da Antonio Jacolina | Apr 23, 2024
Il 24 Aprile Palazzo Farnese, sede dell’Ambasciata di Francia a Roma, ospiterà nei suoi splendidi saloni la seconda edizione di Farnese à la page. Un evento dedicato al dibattito fra professionisti italiani e francesi del vasto mondo del libro sulle nuove sfide ed opportunità dell’editoria e sull’evoluzione della letteratura in Europa. Rendono attualissimo l’incontro le questioni essenziali della Cancel Culture, dell’appropriazione culturale, delle nuove scritture e soprattutto dell’impatto dell’Intelligenza Artificiale sui vari mestieri letterari. I partecipanti potranno così avere una panoramica sulle due diverse realtà e su come le varie voci dell’industria libraria europea si preparano al futuro di un contesto in rapido cambiamento.
Nella mattinata, cuore del convegno sarà il delicato tema del conflitto fra la libertà e le responsabilità degli autori ed editori di fronte alle nuove diverse sensibilità sociali. ed al diffondersi della Cancel Culture. Le sue forme più estreme e la conciliabilità o meno delle varie posizioni.
Nel pomeriggio il dibattito sarà centrato sugli effetti dell’uso, dichiarato o meno, dell’Intelligenza Artificiale, la sua legittimità e l’impatto sul concetto di autorialità della scrittura. Saranno esaminati i conseguenti risvolti legali, normativi ed editoriali.
Un focus particolare verrà poi posto, con le testimonianze di scrittori, editori e giornalisti, sui nuovi generi letterari e sul ricco filone dei noir e dei fumetti d’autore sia in Italia che in Francia.
L’incontro è aperto al pubblico.
data di pubblicazione:23/04/2024
da Antonio Jacolina | Apr 15, 2024
Ed. Altromondo 2024
Nei giorni scorsi sotto l’egida del Comune di Roma si è tenuto negli splendidi saloni di Palazzo Merulana e nella Biblioteca Enzo Tortora un doppio appuntamento per la presentazione del libro di vivissima attualità di Maria Vittoria Sbordoni. L’Autrice, docente universitaria in Master Internazionali sulla Cooperazione, ha anche collaborato attivamente per anni come project manager con ONG italiane ed internazionali. Ha quindi accumulato esperienze culturali e concrete operando direttamente sul campo nei Paesi ove si stavano realizzando progetti di cooperazione allo sviluppo. La stasi creata dalla pandemia e la pausa di riflessione forzata hanno dato alla Sbordoni l’opportunità di rivedere e condividere le proprie esperienze, valutazioni ed analisi critiche accumulate. Eccoci allora restituiti vivacemente i luoghi, le persone, i conflitti, le emergenze e soprattutto le relazioni umane instauratesi fra le difficoltà.
Un testo che ci porta in 21 Paesi, in Sudamerica, in Africa Orientale, nel martoriato Medio Oriente, in Cina e in Cambogia. Appunti di viaggio il cui titolo si ispira ai murales con grandi formiche nere apparsi a Rosario (Argentina) in ricordo di un volontario ucciso dalla repressione poliziesca durante le proteste per il carovita. Il suo motto era “Lavorando insieme come le formiche possiamo cambiare il mondo!”.
Un quadro aggiornato con ricche testimonianze ed informazioni sulla realtà di ogni Paese, sui problemi insoluti e sulle loro conseguenze sui flussi migratori. Un’opportunità per conoscerne le cause strutturali e congiunturali. Una proposta per una più efficace cooperazione allo sviluppo.
Lo studio della Sbordoni è utile per comprendere e prepararci ad una realtà ineludibile che sarà al centro delle politiche economiche, sociali e culturali della nostra Europa.
Il libro è scorrevole e coinvolgente e certamente potrà interessare anche ai non addetti ai lavori.
data di pubblicazione:15/04/2024
da Antonio Jacolina | Apr 14, 2024
Chi ama la Settima Arte sa che il Cinema è uno strumento eccezionale per illustrare e conoscere la pluralità dei codici culturali dei vari Paesi produttori. Tra le tante cinematografie mondiali i cinefili non potranno di certo trascurare quella francese. I tanti capolavori del suo passato hanno fatto la Storia del Cinema. La quantità, qualità e varietà della sua produzione recente ne fanno l’attualità.
Quale migliore occasione quindi per gli appassionati per vedere o rivedere i grandi Classici oppure gustare in anteprima rispetto all’uscita in sala le ultime novità e successi della cinematografia d’Oltralpe. Le proiezioni organizzate dall’Istituto Francese si svolgono nell’ampia e tecnologicamente avanzata sala del Centro Culturale in Largo Toniolo a Roma. Gli appuntamenti si susseguono ogni anno da Settembre a Maggio per un totale di circa 100 film a Stagione. Tutti i film sono in V.O. e sottotitolati in italiano. Ogni venerdì alle 19.00 si tiene un cineforum introdotto da un esperto di cinema o dagli stessi Autori per un approfondimento critico.
Una grande opportunità per un viaggio attraverso la cinematografia francese che coinvolgerà di sicuro gli appassionati. Il Programma con i giorni e gli orari di proiezione si può consultare sul sito dell’Istituto o nelle locandine presso il Centro Culturale Francese.
data di pubblicazione:14/04/2024
da Antonio Jacolina | Apr 11, 2024
Edward Hopper è il pittore che più di ogni altro è riuscito a “catturare” l’America. Silenzioso e misterioso come i suoi quadri ha stimolato l’immaginario collettivo ed influenzato gli ambienti culturali della sua epoca. Ma chi era veramente l’Uomo Hopper?
Phil Grabsky, pluripremiato autore di documentari d’arte, dirige un affascinante docufilm. Un racconto vivo e coinvolgente che cerca di analizzare una personalità artistica ed umana enigmatica. Un uomo segnato dalla complessità del carattere e delle sue poche relazioni personali, affettive e professionali.
Il titolo del film gioca deliberatamente sull’ambiguità. Si riferisce infatti sia al legame del pittore con la moglie sia al suo amore per l’Architettura e per lo stile di vita e la quotidianità dell’America. Il regista si avvale con giusto equilibrio di testimonianze di esperti, di materiali e filmati d’archivio e soprattutto di diari personali. Entra così nella vita dell’artista e nei suoi rapporti con la moglie Jo. Non si può infatti comprendere chi realmente fosse Hopper se non si comprende il valore particolare della sua relazione amorosa. Jo era anche lei una promettente pittrice che rinunciò alla propria carriera per dedicarsi totalmente al marito. Compagna di vita, musa, modella, agente e manager in un legame assoluto molto complesso e con un equilibrio precario fra sottomissione e dominazione.
L’Uomo Hopper si rivela quindi un solitario, taciturno e fortemente introspettivo che però resta ancora enigmatico. La sua vita e le sue esperienze formative scorrono come un lungo filo. Dalla natia Nyack, passa per New York per arrivare ai contatti con gli ambienti impressionisti e neorealisti di Parigi. Un filo che si riunisce poi a New York ed a Cape Cod.
Il ritmo narrativo del film è sempre vivace, mai noioso. L’autore sa ben tenere vivo l’interesse e la curiosità combinando sapientemente le interviste, le riprese originali e l’illustrazione dei quadri più significativi. Una vera biografia in cornice. Hopper è infatti tutto nel silenzio, nell’attimo sospeso e nelle atmosfere metafisiche della sua produzione pittorica. Vera proiezione su tela dei suoi sentimenti.
Un film interessante ed affascinante che conferma anche quanto il Cinema sia debitore verso Hopper. È a lui che si rifanno infatti le luci, gli ambienti e le atmosfere di gran parte dei migliori noir e polizieschi americani. È a lui che si sono ispirati registi del calibro di Hitchcock, Antonioni, Wenders e Lynch.
data di pubblicazione:11/04/2024
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da Antonio Jacolina | Apr 10, 2024
Seattle, metà anni 30. Storia della locale squadra universitaria di canottaggio dell’8 con. Partita dal nulla come riserva si ritroverà a gareggiare ed a superare tutte le selezioni ed a rappresentare gli Stati Uniti alle Olimpiadi di Berlino nel 1936. Arriverà in finale e vincerà l’oro olimpico …
In pieno revival vintage Clooney non si inventa nulla di nuovo e ripropone tutti gli elementi fondanti del cinema sportivo. Sforzo, abnegazione, speranza, ostacoli imprevisti, ripresa del controllo, prova finale e vittoria al termine di una fase di incertezza. Non illudetevi, siamo lontanissimi dal modello irraggiungibile di Momenti di Gloria. Siamo semmai in pieno sogno americano ove l’outsider privo di qualsiasi chance iniziale alla fine ha successo.
Clooney è un cineasta classico che dirige sempre in maniera tradizionale, non cerca mai grandi effetti e lascia parlare le sole immagini. I suoi film possono essere visualmente belli oppure toccanti o divertenti. Non possiedono però mai quel tocco di magia, di genialità o anche di audacia che può trasformare un’opera cinematografica in qualcosa di significativo. Provate solo ad immaginare la stessa storia in mano ad un Clint Eastwood più giovane.
Attenzione, ciò non vuole dire che questo suo film sia insoddisfacente. Al contrario, Clooney segue ed applica tutte le giuste regole per realizzare un buon cinema popolare e riesce pienamente nel suo
intento. Erano ragazzi in barca ha infatti un piccolo qualcosa di altre epoche, il sapore del vecchio e semplice cinema di una volta. Buoni sentimenti ed una storia vera.
Lo svolgimento è lineare, la messa in scena è di qualità. L’ambientazione negli anni finali della Grande Depressione è corretta, i personaggi pur se appena sbozzati sono credibili. Il ritmo è giusto e si fa più intenso nelle sequenze spettacolari delle regate. Clooney sa ben manovrare la cinepresa, i suoi piani sono precisi e dirige bene gli attori. Il suo è, in sostanza, un compito ben eseguito ma privo di grandi scatti di qualità e di originalità.
Quindi, un piccolo film che riscalda i cuori ma che forse gli spettatori avranno già dimenticato non appena terminato di vederlo.
data di pubblicazione:10/04/2024
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