da Antonio Jacolina | Apr 9, 2024
Il racconto “dietro le quinte” di come un trio di giornaliste della rubrica di punta della BBC, NewsNight, riuscì nel 2019 ad ottenere la celebre intervista bomba con il Principe Andrea. “Il figlio prediletto della Regina Elisabetta” tenterà di spiegare, fra contraddizioni, omissioni e menzogne i suoi troppo stretti rapporti con Jeffrey Epstein ed il suo giro di minorenni …
Tratto dal libro della giornalista che rese possibile l’intervista, il film di Martin è uscito il 5 Aprile scorso su Netflix in contemporanea in tutto il mondo. Il regista pone al centro della sua ricostruzione i retroscena, le ambiguità e gli sforzi per riuscire ad ottenere l’incontro con il Duca di York. Tre donne determinate e coraggiose, tre giornaliste di diversa classe sociale, ognuna con proprie storie personali e motivazioni, che riescono con tenacia a superare le barriere e le perplessità del Palazzo Reale.
Siamo ampiamente all’interno della grande tradizione dei film dedicati al giornalismo. Di solito al centro è la parte investigativa, di certo la più cinematografica del Mestiere. Con molto più realismo SCOOP affronta invece un aspetto un po’ più nell’ombra ma non per questo meno essenziale per tutti i Media. Il film rende così omaggio a tutti quei giornalisti che con le loro grandi interviste hanno spesso fatto la Storia. Un tema che potrebbe sembrare un po’ tenue per tener desta l’attenzione degli spettatori per più di un’ora e mezza. Eppure il risultato è un film accattivante che descrive con ritmo e mordente i tanti e variegati rapporti di forza e seduzione fra Media e Palazzo, senza nascondimenti o cliché.
Pur se poco creativo nella forma, il regista, buon mestierante televisivo, riesce a costruire un discreto thriller giornalistico. È bravo infatti a generare e mantenere la suspense sull’intervista. Dà la giusta tensione, densità tematica e drammatica alla vicenda principale, alle sotto storie personali ed ai vari retroscena. L’intervista è vista come una sfida, un duello cui le parti si preparano cercando di prevedere le mosse dell’avversario, pararne i colpi bassi e controbattere. Un momento iconico che cattura per la sua surrealità è quando, al termine, entrambi i contendenti si scrutano convinti di aver conseguito ciascuno i propri obiettivi. Sorreggono il film l’eccellenza degli interpreti: Gillian Anderson incarna con classe e brio l’intervistatrice della BBC, Billie Piper è la locomotiva che tutto muove e dà profondità ed umanità al suo personaggio. Con loro ovviamente Rufus Sewell irriconoscibile per il trucco, nel ruolo del Principe Andrea di cui rende tutta l’arrogante personalità.
SCOOP, pur potendo sembrare quasi una postilla aggiuntiva della serie The Crown, è invece una gradevole piccola sorpresa fra i film Netflix. Merita di essere visto.
data di pubblicazione:09/04/2024
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da Antonio Jacolina | Apr 6, 2024
Puntuale come sempre con l’arrivo della primavera, dal 3 al 7 Aprile presso il cinema Nuovo Sacher di Roma, l’Ambasciata di Francia ha riproposto l’Evento dedicato al Cinema Francese. L’obiettivo ormai consolidato è stato quello di presentare una breve e significativa Rassegna di vari Autori. Un’opportunità per scoprire alcuni film di successo, per cogliere le nuove tendenze ed anche per incontrare i protagonisti della cinematografia d’Oltralpe. Una cinematografia particolarmente vivace, ricca, produttiva e variegata. Anche l’anno passato, infatti, gli indici hanno ribadito l’ormai stabile ripresa degli spettatori ai livelli ante pandemia. Uno stato di salute ottimo cui contribuisce non poco la validità delle politiche governative di sostegno alla produzione ed alla distribuzione. Ne sono una conferma i tanti film francesi di qualità programmati sui nostri schermi e sulle varie piattaforme. A tale proposito gli Stati Generali del Cinema Italiano appena tenutisi a Roma hanno auspicato anche da noi l’attivazione di un modello vincente, il Modello Francese.
Fil rouge di questa edizione è stato il Femminile, le storie di donne, con le donne e per le donne. La consolidata rilevanza dei ruoli femminili nel cinema francese è collegata con la capacità autoriale ed interpretativa di cineaste ed attrici di saper conciliare le esigenze del Vero con il Racconto nei vari generi. Ricca quindi la presenza delle autrici e delle interpreti, molte ben conosciute anche in Italia. Ospite d’onore finale Catherine Deneuve. Tra i film presentati vi segnaliamo quelli di cui è già prevista l’uscita sui nostri schermi. Bonnard, Pierre et Marthe, ritratto della relazione tre il celebre pittore e la sua Musa; L’etoile filante, una stravagante inchiesta poliziesca; Le ravissement, film intimo sul senso di colpa; Rien à perdre, dramma giudiziario e sociale; Le consentement, storia di un rapporto basato su seduzione e manipolazione; Le procès Goldman, complesso ritratto di un processo; Bernadette, con protagonista Catherine Deneuve nei panni della moglie del presidente Chirac. Dopo Roma il Festival si sposterà a Bologna, Firenze, Milano, Napoli e Torino.
data di pubblicazione:06/04/2024
da Antonio Jacolina | Apr 5, 2024
New York. Emily (Phoebe Dynevor) e Luke (Alden Ehrenreich) sono una coppia equilibrata, sono felici, giovani, belli ed in carriera nella stessa Società di Investimenti. Hanno quasi tutto per essere felici e sposarsi. Ecco però l’imprevisto: ad avere la promozione al posto ambito è lei, invece di lui! I rapporti e le dinamiche di coppia cambiano al modificarsi dei loro rapporti di forza e di potere economico. I due scopriranno amaramente il prezzo del successo ed i limiti dell’ambizione …
Sull’onda dei più che positivi apprezzamenti ricevuti al Sundance Festival, Fair Play è stato subito acquistato a fior di milioni di dollari da Netflix per un suo utilizzo esclusivo. Il film dell’esordiente Chloe Dumont che ne è anche sceneggiatrice, è preceduto dalla definizione di Thriller erotico di qualità. E’ del tutto improprio. Al di là di alcune scene, si tratta in realtà di un thriller psicologico in cui l’autrice più che all’erotismo pruriginoso pone attenzione alle dinamiche di potere fra uomo e donna, nel lavoro e nell’interno della coppia stessa. L’ottica è però quella femminile. Una giovane donna che si afferma in un microcosmo machista e volgare in cui deve mostrare di essere anche spietata oltre che brava. Il tutto dipinto però in modo sottile senza inutili manicheismi di parte. Non ci sono né eroi né eroine, né sul lavoro né tantomeno nella coppia che progressivamente si disfa divenendo sempre più tossica. Una fredda dissezione ed una riflessione necessaria sull’evoluzione delle relazioni fra uomo e donna.
La regista sa ben controllare e gestire la narrazione e la direzione degli attori. Buona la messa in scena supportata da una valida sceneggiatura con azioni e ritmi ben definiti. Il variare progressivo dei rapporti è dipinto con tocchi plausibili. La cineasta è brava ad utilizzare ogni evoluzione per alimentare una tensione via via sempre più ansiosa e malsana.
Palese l’ottima alchimia fra i due protagonisti. Da segnalare nel ruolo del Capo società il sempre formidabile e misurato Eddie Marsan.
Fair Play è senza dubbio un film da apprezzare, originale senza false note o cadute di ritmo. Come opera prima non mancano di certo anche alcune note discordanti, qualche cliché e qualche dialogo non ben costruito. Sono però sfumature, piccoli difetti che rendono ancor più apprezzabile il buon esordio.
data di pubblicazione:05/04/2024
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da Antonio Jacolina | Apr 5, 2024
Uno scrittore afroamericano (Jeffrey Wright) è in crisi, nonostante il suo talento, sia come docente sia come autore. Per pura provocazione, fingendosi un gangster in fuga, scrive un romanzo che rappresenta la realtà dei neri d’America sotto i tratti più ovvii, banali e caricaturali. Il libro avrà però un inaspettato enorme successo … ed allora l’autore …
Con ben cinque nomination significative fra cui Miglior Film e Miglior Attore Protagonista, l’opera prima dell’affermato sceneggiatore Cord Jefferson è stata l’outsider nella corsa per i recenti premi Oscar. È così emersa dall’assoluto anonimato. Si tratta di un film che, credete, vale veramente la pena di essere ricercato, scoperto e visto su Prime Video.
Una satira impegnata, buffa ed amara che vira talora quasi al grottesco e che sa giocare allegramente con i cliché sui neri e soprattutto sugli stereotipi delle élite culturali liberali bianche, sulle loro ossessioni per il politically correct ed infine anche sulla banalità del successo.
L’esordiente regista è abile nella direzione e nella messa in scena anche con alcune trovate originali. Soprattutto, è bravo nella costruzione di una trama narrativa in un giusto equilibrio di toni e credibilità fra la vicenda principale in cui privilegia uno humour graffiante e quella parallela e familiare invece più intima e seria. L’alternanza dei ritmi è giusta. Vero punto forte è la sceneggiatura brillante e precisa, sempre assistita da dialoghi reali e cesellati con precisione. Il film è poi sostenuto da un gruppo di attori tutti in pienissima forma, dall’ottimo protagonista e coprotagonisti fino ai perfetti ruoli di supporto.
Un piccolo bel film d’esordio che ha qualche inevitabile difetto ma che convince, diverte e fa anche riflettere in modo intelligente sul tema dell’identità dei neri d’America. In altre “annate Oscar” con concorrenti di minor calibro di quelli di quest’anno, American Fiction avrebbe potuto anche meritare di essere la “sorpresa vincente” e, in ogni caso, di uscire sui grandi schermi.
data di pubblicazione:05/04/2024
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da Antonio Jacolina | Dic 1, 2022
Sull’onda della positiva accoglienza della miniserie TV di RAI1, tutta centrata sulle avventure/disavventure dell’Avvocato Vincenzo Malinconico, “l’avvocato d’insuccesso” dalla vita a dir poco complessa, creato dall’abile penna di De Silva, ecco subito pronto in libreria, per i tipi Einaudi, una raccolta dei primi tre volumi di quella che è divenuta una vera e propria saga di successo. Un ottimo formato, intelligente e comodo per chi ama leggere e vuole poter conoscere ed approfondire, in tutte le sfumature, il personaggio creato dalla ricca ed ironica fantasia dello scrittore napoletano. In effetti sono i primi tre libri, i primi tre capitoli della serie: Non avevo capito niente, Mia suocera beve e Sono contrario alle emozioni in cui la figura del protagonista inizia a definirsi e ad assumere le sue peculiari caratteristiche fra situazioni strambe o paradossali.
Un professionista di scarso successo, un uomo instabile oltre che lavorativamente anche affettivamente che affronta però la Vita con una filosofia tutta sua e con un approccio distaccato e pungente ma umanamente profondo. Il nostro antieroe, avvocato delle cause perse, è infatti un uomo qualunque che attraversa gli alti ed i bassi della sua vita riflettendo e divagando, con una miriade di pensieri stravaganti, ironici e divertenti, sui fatti quotidiani in cui tantissimi lettori si possono, a loro volta, rispecchiare. L’Autore ci porta in giro per una Realtà ed una Società che Malinconico riesce, talora inconsapevolmente, ad osservare con distacco quasi scientifico: … l’improbabile difesa d’ufficio di un camorrista con poi risvolti tragicomici, i rapporti, a dir poco, complicati con la sua ex moglie e con la sua famiglia, un sequestro di persona in un supermercato, le vicende affettive personali e l’incontro con uno psicologo … Tutto questo vivere quotidiano e, talora, anche quotidiano arrangiarsi davanti ai vari problemi si alterna con le acute ed ironiche/autoironiche, dissacranti riflessioni sulla Realtà, sulle sue mille sfaccettature e sulle sue tante variabili. Quasi un continuo, divertente e talora esilarante esame di coscienza o disincantato filosofare in cui ognuno può ritrovarsi e soprattutto cogliere quel sottile confine fra il ridicolo ed il normale su cui spesso non si ha tempo per soffermarsi.
Un approccio autoironico e spiritoso sui fatti, ed è proprio questo approccio, mai banale, che contraddistingue l’Avvocato Malinconico, lo rende peculiare, piacevole e divertente ed è poi la vera chiave del suo crescente successo fra il pubblico.
La lettura è gradevole e scorre veloce fra riflessioni spassose nonostante qualche rara prolissità. La penna di De Silva è originale ed irriverente, lo stile semplice ma chiaro, leggero e pungente. Tutto è potenzialmente reale, come se preso direttamente dalla realtà quotidiana della vita cittadina, ma visto con una verve distaccata e brillante.
Un avvocato che pur serio non si prende mai sul serio … e … fa bene! E regala così un po’ di leggerezza apprezzabile ai suoi lettori.
data di pubblicazione:01/12/2022
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