
Cuocere in forno a 100° per 2 ore con la stessa temperatura e senza mai aprire il forno. La cottura deve essere dolce e lenta e verso la fine bisogna fare attenzione che non comincino a dorarsi.
Una volta fredde, farcire le meringhe con panna montata e marron glaces oppure con panna e fragole, o semplicemente addentatene la loro voluttuosa bontà al naturale.
da Maria Letizia Panerai | Mag 26, 2015
Commedia dai risvolti amari, scritta e diretta dal grande Nanni Loy e splendidamente interpretata da Nino Manfredi (nella veste anche di co-sceneggiatore), Cafè Express è un film che parla dell’arte di arrangiarsi di quella fetta d’Italia (oggi sempre più grande) che vive ai margini della società. Michele (Nino Manfredi) è un napoletano cinquantenne che, per mantenere il figlio agli studi, viaggia abusivamente in treno per vendere altrettanto abusivamente caffè caldo ai passeggeri di seconda classe nella tratta tra Vallo della Lucania e Napoli. Film impostato tutto sugli espedienti che si inventa il protagonista per non essere “pizzicato” nell’esercizio abusivo di venditore di caffè, è una delle tante pellicole cinematografiche di questo incredibile regista (sono suoi anche Audace colpo dei soliti ignoti sequel de I soliti ignoti di Monicelli, Le quattro giornate di Napoli, Detenuto in attesa di giudizio, Mi manda Picone, Amici miei atti III) che, sul finire degli anni settanta, inventò la candid camera, strumento oggi considerato “originale” ed intorno al quale vengono ancora costruiti interi show televisivi.
A questo tipo di film non potevamo che abbinare una ricetta dove il caffè è un elemento determinante: il tiramisù.
INGREDIENTI: 500 gr. di mascarpone – 100 gr di gocce di cioccolato fondente – 5 uova – 5 cucchiai da tavola di zucchero e 2 rasi – 100 ml di crema di latte o panna liquida non montata – 1 confezione grande di savoiardi – 3 cucchiai da tavola di cognac – 3 cucchiai da tavola di porto – 1 ciotola grande di caffè appena zuccherato e a temperatura ambiente – cacao amaro per decorare q.b…
PROCEDIMENTO: Preparare una macchinetta di caffè da almeno 4 tazze, facendo attenzione a non farlo molto forte; mettere il caffè ottenuto in una ciotola con 2 cucchiai rasi di zucchero e 3 cucchi di porto, e far freddare il tutto a temperatura ambiente. In un recipiente mettere a montare 5 rossi con 5 cucchiai di zucchero; non appena saranno schiumosi e quasi bianchi, aggiungere i 3 cucchiai di cognac e la crema di latte; alla fine aggiungere i rimanenti 5 albumi montati a neve molto solida che andranno incorporati nei rossi con movimenti delicati, dal basso verso l’alto, per evitare che smontino. Cominciare a foderare il fondo di una pirofila rettangolare con i savoiardi precedentemente imbevuti nella ciotola di caffè e cognac, quindi rovesciarci metà dell’impasto di mascarpone e uova, spolverando il tutto con una manciata generosa di gocce di cioccolato fondente; quindi ripetere lo stato di savoiardi imbevuti di caffè e porto, coprendo il tutto con la metà di crema al mascarpone rimasta. Mettere a riposare il tiramisù in frigo per almeno mezza giornata, coprendo la pirofila con pellicola trasparente. Prima di portare in tavola o servire in porzioni, cospargere la superficie di abbondante cacao amaro (operazione da non fare prima perché il cacao verrebbe assorbito dall’impasto).
da Maria Letizia Panerai | Mag 6, 2015
Chi non ricorda questo film anni ottanta interamente ambientato in una New York molto “modaiola”? Noto oltre che per le splendide musiche ed una bella fotografia, 9 Settimane e ½ viene ricordato prevalentemente per le scene ad alta carica sensuale in cui sono coinvolti Mickey Rourke e Kim Basinger, giovanissimi e bellissimi, che interpretano rispettivamente la parte di John, arbitraggista di Wall Street ed Elizabeth, gallerista d’arte. Il titolo allude alla durata della relazione tra i due, periodo durante il quale John coinvolge Elizabeth in alcune esperienze erotiche che finiranno per stravolgerne la salute mentale.
Alcune scene di questo film sono divenute famosissime, prima tra tutte lo spogliarello di Kim-Elizabeth sulle note di You Can Leave Your Hat On, canzone cult interpretata dal grande Joe Cocker; ma anche la sequenza del ghiaccio in cui Elizabeth viene “bendata” o quella in cui, accoccolata davanti al frigorifero aperto, gioca ad ingurgitare ad occhi chiusi ogni possibile cosa che John le porga, in prevalenza cose dolci come ciliegie sciroppate, miele, gelatina, latte, ma anche peperoncino, vino, pasta e tanto altro. Ed è a questa scena che dedichiamo la ricetta del plum cake con frutta secca, dolce lussurioso in cui prevale una certa varietà di ingredienti che lo rendono buonissimo e ad alto contenuto…calorico!
INGREDIENTI: 150 gr di burro – 80 gr di zucchero – 4 uova – 200 gr di farina – 1 bustina di lievito – 50 gr di uvetta – la buccia grattugiata di un limone – 100 gr di frutta secca mista (fichi, datteri, albicocche, noci, nocciole, mandorle)- zucchero a velo q.b..
PROCEDIMENTO: Mescolare il burro con lo zucchero, aiutandosi con una frusta elettrica, sino a far diventare il composto spumoso. Aggiungere le uova ad una ad una, la farina, il lievito, la buccia grattugiata di un limone e l’uvetta infarinata per evitare che affondi; tagliare quindi a pezzi i fichi, i datteri e le albicocche, tritare le noci, le mandorle e le nocciole, ed unire tutto al composto di uova e farina. Versare l’impasto nella forma da plumcake, precedentemente imburrata o coperta di carta da forno; infornare a 180° a forno termo ventilato (che avremo fatto pre-riscaldare mentre preparavamo il composto) per mezz’ora. Completare a freddo con lo zucchero a velo.
da Maria Letizia Panerai | Apr 30, 2015
Amelie (un’esordienteAudrey Tatou) è una giovane cameriera che ogni giorno incontra tanta gente, ed ha come peculiarità quella di coltivare dei particolari passatempo: come immergere la mano in un sacco di legumi, spaccare la crosticina di una creme brulée con la punta del cucchiaino o far rimbalzare sassi sull’acqua del Canal Saint Martin! Sino a quando un giorno, esattamente il 31 agosto 1997, mentre assiste in TV al servizio sulla morte di Lady Diana, le cade di mano un tappo di bottiglia che finisce sotto una piastrella, dove Amelie trova una vecchia scatola piena di cianfrusaglie, che per lei rappresenteranno degli indizi per rintracciarne il proprietario. Lo trova, e gli restituisce il contenuto della scatola che…gli cambierà la vita. Da quel momento Amelie decide di far felice il prossimo: alleviare le pene degli altri sarà la sua missione.
Partendo dal sacco di legumi in cui Amelie è solita infilare le mani, associamo a questo film una particolare ricetta a base di ceci (o del legume che più preferite): gli hamburger vegetariani.
INGREDIENTI: 500 gr di ceci (lenticchie o cicerchia) lessati – 2/3 fette di pancarré – 1 scalogno – 2 uova – Sale – 2 cucchiaini di senape – zenzero tritato qb – 1 mazzetto di prezzemolo – olio q.b.- pan grattato q.b..
PROCEDIMENTO: Lessate e scolate i ceci (ma se preferite lenticchie o cicerchia), metteteli nel mixer con le fette di pan carrè spezzettate, lo scalogno a pezzetti, lo zenzero, i due cucchiaini di senape, il prezzemolo e le due uova; frullare fino a ottenere un impasto non perfettamente omogeneo, ma un po’ granuloso. Formare degli hamburger con le mani e impanateli lievemente con del pan grattato, cuoceteli dunque in una padella antiaderente leggermente unta d’olio, fino a che non diventeranno croccanti e dorati, avendo cura nel girarli. Basteranno pochi minuti. Si possono servire, come dei veri hamburger, con pomodori e misticanza per contorno oppure in un panino farcito con un sottile strato di formaggio.
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