IL SEME DEL FICO SACRO di Mohammad Rasoulof, 2025

IL SEME DEL FICO SACRO di Mohammad Rasoulof, 2025

Teheran. Dopo anni di attesa Iman viene nominato giudice istruttore al Tribunale Rivoluzionario. L’incarico porterà benefici a tutta la famiglia. Dovrà però subire le indicazioni politiche e firmare condanne a morte. Scoppiano le proteste giovanili in tutto il Paese e scatta la repressione. La dura realtà entra anche nel suo nucleo familiare. Aumentano i contrasti, le paure…

Il seme del fico sacro Premio Speciale a Cannes ’24, è un ottimo film. Tra i migliori dell’anno! Un lavoro di fattura classica, altamente lirico in cui privato e pubblico si incrociano drammaticamente. Ottimo per la sua forza intrinseca, per l’intensità e l’energia narrativa che non si diluiscono nonostante la durata di quasi tre ore. Un’opera rigorosa sul processo di disumanizzazione che sospetti e violenza incombente producono sugli affetti familiari, sui singoli e sulle masse. Il film è scritto e diretto con mano ferma ed interpretato da un trio di attrici eccezionali. Stilisticamente attraversa tutti i generi per evidenziare le tante contraddizioni dell’Iran di oggi. È cronaca familiare, dipinto sociale, film politico, road movie, poliziesco, thriller, denuncia e grande poema di dolore.

Al centro di questo lento fluire narrativo c’è la famiglia del giudice, facile metafora di una parte per il tutto. Cuore pulsante sono invece tre donne, la madre che mantiene l’equilibrio domestico e le due figlie una universitaria e l’altra adolescente. Al compiacimento per la promozione del capo famiglia subentra presto la presa di coscienza dei condizionamenti che comporterà il doversi conformare alle regole volute dal Potere. Questa presa d’atto, la contemporanea esplosione delle proteste giovanili, la violenta repressione e la cruda realtà che entra in casa tramite i social media delle ragazze innescano un crescendo di tensione. La pressione aumenta fino all’implosione quando scompare la pistola di servizio del padre. Tutto precipita! Paura, sospetti, interrogatori e paranoia.

Il film, con una messa in scena degna dei migliori film d’azione americani, cambia all’improvviso dimensione, ritmo e stile. Si trasforma da studio psicologico in un thriller schizoide con un padre divenuto orco che sequestra le sue donne, le incarcera, le insegue… Un crescendo in cui il regista lancia il suo messaggio politico di speranza sull’intelligenza e le infinite risorse delle giovani iraniane.

Il seme del fico sacro è un’opera che con il suo stile, i suoi tempi, le sue immagini affascina lo spettatore, lo cattura per lasciarlo con il fiato mozzato nel superbo finale. Uno splendido lavoro d’Autore i cui echi ci risuoneranno dentro a lungo. Merita l’Oscar!

data di pubblicazione:19/02/2025


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THE NIGHT AGENT di Shawn Ryan, 2025 – 2° Stagione – Netflix

THE NIGHT AGENT di Shawn Ryan, 2025 – 2° Stagione – Netflix

L’Agente FBI Sutherland (G. Basso) è implicato in una nuova situazione critica. Una vasta e minacciosa cospirazione che coinvolge l’ONU, i Servizi Segreti e la Casa Bianca…

Le Spy story sono un genere ultra popolare e terreno ideale per scrittori e sceneggiatori. Sanno bene adattarsi al mutare delle situazioni internazionali e continuano ad avere ottime prospettive in campo cinematografico. Per non essere da meno delle sue concorrenti, Netflix è scesa in campo con questa fortunata serie i cui primi 10 episodi hanno riscosso grande successo nel 2023. Si sa che dopo una Prima Stagione ottima, in genere le successive non riescono a mantenere gli alti livelli di partenza e finiscono per lasciare un po’ di delusione. I nuovi episodi di The Night Agent riescono invece a conservare la stessa efficacia iniziale e si iscrivono in continuità con i precedenti. Ovviamente l’effetto novità si è perso, il plot è ormai conosciuto ma l’insieme resta gradevole e mantiene gli stessi pregi. Stiamo pur sempre parlando di un prodotto commerciale che nel suo genere punta solo ad essere piacevole e coinvolgente per un pubblico generalista. Gli sceneggiatori infatti non hanno corso alcun rischio né portato cambiamenti. La ricetta ripropone gli stessi ingredienti: molta azione, ottimo script, interpreti credibili e suspense quanto basta. Un discreto thriller che fonde politica, terrorismo, spionaggio e complotti gestiti con ritmo e brio. Pochi i momenti soporiferi, pochissimi i tempi morti. Il montaggio rapido salva la serie dalla banalità. La dinamicità incalzante e ben realizzata fa sorvolare sullo scarso approfondimento psicologico dei personaggi, sull’improbabilità di alcune situazioni e sul moltiplicarsi di storie secondarie. Lo scenario è molto classico e senza particolari sorprese ma non per questo si può definire scontato. Il cast tutto ricopre bene i vari ruoli e i due protagonisti sono convincenti. The Night Agent 2° Stagione non sarà ricordato per l’audacia innovativa ma resta ancora uno spettacolo piacevole e godibile, frutto evidente di una elevata professionalità collettiva. Uno Spy thriller ben scritto, solido, senza eccessive violenze, coinvolgente e facile da seguire per gli amanti del genere.

data di pubblicazione:13/02/2025

THE BRUTALIST di Brady Corbet, 2025

THE BRUTALIST di Brady Corbet, 2025

L’architetto ungherese Lázló Tóth (A. Brody) sopravvissuto all’Olocausto riesce ad emigrare negli Stati Uniti.  In attesa della moglie (F. Jones) vivrà di piccoli mestieri e in povertà finché il suo talento verrà notato da un ricco industriale (G. Pearce) per un ambizioso progetto…

The Brutalist merita le 10 Nomination. Ha tutti gli elementi di un grande film e lo è senza alcun dubbio! Non è il lavoro di un cineasta di lungo corso ma, questo è il bello, è l’opera terza di un autore di appena 36 anni fino a ieri considerato un emergente ma, d’ora in poi, un enfant prodige. Colpisce la sua maestria! La storia inventata ma verosimile è costruita attorno ad un architetto di fantasia. Una cornice e un disegno così precisi e convincenti che ci si meraviglia che non si tratti di un biopic. Un film imponente, ben orchestrato che nonostante i suoi 218’ non è mai lento o noioso. Un dramma complesso ed ambizioso ricco di temi e tocchi simbolici che illustra come l’Arte possa trascendere Spazio e Tempo e rivelare una libertà di idee che il suo stesso autore non ha avuto in vita. Al centro c’è il prezzo della Bellezza e la relazione tossica fra Denaro ed Arte. Una critica all’illusione dell’American Dream e alle classi privilegiate che sfruttano la genialità degli immigrati. La follia creativa, il talento, i tormenti di un artista sognatore ed i suoi contrasti con un mecenate megalomane ed egocentrico. Il piano sequenza iniziale cattura subito e dà il tono e la misura del film. Un grande momento di Cinema! La cinepresa avvolge il protagonista e lo inquadra in un ambiente caotico, chiuso, spazi scuri, indefiniti e opprimenti. Con lui emergiamo dalle tenebre e gli occhi, i nostri e quelli di Lázló, si posano sulla prima cosa che distinguono: la Statua della Libertà. Solo che la statua è a testa in giù, dettaglio che ci fa già intuire come il Sogno non sarà alla facile portata dell’architetto. Corbet oscilla fra approccio classico e spunti innovativi. Concilia dramma, audacie formali e simbolismi. Assistito da un’ottima sceneggiatura sa fare buon uso di ogni immagine fra slanci narrativi ed ellissi. La colonna sonora è incisiva, il montaggio è sopraffino. La scelta del VistaVision in 70 mm esalta la fotografia e le scenografie con una risoluzione più alta ed una maggiore profondità di campo. Il cast merita ogni elogio. Brody è intenso e ricco di sfumature. Ottimi i coprotagonisti e Pearce in particolare. The Brutalist merita rispetto, potrà anche non piacere fino in fondo ma è puro Cinema che va decantato ed assimilato per poterlo apprezzare nella sua essenza. Corbet va ammirato per lo stile e per il coraggio di assumersi i rischi di un’opera smisurata. Alcuni cali di ritmo e di intensità drammatica nella seconda parte gli possono essere perdonati. Da vedere assolutamente in VistaVision.

data di pubblicazione:11/02/2025


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NOMINATION OSCAR 2025-CONSIDERAZIONI

NOMINATION OSCAR 2025-CONSIDERAZIONI

Al termine della prima fase della dura e sotterranea lotta per sensibilizzare il voto dei membri dell’Academy si è ormai delineato lo scenario. Sono state infatti finalmente rese note le candidature per gli OSCAR 2025 che verranno assegnati, come da tradizione, ad inizio Marzo. Siamo arrivati alla 97ma edizione di questa celebrazione dei fasti della 7ma Arte. Le nomination riflettono realisticamente la singolare diversità di Generi e Creatività che hanno segnato il paesaggio cinematografico di eccellenza dell’ottimo 2024. Un’edizione che a prima vista appare quasi troppo scontata per la presenza dei grandi favoriti apprezzati da Critica e Pubblico (13 candidature per Emilia Pérez e 10 per The Brutalist e Wicked). Al tempo stesso però anche un’edizione che si distingue per la marcata pluralità artistica che unisce Blockbuster spettacolari con lavori più intimisti. Produzioni Hollywoodiane con prodotti indipendenti. Autori ed artisti affermati con talenti emergenti e, non ultimo, una significativa presenza femminile in tutti i settori. Per gli appassionati di Cinema che amino o meno le storie visionarie, le performances magistrali o le innovazioni stilistiche questa Annata si annuncia veramente come un appuntamento più imperdibile che mai. Il rush finale ed i giochi dietro le quinte dell’ultimo mese, si sa possono dar luogo a tutte le possibili sorprese.  Come però non tenere conto di Emilia Pérez, di The Brutalist, de Il Seme del Fico sacro o anche dei possibili outsider I’m Still Here e A Complete Unknown? Purtroppo nuovamente ignorato il Cinema Italiano! Il tema aprirebbe spazio a ben più ampie analisi. Il dato di fatto è che i nostri film non riescono ad attrarre l’attenzione del pubblico e degli esperti internazionali. Forse perché non trattano temi di grande attualità? Perché autocentrati nel nostro provincialismo? Per le storie di breve respiro?

Di seguito l’elenco delle nomination per le principali categorie:

Miglior Film:                                                           

Anora                                                                         

The Brutalist                            

A Complete Unknown                                 

Conclave                                                     

Dune II                                                                         

Emilia Pérez                                                                                              

I’m still Here                                                                                                               

Nickel Boy                                                                                               

The Substance                                                                                                             

Wicked

Miglior Regista:

Sean Baker -Anora
Brady Corbet – The Brutalist
James Mangold – A Complete Unknown
Jacques Audiard – Emilia Pérez
CoralieForgeat– The Substance

Miglior Film Internazionale:

I’m Still Here (Brasile)

Emilia Pérez (Francia)

Flow (Lettonia)

Il Seme del Fico Sacro (Germania)

The Girl with the needle (Danimarca)

Miglior Attore:                                                                               

Adrien Brody (The Brutalist)

Timothee Chalamet (A Complete Unknown)                                                       

Ralph Fiennes (Conclave)                                                                                                           

Colman Domingo (Sing Sing)

Sebastian Stan (The Apprentice)

 Miglior Attrice:

KarlaSofia Gascòn (Emila Pérez)

Mikey Madison (Anora)

Demi Moore (The Substance)

Fernanda Torres (I’m Still Here)

Cynthia Erivo (Wicked)

 data di pubblicazione:29/01/2025

ABSOLUTION di H. Petter Moland, 2025 – PRIME VIDEO

ABSOLUTION di H. Petter Moland, 2025 – PRIME VIDEO

Boston. Thug (L. Neeson) da più di 30 anni lavora per un Boss locale. Scopre di soffrire di una malattia neurodegenerativa che gli lascia meno di un anno di consapevolezza. Cercherà di recuperare i rapporti con la figlia ed il nipote e di sanare qualche errore del Passato…

Puntuale ogni anno ecco il solito Neeson Movie. Dalla trilogia di Taken (2008) l’attore irlandese fa ormai solo…L. Neeson. È divenuto infatti un “genere di se stesso”, un sottogenere degli Action movie, dei Thriller e dei Revenge movie. Nulla di nuovo sotto i cieli del cinema di serie B o C. Per gli appassionati non si pone nessun problema basta che si rispettino tutti i codici dei film Neesoniani: azione, suspense, scontri fisici, inseguimenti e successo finale di Neeson che, a 73 anni, è ormai sempre più un “ex qualcosa”.

In ABSOLUTION l’attore ritrova Moland il regista norvegese di Un Uomo Tranquillo (2019). L’ennesima variante della formula vorrebbe poter riproporre i soliti ingredienti base, ma tutti invecchiano e l’inverosimiglianza ha dei limiti e quindi i cenni di azione sono molto pochi. Per di più sono stemperati da un pesante sottofondo di melanconia. La sceneggiatura ondeggia infatti fra la solita storia di vendetta e la novità dell’introspezione psicologica di un killer all’alba del suo declino psico fisico. Questi tentennamenti e le atmosfere crepuscolari appesantiscono il film fin dal suo inizio. La narrazione non riesce a coinvolgere né ad emozionare. Lo spettatore resta quindi smarrito, se non deluso, in una vana attesa di un qualche evento catartico. L’eccesso poi di sottostorie insolute spezzetta il ritmo narrativo già di per sé lento. Il film risulta quindi discontinuo e scollegato, un lavoro né carne né pesce. Diverso dai film d’azione tradizionali ma nemmeno dramma psicologico come probabilmente ambiva di poter essere. Al centro di tutto c’è ovviamente Neeson che prova, con il suo carisma, a dare profondità al personaggio. Benché la sua interpretazione sia accattivante il film soffre troppo della mancanza di equilibrio. Le poche e brevi scene d’azione non ravvivano l’interesse, non gratificano i fan né danno vivacità ad un insieme toppo lungo, troppo lento e con una messa in scena ed una regia troppo scolastiche e prive di originalità. ABSOLUTION è quindi un ibrido fra dramma e azione. Un film particolare ma ineguale. Peccato! Con una scrittura ed una regia più coraggiosa ed ambiziosa sarebbe potuto essere un bel dramma esistenziale. Invece è solo un ennesimo Neeson Movie e nemmeno dei più memorabili.

data di pubblicazione:21/01/2025


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