da Antonietta DelMastro | Giu 16, 2015
La storia comincia all’inizio degli anni ‘60 e, come in 22/11/1963, King fa una descrizione magistrale dell’America dell’epoca intrisa dalla nostalgia di chi ne è stato testimone, e noi ne diventiamo spettatori.
Ottobre 1962. New England. Jamie Morton, sei anni, sta giocando con la terra smossa da una ruspa, i suoi fratelli sono intenti nelle più varie attività adolescenziali: chi aiuta il padre ad aggiustare la macchina nel garage di famiglia, chi si allena a base ball con gli amici, chi ascolta musica con le amiche ma “di colpo sparirono gli schiamazzi dei ragazzini in cortile, la musica del piano di sopra, il frastuono del garage. Persino gli uccelli smisero di cantare” e appare il nuovo pastore. Charles Jacobs, giovane, disponibile e simpatico, diventerà il fulcro della sua parrocchia e per Jamie diventerà un vero e proprio eroe perché “salverà” Conrad, il fratello poco più grande, dalle conseguenze di un incidente di sci.
Purtroppo questa storia idilliaca finirà presto, spezzata da una tragedia che colpirà il reverendo Jacobs e che minerà la sua fede in Dio.
Da quel momento le storie di Jamie e Charles si incroceranno diverse volte nell’arco della loro vita, con conseguenze profonde per entrambi che porteranno Jamie a stringere una sorta di “Patto con il Diavolo”, nelle vesti del reverendo Jacobs, per ottenere una “Rinascita” (Revival) senza la quale, per lui, non ci sarebbe futuro.
Quindi un secondo miracolo del suo infallibile amico Charles Jacobs? La curiosità non è peccato Harry ma dovresti esercitare cautela, dice il preside Silente ad un giovane Harry Potter ed è lo stesso consiglio che ci senteremmo di dare a Jamie quando si improvvisa detective e incomincia a indagare, con l’aiuto della sua amica Bree, sul passato del reverendo. Un passato ricco di “miracoli” ma anche disseminato di strane e, in alcuni casi, inspiegabili morti. Il prezzo che le persone “rinate” per mezzo di Charles Jacobs hanno pagato è stato un prezzo equo? E qual è il vero motivo di tanto amore disinteressato verso il prossimo che ha portato il reverendo in giro per l’America a dare una seconda opportunità a tante persone?
Marzo 2014. Jamie tornerà a essere attore principale della vita di Jacobs e questo ruolo gli permetterà di dare una risposta a tutte le sue domande, unico testimone del fanatismo di Jacobs per ciò che potrebbe esserci nell’al di là della vita.
Una nuova pietra miliare nella bibliografia del “Re”.
da Antonietta DelMastro | Giu 5, 2015
Pilar e Calista due donne molto differenti tra loro.
Senza conoscersi e nulla sapendo una dell’altra, si incontreranno di sfuggita nella bottega di un antiquario di Madrid.
I loro destini già indissolubilmente uniti dall’amore sbagliato per due uomini di una stessa famiglia: la loro vita parallela culminerà in un tragico evento che segnerà ancora di più le loro vite, un omicidio.
Calista, irlandese di buona famiglia, ancora adolescente scambia per amore l’ansia di controllo di Alexandros, bellissimo trentenne cipriota, e se ne innamora perdutamente.
Rimasta incinta non può, nella cattolica Irlanda della metà degli anni ’60, che sposarlo e andare via con lui con la promessa della felicità dell’eterno amore. Ma troppo presto imparerà che l’amore adolescenziale che le ha cambiato la vita è in realtà un amore violento, rancoroso e privo di ogni forma di rispetto, un amore ricco di menzogne che la sconvolgerà fino alle estreme conseguenze.
Pilar, figlia di contadini spagnoli, dopo una infanzia di stenti si riscatterà grazie ai sacrifici e alla tenacia della propria madre, ma cadrà vittima di un amore imprevisto che disorienterà la sua vita così ordinatamente costruita.
“Pilar si concede di buttarsi a capofitto in un futuro avventato. È un futuro che cancella ogni sua prudenza, che si fa beffe del suo schermirsi, che rivolta le sue certezze come le maniche di un maglione consunto. Quel pomeriggio Pilar è perduta, lo sa”; perduta a causa del suo amore per Petros, uomo “fedele” alla propria famiglia e padre di Alexandros, amore che la porterà alla rinuncia più grande che una donna possa mai compiere.
È la Catherine Dunne che abbiamo imparato a conoscere e apprezzare, con le sue protagoniste femminili di La metà di niente o di Se stasera siamo qui, in guerra contro un mondo maschile. Donne determinate e piegate dal dolore e dalle rinunce, capaci di un immenso amore che si può trasformare in un immenso odio e che, con infinito coraggio, percorrono la vita e in alcuni casi mettono in atto terribili vendette.
da Antonietta DelMastro | Mag 11, 2015
Fazi 2012
John Williams ci accompagna, da spettatori, nello svolgersi della vita di William Stoner, figlio unico di contadini del Midwest americano, nato negli ultimi anni dell’800.
Mi sono innamorata di William Stoner, della sua pacatezza, della sua fedeltà a se stesso, del suo accettare tutto ciò che la vita gli presentava senza mai vacillare, affrontando tutto sempre e comunque senza cercare sotterfugi per sottrarsi agli eventi.
Fin dalle prime pagine capiamo che la vita di Stoner è plasmata al senso del dovere: “a scuola seguiva le lezioni come se fossero mansioni appena meno sfiancanti di quelle che svolgeva alla fattoria”. La svolta della sua vita avverrà una sera di fine primavera quando il padre gli “consiglia” di iscriversi alla facoltà di Agraria dell’Università di Columbia per migliorare la produttività della loro terra e la loro vita.
Al secondo di corso anno Stoner scopre l’amore per la letteratura e cambia il suo futuro: è forse l’unica volta in cui si impone al suo destino e si lascia irretire dallo studio dei poeti che gli parlavano “attraverso secoli di storia”.
La sua vita attraverserà la Grande Guerra, la Depressione del ’29, la Seconda guerra mondiale. Durante tutto questo tempo studia, si sposa, diventa padre e, anche se con ritardo, si scopre un buon insegnante che trasmette con passione quel che sa.
La sua sarebbe potuta essere una vita tranquilla, e lui un uomo felice, se non fossero comparse due persone perfide: la moglie Edith, che non fa altro che tiranneggiarlo nella sua casa rendendogli la vita invivibile e il suo capo Dipartimento, Hollis Lomax, un altro despota concentrato a rendergli la vita lavorativa infelice tanto quanto quella casalinga.
La speranza che Stoner reagisca e si ribelli ai maltrattamenti dei suoi aguzzini è vana, lui va avanti stoicamente, ritiene che tutto quello che gli succede, al di fuori dell’insegnamento, siano solo dei piccoli fastidi e va avanti… e non si può quindi non volergli bene, non affezionarsi a quest’uomo e non desiderare di parlare in sua vece, di difenderlo, di alzare la voce o prendere la porta e sbatterla alle spalle dietro. È un dolore quasi fisico restare inermi a vederlo subire tante angherie senza una reazione.
Un libro scritto magistralmente. La descrizione dei sentimenti, dei pensieri, delle reazioni di Stoner è spettacolare, solo una descrizione così perfetta potrebbe instillare questo affetto, questo desiderio di difenderlo, di combattere per lui, troppo buono e tranquillo, troppo rassegnato per poterlo fare da solo.
Non ci sono parole, che possano rendere giustizia a questo libro, va letto, assolutamente! Così da conoscere e voler bene a Stoner e accompagnarlo fino a quando capisce che “Era se stesso, e sapeva cosa era stato”.
da Antonietta DelMastro | Mar 18, 2015
Siamo a Parigi nel 2022. François Hollande è alla fine del suo secondo mandato, il Fronte Nazionale di Marine Le Pen sta per affermarsi alle elezioni presidenziali e contro di lei si schiera una alleanza di partiti che porta all’Eliseo Mohammed Ben Abbes, leader della Fratellanza musulmana. Obiettivo di Ben Abbes è l’islamizzazione di tutta l’Unione Europea, alla quale ha già aderito la Turchia e a breve, secondo i disegni di Ben Abbes, aderiranno i paese nord africani.
Quindi si tratta di una presa di potere pacifica e senza spargimento di sangue da parte di un islam moderato, che riesce ad affermarsi anche grazie alla decadenza della società occidentale e probabilmente all’esigenza di tornare a dei valori che si pensavano perduti e che sembrano essere offerti dalla scelta islamica. Scelta che porta inevitabilmente con sé un ritorno alla società patriarcale e poligamica e alla conseguente perdita della parità dei diritti tra i sessi.
Narratore di questa storia è François, docente della Sorbona, specialista di Huysmans, chiaro rappresentante della sua epoca: annoiato, senza volontà, senza coraggio, con una morale piuttosto dubbia, interessato più al sesso che non a quello che gli accade intorno. François attraversa il romanzo con un unico grande dilemma, che risolverà solo nelle ultime pagine, proseguire la sua vita così come la conosce, con una libertà di cui non sa cosa fare, o cedere alle lusinghe della conversione all’islam: “… avrei avuto una nuova opportunità; e sarebbe stata l’opportunità di una seconda vita, senza molto nesso con la precedente.”
da Antonietta DelMastro | Mar 18, 2015
Restiamo nel campo degli “scambi epistolari” con il libro di Daniel Glattauer del 2010.
A chi non è capitato, nella concitazione della vita quotidiana, di inviare per errore una e-mail a un indirizzo sbagliato? Il romanzo prende spunto da questo assunto e ci trasforma in spettatori di una partita di tennis giocata con il computer a suon di e-mail tra Emmi Rothner, sposa e madre, e Leo Leike, psicoterapeuta reduce dall’ennesimo fallimento sentimentale.
Dopo le prime pagine tra i due sconosciuti nasce una amicizia con scambi di battute sagaci, pungenti e con una buona dose di ironia. Ben presto, però, l’amicizia si trasforma in qualcosa di diverso, di più profondo, che mette a rischio tutta la loro vita “reale”, qualche cosa a cui non basta più il continuo scambio di e-mail, qualcosa che fa dire a Leo “ogni volta che ricevo una sua e-mail, mi batte forte il cuore, oggi come ieri…”.
Ma un sentimento che è nato dietro a un computer, che manca dei rossori, degli occhi negli occhi, dei sospiri che tanto ci insegnano dell’altro può, in qualche modo, sopravvivere a un vero incontro?
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