da Antonio Iraci | Apr 24, 2024
Westalis e Ostania sono due nazioni europee confinanti. Un tempo paesi amici, sono ora impegnati in una vera e propria guerra fredda. Al fine di costruire una possibile condizione di pace, l’agente Twilight si infiltra come spia in Ostania. Per raggiungere più facilmente il suo scopo, si crea una famiglia di facciata sposando Yor e adottando un’orfana di nome Anya…
Per gli amanti del manga, i famosi fumetti che rappresentano un vero e proprio pilastro dell’industria editoriale giapponese, Spy x Family è un film che soddisfa anche le più sofisticate aspettative. Una spy story molto aggrovigliata, coinvolgente e piena di azione adrenalinica. Certo il tutto è rivolto a un pubblico appassionato del genere anche perché la narrazione non si lascia seguire facilmente. Se i protagonisti, i Forger, assumono l’aspetto di membri di una famiglia felice, in realtà nascondono dietro una realtà ben diversa. Loid, come spia, è impegnato nella missione segreta Strix non esente da rischi di ogni tipo. Yor, oltre a sostenere il ruolo di moglie fedele, di fatto è una spietata criminale. Anya, insieme al fido cane Bond, è una figlia adottiva con spiccate doti di telepatia. Ci sono risvolti politici da appianare e il tutto richiede grandi doti di diplomazia. Come al solito non si comprende bene chi siano i buoni e chi i cattivi, ma forse questo non è poi di capitale importanza ai fini della storia. Non mancano le dinamiche affettive di una tipica famiglia, ma ogni cosa è trattata nella maniera giusta. Molta action per un coinvolgimento emotivo forse improprio per coloro che si avvicinano per la prima volta a questo genere di animazione. Ma Tatsuya Endo, autore della serie d’origine, ha concepito un film che può essere seguito anche da coloro che non hanno dimestichezza con i manga. L’autore riesce infatti a introdurre molti personaggi che interagiscono per affrontare una serie di avventure, in un contesto narrativo spettacolare. Forse arriva in sala in una stagione non propriamente adatta, nel film infatti viene creata un’ambientazione tipica natalizia. Ma questa particolarità rende il film più accattivante. Una miscela esplosiva, coinvolgente ma anche eccessivamente condita di super effetti speciali.
data di pubblicazione:24/04/2024
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da Antonio Iraci | Apr 23, 2024
Tashi Duncan, campionessa di tennis, a seguito di un infortunio al ginocchio durante una partita, è costretta a abbandonare la sua promettente carriera. Dopo aver conosciuto Art e Patrick, anch’essi tennisti e amici fraterni sin dall’infanzia, tra alterne vicende finirà con lo sposare Art, diventando nello stesso tempo sua allenatrice. Passati gli anni e passata l’amicizia, i due si troveranno a sfidarsi ancora una volta non solo in senso agonistico, ma soprattutto in quello affettivo…
L’ultimo e attesissimo film di Luca Guadagnino è diverso dai precedenti per molti aspetti. Ci troviamo questa volta nel genere sportivo visto che il tennis è lo sfondo che accompagna le vicende dei tre protagonisti. Ma non è solo questo, dal momento che lo sport è come il pretesto per raccontare di un dramma sentimentale e coinvolgente. Oggi siamo ben lontani dai tempi in cui Truffaut in Jules e Jim aveva suscitato grande scandalo per aver portato sullo schermo una Jeanne Moreau che si destreggiava bene in un inconsueto triangolo amoroso. Qui la protagonista Tashi (Zendaya) si trova in un’analoga situazione, trovandosi infine a fare una scelta. Fidanzata prima con l’intraprendente Patrick, interpretato da Josh O’Connor, deciderà poi di sposare il riflessivo Art, ruolo coperto dall’attore americano Mike Faist. Il break point che i due ex amici fraterni dovranno affrontare, durante lo scontro finale in un torneo di tennis challenger, si riflette in tutto e per tutto anche nella loro sfera personale. Guadagnino, con un’ottima regia, riesce comunque a farci seguire con interesse le lunghe e forse un poco eccessive lungaggini delle competizioni. Il tutto senza però tralasciare le controverse vicende sentimentali dei tre protagonisti, vicende che via via si vanno ingarbugliando nel corso degli anni. Il regista rimbalza la sua storia tra diverse fasi temporali dove i coinvolgimenti affettivi sono veramente mutevoli. Tutto ciò rende il film tutt’altro che monotono, anzi gli conferisce un ritmo veramente frizzante. Ottima la sceneggiatura, la prima dello scrittore Justin Kuritzkes, e ottime le musiche travolgenti firmate da Trent Reznor e Atticus Ross. Molta passione per il tennis e qualche trasgressione alle regole che oggi, grazie al grande Sinner, si è riusciti a infondere anche ai non appassionati di questo sport. Un film per niente banale, intelligente e profondo senza risultare pesante.
data di pubblicazione:23/04/2024
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da Antonio Iraci | Apr 17, 2024
Lee Miller, fotografa di guerra, insieme al collega giornalista della Reuters Joel intraprendono un viaggio in auto da New York a Washington con l’obiettivo di intervistare il Presidente. Negli Stati Uniti incalza una spietata guerra civile e l’esercito secessionista si prepara per un assedio armato alla Casa Bianca. In questa tragica avventura si uniranno la giovane aspirante reporter Jessie e l’anziano del New York Times Sammy. Durante il tragitto saranno testimoni di massacri di massa e loro stessi metteranno più volte a repentaglio la vita…
Non sarà certo facile per lo spettatore rimanere indifferenti di fronte ad alcune scene di quest’ultimo film del registra britannico Garland. Lo scenario raccontato potrebbe sembrare a molti esageratamente irreale e troppo apocalittico. A pensarci bene, non sembra poi si scosti molto da ciò che sta succedendo in diversi posti nevralgici di questo mondo. Se l’America si presenta da sempre come esempio di democrazia e di unione tra gli stati membri, non è detto che in futuro tutto ciò non sia messo in discussione da spinte secessioniste. Oramai siamo preparati a tutto e gli scenari bellici sono quanto mai possibili in un presente precario e in un futuro ancora più instabile. I protagonisti, giornalisti e fotoreporter, fanno si che lo spettatore stesso sia partecipe, insieme a loro, delle atrocità vissute. Affronteranno un viaggio infernale per arrivare a Washington e intervistare per l’ultima volta un Presidente, oramai di fatto destituito dalla sua carica. Il film vuole inoltre dimostrare i rischi di quel giornalismo di guerra che non conosce o riconosce ciò che è al limite dell’umana comprensione. Siamo forse proiettati in una atmosfera che ricorda la persecuzione nazista in cui la vita umana valeva meno di zero, almeno per i perseguitati. Film quindi d’azione, di denuncia in cui lo spettatore si trova sopraffatto dalla visione di inenarrabili efferatezze, senza chiedersi il come e il perché, incapace di prendere posizione. Ci si domanda cosa sia il giornalismo, in una realtà quella di oggi, in cui ciascuno è chiamato a documentarsi visibilmente sulle barbarie presenti. Questo attesissimo lavoro di Garland ha già conquistato il pubblico americano, registrando un incasso di 25 milioni di dollari nei primi tre giorni di programmazione. Il film, in cui ha collaborato Rai Cinema, ha un cast eccezionale: Kirsten Dunst, Cailee Spaeny, Wagner Moura, Stephen Mc.Kinley Henderson e Nick Offerman. Se ne consiglia la visione.
data di pubblicazione:17/04/2024
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da Antonio Iraci | Apr 17, 2024
Un gruppo di quattro disperati aerofobici, dopo aver frequentato un corso propedeutico presso l’agenzia Viaggiatori Impavidi, devono ora affrontare il loro primo volo. Insieme al goffo accompagnatore, salgono sull’aereo con destinazione Islanda. Una serie di contrattempi trasformerà questi novelli passeggeri in soggetti ansiosi in preda a una incontrollabile angoscia. Bloccati in aeroporto, escogiteranno ogni possibile soluzione pur di tornare sani e salvi a casa…
Chi meglio di un islandese doc può descrivere i paesaggi innevati del suo paese e ambientarci una commedia a dir poco spassosa? Con questa suggestiva cornice il regista viene a costruire una storia al limite del grottesco, però di grande impatto. Le disavventure che dovranno fronteggiare i quattro aspiranti viaggiatori non sono certo da sottovalutare. Saranno impossibilitati a far ritorno a Londra, da dove erano partiti, per una avaria al motore dell’aereo a loro destinato. Gli stessi poi si ritroveranno ad affrontare lunghe ore di attesa presso l’aeroporto di Reykjavik dopo il turbolento, è proprio il caso di dire, volo di andata. Dal momento che non sarà loro possibile rincasare nei tempi previsti, verranno ospitati presso un hotel benessere in una landa desolata e coperta di neve. Come ogni commedia che si rispetti, le storie di ognuno dovranno intrecciarsi con quelle degli altri per sfidare insieme questa situazione estrema nella quale si trovano coinvolti. Merito del regista è quello di saper dosare il tragico con il comico per rendere questa commedia leggera e divertente nello stesso tempo. Non sarà facile mettere d’accordo una donna in carriera, in procinto di partire con il suo compagno, una fashion influencer, con il suo imbranato fidanzato, e un celebre scrittore in cerca di avventure. Un mix certo non perfetto ma che saprà trovare al momento giusto la soluzione giusta. Le riprese si sono svolte in piena pandemia di Covid e il regista ha confessato di essersi ispirato a fatti personali per la realizzazione della sceneggiatura. Sigurosson mostra un particolare talento nell’imbastire una tragedia divertente, descrive molto bene le fobie dei singoli protagonisti e i loro sforzi per rimuoverle. Nel cast Lydia Leonard, famosa attrice teatrale, e l’attore britannico Timothy Spall, già premiato a Cannes nel 2014 per Turner di Mike Leigh.
data di pubblicazione:17/04/2024
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da Antonio Iraci | Apr 10, 2024
Rosa, chiamata così in onore della rivoluzionaria socialista Rosa Luxemburg, lavora come infermiera presso un ospedale di Marsiglia. Vive in un quartiere popolare, pieno di locali etnici, dove il figlio più giovane ha un bar frequentato da esuli armeni. Dopo il crollo di due edifici fatiscenti, decide di entrare in politica per difendere i diritti dei poveri e degli immigrati senza fissa dimora…
Il regista, molto noto in Francia per i suoi film a sfondo sociale per lo più ambientati a Marsiglia, prende spunto per questo lavoro da un fatto realmente accaduto. Nel 2018, nella parte vecchia della città, crollarono due palazzi fatto questo che sconvolse letteralmente l’opinione pubblica. Vi furono infatti proteste da parte degli abitanti del quartiere che attaccarono con veemenza le istituzioni per aver sistematicamente trascurato la sicurezza degli edifici. Guédiguian ama raccontare facendo nello stesso tempo politica. I vari personaggi non hanno certamente timore di manifestare le proprie idee sinistrorse nei confronti di un certo establishment, sordo alle esigenze delle classi più povere. Il regista si avvale di figure di grande spessore come Jean-Pierre Darroussin, Robinson Stévenin, Gérard Meylan e soprattutto della bravissima Ariane Ascaride, nei panni della protagonista Rosa, nonché sua moglie nella vita privata. Ci sono certo altri personaggi che ruotano intorno a questa storia che in effetti comprende varie storie che si intrecciano tra di loro. Si inizia con filmati di repertorio sul crollo e si finisce nella stessa piazza dove al centro troneggia il busto di Omero. Se la leggenda narra che fosse cieco, tuttavia è lì pronto ad ascoltare le proteste di chi ha perso tutto, i propri affetti e le proprie case. Vi è anche lo spunto per parlare della diaspora armena e degli sforzi di quel popolo per difendere con orgoglio la propria identità. Un film intelligente, recitato bene e che si segue con interesse perché parla anche di amore, un amore che è fuori dal tempo. Tutto ciò sconvolgerà la vita di Rosa, aiutandola a superare le delusioni e a incoraggiare i suoi entusiasmi. Il film è stato presentato durante l’ultima edizione della Festa del Cinema di Roma dove ha ottenuto un meritato riconoscimento.
data di pubblicazione:10/04/2024
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