da Antonio Jacolina | Mar 5, 2025
(Roma,7/14 marzo 2025)
Come tutti gli anni in occasione degli eventi connessi con la Giornata Internazionale della Francofonia, si svolgerà a Roma presso la sala cinematografica dell’Institut Français Centre Saint- Louis, il FRANCOFILM FESTIVAL 2025.
Finalità dell’iniziativa è promuovere e diffondere oltre alla Cinematografia di Francia e Belgio – che abbiamo già modo di conoscere e apprezzare – anche le produzioni di quei Paesi “più marginali” che utilizzano come lingua veicolare il Francese ma hanno meno opportunità di distribuzione.
D’altronde, lo stesso claim dell’iniziativa è “Il Cinema cresce quando viaggia!”
Questa quindicesima edizione avrà luogo dal 7 al 14 marzo e prevede la presentazione di 14 film e documentari provenienti dai Paesi membri della Francofonia: Armenia, Belgio, Bulgaria, Canada Québec, Costa d’Avorio, Francia, Lussemburgo, Marocco, Romania, Ruanda, Svizzera e Tunisia.
I film in concorso sono 12 e al termine dell’Evento verranno conferiti tre Premi: il Premio della Giuria da personalità dell’industria cinematografica; il Premio del Pubblico che voterà dopo ogni proiezione; il Premio Sapienza da parte di sei studenti dell’Università Romana.
Tra questi film segnaliamo i due già recensiti da Accreditati: La sindrome degli amori passati e Amerikatsi.
Il programma dei film e delle altre attività è disponibile sul sito.
L’accesso alle proiezioni (in versione originale con sottotitoli in italiano) è gratuito e senza prenotazione.
Il film di apertura il 7 marzo, fuori concorso, sarà Le Panache, alla presenza degli Autori e degli Interpreti.
data di pubblicazione:05/03/2025
da Antonio Jacolina | Mar 3, 2025
Anche il 2024 è stata Un’Ottima Annata per il Cinema, ormai definitivamente risorto dopo il trauma della pandemia e degli scioperi. Una stagione cinematografica ricca di prodotti di alto livello e quindi una lotta per gli Oscar tra le più combattute ed avvincenti degli ultimi anni. Ancora una volta si conferma che Hollywood e gli Oscar sono prevedibilmente imprevedibili. Gli Americani ragionano quasi sempre in modo diverso dagli Europei e sembrano continuare a preferire i film “meno impegnativi”, che fanno sognare e non urtano le varie sensibilità, rispetto ad altri più belli e impegnati. I voti dei 10mila membri dell’Academy non tengono conto né delle opinioni della Critica internazionale né degli apprezzamenti dei cinefili o del pubblico. Ancora una volta tutte le valutazioni tecniche, razionali o emotive, le illusioni o le aspettative del cuore sono state disattese. Quel che sembrava dovesse essere solo la consacrazione ufficiale con la più che attesa vittoria nelle categorie più importanti dei pluricandidati Emilia Pérez, The Brutalist e Wicked si è risolta invece nella prevedibile Sorpresa con il trionfo di Anora. Ben cinque premi significativi: Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Sceneggiatura Originale, Miglior Montaggio e Miglior Attrice Protagonista a Mikey Madison. Quindi su tutti ha prevalso il giovane Cinema Indipendente di Sean Baker e l’estrosa e surreale favola americana della giovane sex-worker. Tutte le certezze raccolte nei mesi precedenti, quando sembrava che i giochi fossero fatti, sono svanite nelle ultime settimane allorché la corsa si è fatta più serrata. Uniche conferme, gli Oscar a Zoe Saldana, Kieran Culkin e Flow.
I front runner sono stati sottoposti ad un fuoco di fila di critiche e di sgambetti più o meno legittimi. Gli outsider si sono così fatti sempre più avanti, pronti al sorpasso. Emilia Pérez (13 nomination) è stato azzoppato con lo scandalo dei vecchi tweet razzisti di Karla Sofìa Gascòn. The Brutalist e Wicked (10 nomination ciascuno) non sono riusciti a mantenere il consenso che avrebbero meritato.
Intendiamoci, Anora è un film gradevole, fresco, giovanile e indubbiamente meritevole ma non certo paragonabile agli altri competitor. Cosa ci volete fare? Questa è l’America. Il cosiddetto “sogno americano” – quale che sia – per gli americani vince sempre. D’altronde, volenti o nolenti, viviamo nel momento di America first!
La 97° edizione degli Oscar ha così premiato nelle categorie principali:
Miglior Film: Anora
Miglior Regia: Sean Baker – Anora
Miglior Film Internazionale: I’m Still Here (Brasile)
Miglior Film d’Animazione: Flow
Miglior Attore Protagonista: Adrien Brody (The Brutalist)
Miglior Attrice Protagonista: Mikey Madison (Anora)
Miglior Attrice Non protagonista: Zoe Saldana (Emilia Pérez)
Miglior Attore Non protagonista: Kieran Culkin (A Real Pain)
data di pubblicazione:03/03/2025
da Antonio Jacolina | Feb 26, 2025
Pierre (V. Lindon) è un ferroviere vedovo che cresce con affetto i suoi due figli. Il minore è studioso e responsabile, ammesso alla Sorbona sta per lasciare la provincia per Parigi. Il maggiore a 22 anni ancora non si è diplomato. Tra rassegnazione e rabbia è ancorato alle realtà locali. Appassionato di sport si avvicina a gruppi estremisti, ne assorbe le ideologie e…
Presentato a Venezia ‘24 il film delle sorelle Coulin ha visto giustamente premiato Lindon con la Coppa Volpi per l’Interpretazione Maschile. La sua sola presenza è già una garanzia di un cinema di alta qualità ed impegno. Noi e Loro affronta un soggetto delicato e di terribile attualità. Tramite il prisma di una famiglia ci racconta infatti di una crisi sociale e politica che attraversa tutta l’Europa e non solo. Gli effetti devastanti delle ideologie estremiste e razziste all’interno degli equilibri familiari e della Società in senso lato. Un’opera forte ed intelligente che fa proprio un argomento abrasivo trattandolo con efficacia e sobrietà. Un film essenziale che rappresenta con rigore i danni delle teorie che si insinuano nelle menti dei giovani. Con gli occhi di un padre accorato ma impotente assisteremo alla inarrestabile deriva di un figlio. Con lui vivremo la delusione per il tradimento dei valori familiari ancor più rilevante perché operato in un contesto sereno e di aperte vedute. Al centro di tutto è Lindon. Riempie le scene con la sua personalità, con il suo volto segnato e l’intensità con cui incarna questo genitore partecipe e protettivo.
Noi e Loro è un film di alta recitazione, sguardi, gesti, silenzi, parole. La cinepresa registra in primo piano i volti dei protagonisti per sondare le loro emozioni ed i moti del cuore. Un lavoro supportato da un’ottima e solida sceneggiatura e da dialoghi ben cesellati ed autentici. La messa in scena, le inquadrature e la fotografia contribuiscono a caratterizzare gli ambienti e le diverse situazioni con un delicato gioco di chiaroscuri e luci. Il ritmo è dinamico e la narrazione procede per ampie cesure temporali. Ogni sequenza di questo scontro padre/figlio come in una tragedia classica avvicina all’inevitabile. L’ingranaggio è palpabile e si resta incollati alla poltrona coinvolti emotivamente. Il film non esprime nessuna condanna, si limita ad esporre i personaggi nella loro umana fragilità e il succedersi dei fatti. Sarà lo spettatore a valutare in coscienza il messaggio ed il dramma di un quotidiano che potrebbe divenire di tutti. Al termine si resta in uno stato di inquietudine che fa riflettere e pensare all’amore indissolubile di questo padre.
data di pubblicazione:27/02/2025
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da Antonio Jacolina | Feb 25, 2025
Nord Ovest degli Stati Uniti, 1983/84. Un agente dell’FBI (J. Law) indaga su una serie di rapine inquietanti. Dietro questi crimini c’è un gruppo di Suprematisti Bianchi il cui leader (N. Hoult) ha un minaccioso progetto…
Presentato a Venezia ’24 The Order non è un banale BMovie destinato ad abbellire i cataloghi delle piattaforme ma è un discreto thriller accattivante, teso e con sequenze coinvolgenti che, pur senza tante ambizioni, intrattiene il suo pubblico. L’australiano Kurzel resta fedele ai canoni della New Hollywood e filma in modo lineare seguendo i codici del poliziesco classico. Lo fa con un approccio sobrio ma solido, con una messa in scena semplice che senza troppi effetti riesce a catturare ogni attimo di tensione e ad essere coinvolgente. Immerge i suoi spettatori in un’indagine cupa e intrigante, in un clima di tensione crescente, su un complotto che va oltre il semplice banditismo. Il soggetto, pur ispirato a fatti reali, è insolito e meno comune del previsto. Man mano che si procede nel plot ci si ritrova calati nelle atmosfere degli Anni ’80. Il regista è bravo nel ricostruire gli ambienti e le situazioni di quel periodo con una narrazione immersiva che gioca con i magnifici panorami dei luoghi, rimarcandone la bellezza in contrasto con la brutalità umana. Un dualismo che pervade tutto il film. Una divisione netta fra Bene e Male, Giustizia e Criminalità e fra chi lotta per la Democrazia e chi la vuole distruggere. La conduzione lineare del film rende comprensibile l’evoluzione della vicenda. La messa in scena è buona, la fotografia rimarchevole e la colonna sonora esalta i momenti di tensione. Le azioni sono scientemente antispettacolari e old style, in coerenza con gli anni in cui è ambientata la storia. Kurzel si prende i suoi tempi, il ritmo è lento ma non annoia. Sfiora i personaggi senza addentrarsi nelle loro psicologie o nelle motivazioni dei fatti. I due antagonisti Law e Hoult danno una solida performance con una recitazione sobria e contenuta.
In sintesi The Order è un lavoro che non rivoluziona né intende rivoluzionare e non esce dai canoni del Genere, salvo qualche spunto interessante e coinvolgente. L’attenzione è tutta centrata sulla raffigurazione di un’epoca e sulla prestazione attoriale. Un film “normale”, un polar intenso e disincantato che piacerà agli appassionati. Certamente un cinema commerciale ma di buona fattura e convincente quanto basta.
data di pubblicazione:25/02/2025
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da Antonio Jacolina | Feb 24, 2025
Un improvviso cyber attack crea un blackout totale negli USA e causa migliaia di morti. La Presidente (A. Bassett) richiama l’apprezzato ex Presidente (Robert De Niro). Lo mette a capo di una Commissione con pieni poteri per trovare e colpire ad ogni costo i responsabili…
De Niro is back!
La buona, vecchia paranoia patriottica americana è di ritorno. Si sa, la realtà supera la finzione, la miniserie (6 episodi) disorienta e spaventa perché è facile fare paralleli con l’attualità politica americana. ZERO DAY è un thriller complottista, mozzafiato ed efficace. Girato con eleganza ed un taglio molto classico non è né rivoluzionario né innovativo. Ripropone gli stilemi del Cinema Americano e l’Uomo integro posto di fronte al dilemma se fare o no la cosa giusta. La chiave vincente della sceneggiatura è che il plot viene vissuto e visto attraverso i tormenti e le angosce personali dell’ex Presidente. Lo spettatore vivrà i fatti tramite i suoi occhi, le incertezze, la fragilità e la sua dirittura morale, accentuando così il mistero e la tensione. Al centro c’è un’America sul filo del caos. Una società evoluta ma vulnerabile, fragile a livello di élite e di masse. La libertà, la verità, la fiducia, le manipolazioni dei media, la reputazione individuale e i valori fondanti della democrazia.
La vera colonna portante è Lui, De Niro! In piena forma, maestoso, dolente e magistrale in un ruolo costruito su misura. Carismatico, filmato quasi costantemente in primo piano come per proiettare sugli spettatori i meandri dei suoi demoni interni, i suoi conflitti sulla Verità e le sue scelte. Lo circonda uno stuolo di talenti. Tutti recitano bene, De Niro invece incarna con naturalezza il personaggio. La regia enfatizza il senso di urgenza e combina azione e riflessione in un montaggio serrato. Ciò non di meno, ma questo è il pregio e il limite della serialità, dopo un primo episodio incalzante l’intrigo ci mette del tempo a trovare il giusto ritmo. Il 3° e il 4° episodio si perdono in sottostorie che stemperano la tensione. Solo nelle ultime due puntate la Verità inizia ad intravvedersi ed allora ritmo e tensione risalgono ai livelli di eccellenza e tengono lo spettatore legato alla poltrona. Ridotto a taglio e durata cinematografica sarebbe stato un ottimo film! ZERO DAY è però una Serie e, in quanto tale, va apprezzata per eleganza, suspense, solidità dell’intrigo e casting più che prestigioso. Un lavoro che va al di là del semplice thriller. Un grande De Niro che fa la differenza e da solo ne giustificherebbe la visione. Gli amanti del Genere ne saranno conquistati.
data di pubblicazione:24/02/2025
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