WE ARE ONE – A GLOBAL FILM FESTIVAL

WE ARE ONE – A GLOBAL FILM FESTIVAL

In questi infausti tempi di pandemia da coronavirus, le ripercussioni nel mondo del lavoro sono devastanti, particolarmente deleterie nel settore della cultura in generale, ed in particolare nel mondo del cinema. Passata miracolosamente indenne la Berlinale, appena in tempo prima che scoppiasse l’emergenza con il conseguente lockdown in tutti i paesi, ogni manifestazione risulta oramai congelata sino a data da destinarsi e sulla quale al momento non è possibile pronunziarsi. A parte la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica organizzata dalla Biennale di Venezia che, salvo imprevisti, è prevista per quest’anno dal 2 al 12 settembre, gli altri importanti festival del cinema l’uno dopo l’altro hanno dovuto capitolare. L’edizione 2020 del Festival di Cannes, prevista per questo mese di maggio, mentre in un primo tempo era stato deciso di farla slittare di un mese, ora è stata rinviata nella speranza che il mondo possa tornare entro l’anno a una parvenza di normalità e, l’ipotesi di realizzarla in streaming, non ha trovato consenso da parte del direttore artistico Thierry Fremaux, che si è dichiarato totalmente contrario ad una versione digitale della competizione cinematografica. Analoga sorte per il TIFF 2020, il Festival del Cinema di Toronto, pronto per settembre e ora rinviato a tempi migliori, così come comunicato da Joana Vicente, responsabile della manifestazione.

Per contrastare questo enorme disagio, che ha letteralmente sconvolto il vasto pubblico dei cinefili oltre che causare un enorme danno all’industria cinematografica mondiale, gli organizzatori del Tribeca Film Festival di New York hanno annunciato la realizzazione di un Global Film Festival che, tramite la piattaforma YouTube, offrirà tutta una serie di film già presentati nelle principali rassegne internazionali. Il programma dettagliato non è stato ancora reso noto, ma si sa con certezza che l’evento avrà luogo dal 29 maggio al 7 giugno con accesso dal link youtube.com/weareone. Secondo quanto riferito da Robert Kyncl, responsabile del settore commerciale di YouTube, sarà un avvenimento speciale che coinvolgerà gli appassionati di cinema di tutto il mondo, anche se ovviamente non potrà mai rimpiazzare i festival internazionali al momento sospesi, e sui quali si tornerà a parlare non appena l’allarme Covid – 19 sarà passato, o per lo meno mitigato.

data di pubblicazione:02/05/2020

LA PELLE di Liliana Cavani, 1981

LA PELLE di Liliana Cavani, 1981

Napoli 1944, seconda guerra mondiale. Tra le macerie e miserie di una città appena liberata dagli americani, Curzio Malaparte è a capo del Corpo Italiano di Liberazione e si trova a mediare tra gli alleati e la popolazione oramai ridotta allo stremo. Nei quartieri succede di tutto: prigionieri tedeschi venduti a peso, bambini dati dalle madri ai soldati nordafricani per pochi soldi, prostituzione di ragazze appena adolescenti… tutte situazioni off limits che trovano la massima esternazione nella improvvisa e tragica eruzione del Vesuvio. A completare questo quadro, a dir poco devastante, una intrepida aviatrice americana viene violentata dai suoi commilitoni ed un uomo festante viene travolto per strada da un carro armato americano, il tutto senza suscitare alcuna reazione da parte degli alleati, ma che invece viene giustamente inteso come un segno di sconfitta da parte del protagonista, che si trova ad assistere impotente a questo scenario apocalittico. Nonostante il cast eccezionale (tra gli interpreti: Marcello Mastroianni, Claudia Cardinale, Burt Lancaster, Carlo Giuffré…) il film, presentato in concorso alla 34esima edizione del Festival di Cannes, suscitò grandi reazioni da parte del pubblico e fu molto censurato e svilito da parte della critica. La Cavani fu accusata di aver in gran parte travisato lo spirito dell’omonimo romanzo dello stesso Malaparte, divenuto un classico del dopoguerra, dal momento che sembrava evidente come la regista avesse voluto cogliere, con palese compiacimento, solo gli aspetti più ripugnanti e scandalistici dell’intera storia. Il suo crudo realismo, che poi è una prerogativa che la caratterizza, disturbò molti che interpretarono il film come chiaramente antinapoletano, perché mostrava un popolo che per un briciolo di sopravvivenza era disposto a lasciarsi travolgere da una perversione brutale e irrazionale. In questa storia tutta napoletana non possiamo non proporre questa ricetta tipica: la frittata di maccheroni.

INGREDIENTI: per quattro persone 350 grammi di maccheroni (spaghetti), 6 uova, 200 grammi di provola affumicata o fiordilatte, 100 grammi di parmigiano grattugiato, olio d’oliva, sale e pepe q.b.

PROCEDIMENTO: Lessare gli spaghetti al dente, scolarli, condirli con un poco di olio e lasciarli raffreddare. Aggiungere le uova sbattute, il sale, il pepe e il parmigiano. Mettere in un tegame un filo di olio e appena caldo versare metà del composto. Disporre uno strato di provola o di fiordilatte a pezzetti e ricoprire con l’altra metà del composto. Girare con un coperchio o un piatto e far cuocere a fuoco moderato in entrambi i lati. Quando si sarà rassodata e formata una crosticina, la frittata sarà pronta per essere servita.

data di pubblicazione:27/03/2020

STROMBOLI (Terra di Dio) di Roberto Rossellini, 1950

STROMBOLI (Terra di Dio) di Roberto Rossellini, 1950

Karin è di origine lituana e si trova internata in un campo di raccolta profughi durante la seconda guerra mondiale. Pur di rimanere in Italia, ed ottenere la cittadinanza, accetta di sposare Antonio e lo segue pertanto nella sua terra natia, l’isola di Stromboli, dove fa il pescatore. La donna non riesce però ad adattarsi alla vita decisamente retrograda del posto, sentendosi sempre più prigioniera, sia per le enormi differenze culturali con la gente del luogo sia per il carattere violento e geloso del marito che la accusa di infedeltà. La donna, incinta, non ha altra scelta che lasciare l’isola facendosi aiutare dal guardiano del faro, unica personale disponibile a sostenerla nella ricerca disperata della salvezza per sé e per il figlio che porta ancora in grembo. Sullo sfondo di questa storia il vulcano, che con le sue frequenti eruzioni, minaccia la vita dell’intera comunità e ostacola così i piani di fuga di Karin alla quale, al colmo della disperazione, non rimane altro che invocare l’aiuto di Dio.

Il film fu girato da Rossellini sull’isola di Stromboli e Ingrid Bergman, per la sua singolare interpretazione, vinse il Nastro d’Argento. Durante le riprese ebbe inizio una relazione sentimentale tra l’attrice ed il regista che, a quei tempi, aveva già un legame con Anna Magnani alla quale inizialmente aveva destinato il ruolo di protagonista. La Magnani, per ripicca, montò una produzione per girare a Lipari il film Vulcano, che interpretò insieme a Rossano Brazzi e Geraldine Brooks, e che, anche per la concorrenza con il film di Rossellini, riuscì ad ottenere un imprevedibile riscontro. In Italia Stromboli ebbe un discreto successo, sia pur inferiore alle aspettative, se non altro per la curiosità del pubblico, alimentata dalla stampa scandalistica dell’epoca, riguardo l’unione tra il famoso regista e l’altrettanto famosa attrice svedese, soprattutto perché entrambi erano già a loro volta sposati.

Tutta la situazione ebbe il merito di far scoprire a livello turistico le Isole Eolie, che ci suggeriscono una tipica ricetta: la frittella.

INGREDIENTI: 4 carciofi, 300 grammi di piselli freschi e 300 grammi di fave fresche sgusciate, una cipolla bianca, 3 cucchiai di aceto, 1 cucchiaio di zucchero, olio d’oliva, sale e pepe q.b.

PROCEDIMENTO: Per prima cosa bisognerà specificare che, contrariamente al nome, la preparazione non prevede alcuna frittura, ma anzi un umido composto da tre tradizionali ortaggi. Bisogna sbollentare per circa 10 minuti una grande cipolla bianca dopo averla tagliata a fette; quindi scolarla e farla rosolare in abbondante olio d’oliva. Aggiungere i carciofi ben puliti e tagliati a spicchi, i piselli e le fave, e lasciare cuocere a fuoco lento con un mezzo bicchiere d’acqua, sale e pepe a piacere. Aggiungere quindi l’aceto e lo zucchero in modo da creare un equilibrato sapore agrodolce. Terminata la cottura lasciare raffreddare. La frittella va gustata fredda, meglio ancora dopo 24 ore dalla sua preparazione.

JOHNNY STECCHINO di Roberto Benigni, 1991

JOHNNY STECCHINO di Roberto Benigni, 1991

Dante, brava persona con il solo vizio di rubare ogni tanto qualche banana al mercato, vive a Cesena dove lavora come autista di uno scuolabus per ragazzi disabili. A seguito di un causale incidente d’auto, incontra Maria e i due iniziano a frequentarsi mentre la donna comincia gradualmente a cambiare il look di Dante facendolo vestire in maniera elegante, disegnandogli un neo sulla guancia, mettendogli in bocca uno stecchino e chiamandolo persino Johnny. L’uomo, oramai innamorato, accetta tutto e non esita a trasferirsi a Palermo su richiesta di Maria che invece ha per la testa un piano ben diverso. Nella realtà è moglie di Johnny Stecchino, pentito e latitante, e, sfruttando l’incredibile somiglianza fisica tra i due uomini, cerca di sostituire l’ingenuo Dante con il marito in modo che la mafia uccida lui e non il suo uomo. Il film si basa su tutta una serie di situazioni comiche al limite del grottesco: alla fine Maria (Nicoletta Braschi) si renderà conto della bontà e serietà dell’ingenuo Dante e stanca del marito consegnerà proprio lui ai mafiosi salvando così la vita del povero sosia, di cui nel frattempo si è innamorata. Il film interpretato da Roberto Benigni, che ne curò anche la regia, ebbe un grande successo di pubblico e lo stesso regista venne premiato con un David di Donatello e con un Nastro d’Argento per la sua singolare interpretazione. Nonostante gli strepitosi incassi al botteghino, la critica all’inizio lo accolse piuttosto tiepidamente ma con il tempo lo ha rivalutato e oggi è unanime nel considerarlo tra i lavori meglio riusciti dell’attore toscano, già premio Oscar. Girato in massima parte a Palermo, il film si può abbinare ad una ricetta tutta dal sapore mediterraneo: polpettine di melanzane.

 

INGREDIENTI: 1 kg di melanzane, 100 grammi di parmigiano grattugiato, 100 grammi di formaggio pecorino romano grattugiato, 80 grammi circa di pan grattato, 1 uovo, 40 grammi di uvetta passa di Corinto e 40 grammi di pinoli, abbondante basilico fresco, olio per frittura, sale e pepe q.b.

PROCEDIMENTO: Per prima cosa bisognerà preparate la base dell’impasto quindi si devono mettere a lessare le melanzane, tagliate a pezzi grossi, in acqua salata per circa 15 minuti. Una volta raffreddate, dovranno essere strizzate bene e lavorate sino ad ottenere una massa compatta. Aggiungere i formaggi, il pan grattato, l’uovo, abbondante basilico, sale e pepe a piacere. Fare delle polpettine non troppo grandi e farle friggere in abbondante olio, dopo averle passate nel pan grattato. Servirle possibilmente ben calde.

data di pubblicazione:21/03/2020

BERLINALE 2020: ORSO D’ORO AL FILM IRANIANO DI MOHAMMAD RASOULOF

BERLINALE 2020: ORSO D’ORO AL FILM IRANIANO DI MOHAMMAD RASOULOF

logo(70 INTERNATIONALE FILMFESTSPIELE – Berlino, 20 Febbraio/1 Marzo 2020)

Jeremy Irons, presidente della giuria internazionale di questa settantesima edizione della Berlinale, al momento di consegnare l’Orso d’Oro ha voluto precisare che, tra i singoli membri, non è stato facile trovare subito un accordo riguardo l’assegnazione dei premi. In effetti i film in selezione ufficiale quest’anno erano, tranne qualche rara eccezione, tutti di grande interesse. Il premio per il miglior film è andato a There Is No Evil del regista iraniano Mohammad Rasoulof, presentato come ultimo in questa interessante kermesse cinematografica, ma che subito ha colpito per l’argomento e per la delicatezza con la quale è stato affrontano: un tema così realistico e crudo proprio di una società, quella iraniana, in cui il diritto alla democrazia sembra essere poco riconosciuto. Cast eccezionale per un film che sicuramente avrà grande successo e che ci auguriamo troverà una valida distribuzione anche nel nostro Paese. L’Italia comunque riesce a conseguire due importanti premi su entrambi i film in concorso: Orso d’Argento come miglior attore a Elio Germano per l’incredibile interpretazione di Ligabue in Volevo Nascondermi di Giorgio Diritti con la seguente motivazione: “Per il suo straordinario lavoro nel catturare sia la follia esteriore che la vita interiore dell’artista Toni Ligabue”; e Orso d’Argento per la miglior sceneggiatura ai due giovanissimi fratelli D’Innocenzo per il loro Favolacce. Elio Germano è oggi tra gli attori più rappresentativi del cinema italiano, mentre i due simpaticissimi gemelli D’Innocenzo hanno ancora molto da fare, ma per loro, da ora, la strada sarà tutta in discesa. Ecco l’elenco completo dei premi assegnati:

  • Orso d’Oro per miglior film a There Is No Evil di Mohammad Rasoulof
  • Orso d’Argento Premio Speciale della Giuria a Never Rarely Sometimes Always di Eliza Hittman
  • Orso d’Argento per la miglior regia a Hong Sangsoo per il film The Woman Who Ran
  • Orso d’Argento per la miglior attrice a Paula Beer per il film Undine
  • Orso d’Argento per il miglior attore a Elio Germano per il film Volevo nascondermi
  • Orso d’Argento per la miglior sceneggiatura ai fratelli D’Innocenzo per il film Favolacce
  • Orso d’Argento per la miglior fotografia a Jurgen Jurges per il film DAU. Natasha
  • Orso d’Argento speciale per Berlinale 70 al film Delete History.

Si è così conclusa questa edizione della Berlinale. Torniamo a casa contenti soprattutto per i premi assegnati ai due film italiani e si spera che il nostro cinema riesca ad avere sempre più risonanza sul panorama cinematografico internazionale. È stato un buon festival, pieno di tante emozioni, e ci auguriamo di essere stati utili nel segnalare ciò che abbiamo visto e che, in qualche modo, ci ha colpito.

Non rimane che darci appuntamento al prossimo anno!

data di pubblicazione:29/02/2020