da Antonio Jacolina | Lug 31, 2024
Miami, Florida. I due detective (Will Smith e Martin Lawrence) aspirano ormai ad una vita più tranquilla. Il loro defunto ex capitano è però accusato di essere stato colluso con i narcos. Indagheranno per rivendicare la sua onorabilità e dovranno vedersela contro i cartelli della droga e contro tutti …
La coppia Smith e Lawrence ritorna sugli schermi per il quarto capitolo della serie di Bad Boys iniziata nel lontano 1995. Anche questa avventura come Bad Boys For Life (2020) è firmata da Adil El Arbi e Bilall Fallah. Il duo di registi belgi fa di tutto per cercare di ridare freschezza, gusto e sapore ad una saga che continua da quasi trenta anni. Gli ingredienti sono i soliti: inseguimenti, acrobazie, sparatorie, battute sarcastiche e grevi ed il gioco sui contrasti caratteriali della coppia di poliziotti. Questo, in effetti, è l’Universo Bad Boys. Un Blockbuster supervitaminizzato che tiene in equilibrio humour ed azione senza mai troppo badare alla raffinatezza o all’originalità.
Gli anni ’90 sono però passati da un pezzo ed i “Cattivi Ragazzi” sono invecchiati e non hanno guadagnato in originalità. Gli autori non sono più quelli iniziali, l’umorismo è un po’ stantio, le battute datate e deboli, il filo narrativo fragile e contorto. Il tandem di registi prova a compensare la debolezza della sceneggiatura con uno stile ed un ritmo ipercinetico ed incalzante ma la realizzazione e le scene d’azione risultano talora simili ad un incrocio fra un video game ed una video clip. Siamo lontani da un film d’azione cinematografico. Nonostante alcuni momenti folgoranti che comunque ci sono, anche se pochi, il film dà una sensazione di già visto e già sentito, prevedibile, scontato e privo di profondità.
L’impegno dei due protagonisti la cui chimica, pur dopo tanti anni, non è diminuita e la buona colonna sonora che bene ricrea le atmosfere locali, non riescono a fare emergere questo nuovo episodio da una normalità commerciale. Il gioco sulla Nostalgia è fin troppo smaccato. Certo i fan della prima ora saranno più che felici ed apprezzeranno i tanti riferimenti al passato. La sola Nostalgia non può però perdonare tutto!
Bad Boys Ride or Die è quindi un buddy cop movie appena discreto con chiare finalità di continuare a fare cassa o catturare nuovi fan . Andrà certamente bene per chi ama la saga o il genere o cerca il divertimento facile, rassicurante e muscoloso. Un film estivo di mero intrattenimento!
data di pubblicazione:31/07/2024
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da Antonio Jacolina | Lug 29, 2024
Detroit, Axel Foley (Eddie Murphy) come al suo solito per arrestare dei rapinatori in fuga distrugge mezza città inseguendoli con uno spazzaneve. Viene sospeso per l’ennesima volta. Approfitta della pausa forzata per recarsi nuovamente a Beverly Hills su richiesta di un vecchio collega. Incontrerà la figlia avvocato e la aiuterà contro una banda di poliziotti corrotti …
La più che discreta accoglienza di pubblico dell’operazione ritorno sugli schermi di vecchi eroi degli anni ’80 come Top Gun Maverick o anche Bad Boys, ha convinto Netflix ad investire ben 150 milioni di dollari per far rivivere il poliziotto portato al successo da E. Murphy. Un Piedipiatti a Beverly Hills nel 1984 ebbe un clamoroso riscontro mondiale di critica, di spettatori e soprattutto di botteghino. Altrettanti successi furono poi anche i due seguiti del 1987 e 1994.
M. Molloy che debutta con questo film dietro alla cinepresa non ha né pretende di avere la genialità o la malizia dei registi che lo hanno preceduto. Non cerca quindi di inventare nulla di nuovo, anzi si contenta di percorrere e riproporre i sentieri già battuti dagli altri negli anni ‘80. Si limita quindi a confezionare solo una discreta commedia poliziesca con molta azione.
Questa nuova avventura è stata infatti scientemente scritta e girata alla vecchia maniera. La messa in scena è lineare e coerente con lo spirito dei film precedenti, ricca di tensione, di citazioni e riferimenti ammiccanti. La assiste e sostiene una colonna sonora con le musiche e le risonanze acustiche di quegli anni. Il montaggio è classico, il ritmo incalzante e la lettura è facile. Tutto procede come ci si aspetta che debba procedere. Una piacevole sensazione di stare a rivedere uno dei vecchi film in TV o in un Cineclub. L’insieme presenta il meglio della trilogia iniziale: inseguimenti, sparatorie, humour, battute fulminanti, trovate garbate ed acrobazie… Al centro gli stessi attori, ovviamente invecchiati, ma tutti ripropongono le vecchie alchimie. E. Murphy è meno spassoso ma tiene ancora bene il ruolo, assistito o contrapposto alle new entry J. Gordon-Levit e K. Bacon. Nulla è quindi cambiato anche se nulla è più uguale. Questa è la vera sensazione piacevole di fondo.
Dunque un film all’antica che punta tutto sul divertimento diretto senza fioriture intellettuali o post moderne. Un buon vecchio Buddy Movie. I fan della saga saranno felici di ritrovare gli stessi personaggi e le stesse situazioni. Attenzione però! Un’operazione nostalgia che intelligentemente non scivola mai nella malinconia perché pur non avendo la freschezza di una volta punta solo a far rivivere un tipo di cinema dedicato al semplice divertimento e nulla più.| Il film ci riesce, fa divertire e non è affatto poco.
data di pubblicazione:29/07/2024
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da Antonio Jacolina | Lug 24, 2024
Eccoci di nuovo nella testa della giovane Riley. Sta per iniziare il Liceo. Ha appena compiuto 13 anni e deve andare ad un campo estivo di hockey. Un’occasione importante per fare nuove conoscenze e per farsi apprezzare. Un momento decisivo per la sua carriera sportiva e scolastica. Nuove emozioni irrompono nel suo Inside e sconvolgono i precedenti equilibri. E’ l’adolescenza …
INSIDE OUT 1 di Pete Docter uscito nel 2015, apprezzato da critica e pubblico e premiato con l’OSCAR per il Miglior Film di Animazione è stato uno dei più grandi successi cinematografici di tutti i tempi. Allora avevamo scoperto le “emozioni primarie”: Gioia, Tristezza, Paura, Rabbia e Disgusto. Oggi, 9 anni dopo, con INSIDE OUT 2 diretto da K. Mann, la Pixar è riuscita con intelligenza ed inventiva a dare uno sviluppo al suo primo capolavoro. Il risultato supera tutte le migliori aspettative per ricchezza di nuove idee e per capacità di animazione. Non si tratta affatto di un “seguito” per fare cassa! E’ una nuova storia. Un racconto iniziatico altrettanto ben riuscito e sofisticato del primo.
Nel cervello dell’appena adolescente Riley irrompono le “emozioni complesse”: Ansia, Imbarazzo, Invidia e Noia. Sono pronte a sovvertire e sconvolgere tutti i precedenti equilibri ed a generare il Caos. Al centro è il delicato momento della pubertà e del passaggio dall’infanzia all’adolescenza. I temi profondi della stima di se stessi, le emozioni represse, la memoria, lo sviluppo e l’immaginazione adolescenziale e le paure degli insuccessi. Lo scombussolamento che porta alla progressiva formazione di una identità personale. Un mondo interiore sconvolto e rivoluzionato dal cambiamento fisico e psichico.
Pur con leggere modifiche formali il film riprende la struttura del precedente e gioca nell’alternarsi dei due piani narrativi: la vita reale di Riley e la sua vita interiore. Ancora una volta assistiamo a quel che succede nella Torre di Controllo (il cervello) della ragazza davanti all’irruzione delle nuove emozioni. Fin dai primi fotogrammi si coglie una qualità visuale stupefacente. La scrittura è intelligente ed efficace. La sceneggiatura è ben elaborata ed il ritmo è incalzante ed elettrizzante come può essere la tensione interiore di un adolescente. La messa in scena è del tutto innovativa. Visualmente tutto è magnifico e l’animazione è di alto livello sia come definizione dei personaggi sia come creazione ed immaginazione dei contesti. L’Universo creato dai maghi della Pixar è veramente di una incredibile ricchezza di suggestioni grafiche. Un film di animazione toccante come il primo ma con in più un pizzico di Humour. Un umorismo stravagante, sagace e moderno. Si passa naturalmente dalle risate alle lacrime di tenerezza, fra poesia e fantasia. Divertente, creativo, colorato, intelligente ed attuale cosa volere di più da un film d’animazione?
INSIDE OUT 2 è un piccolo gioiello. Una storia toccante in cui ognuno può ritrovarsi. Un bel film che parla di emozioni e che ne genera di nuove per lo spettatore di ogni età che uscirà con un bel sorriso sulle labbra ed una lacrima sulla guancia. Da non perdere!
data di pubblicazione:24/07/2024
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da Antonio Jacolina | Lug 19, 2024
Irlanda inizi anni’70. Anni di conflitto civile. Finbar (Liam Neeson) ex sicario desideroso di lasciarsi alle spalle il suo passato e la violenza si è ritirato in un isolato villaggio costiero del Donegal. Conduce una vita tranquilla e riservata. Nonostante i suoi propositi dovrà però affrontare un gruppo di terroristi dell’IRA rifugiatisi nel paesino dopo un sanguinoso attentato a Belfast. L’occasione per redimersi… ma nessuno è un santo …
A dirigere L’Ultima Vendetta presentato nella Sezione Orizzonti di Venezia ’23 è R. Lorenz. Per quasi 20 anni assistente alla regia di Clint Eastwood ha imparato da lui il mestiere. Ha il suo stesso tipo di approccio alle Storie ed i Temi e le Atmosfere sono proprio quelle del buon vecchio Clint. Al centro c’è infatti il tipico eroe eastwoodiano: un anziano ex uomo d’azione, taciturno, ruvido e dal passato burrascoso ma intenzionato a fare sempre e comunque la cosa giusta!
Con questo film siamo alla sua seconda collaborazione con L. Neeson. Non si cambia una ricetta che funziona! Il nostro Liam interpreta quindi, ancora una volta il solito uomo perseguitato dal suo passato oscuro che aspira ad un presente di tranquillità ma suo malgrado si trova sempre coinvolto in torbide vicende. Dalla trilogia di Taken in poi l’attore irlandese fa ormai solo…Liam Neeson. E’ divenuto infatti un “genere di se stesso”, un Neeson movie, ed un sottogenere degli action movie, dei thriller e dei revenge movie. Nulla di nuovo sotto i cieli del cinema di serie B. Per gli appassionati non si pone però nessun problema. Film come L’Ultima Vendetta sono prodotti d’azione e suspense più o meno dignitosi che vanno goduti solo per il susseguirsi di eventi, di scontri e di tensione. Sono, di fatto, i “western d’oggigiorno” in cui, comunque sia, alla fine i buoni, o meglio, i meno cattivi trionfano sui cattivissimi.
Lorenz filma e riprende scientemente proprio come un “neo western”. Si attarda sui superbi paesaggi, sulle scogliere e le verdi praterie, sui volti segnati. Il villaggio in cui spadroneggiano i banditi. Il buon poliziotto senza grande autorevolezza. Il pub al posto del saloon. Il vecchio pistolero costretto a riprendere le armi… Tutto già visto un migliaio di volte, ma proprio per questo gradevole a rivedersi. Un thriller che ripropone quindi tutti i codici dei film neesoniani ma filmato con le atmosfere e le situazioni di un western vecchio stampo. Al centro del plot ovviamente c’è Neeson che recuperando parte del suo talento e carisma, dà più profondità del solito al suo personaggio. Attorno a lui un gruppo di talentuosi attori e caratteristi irlandesi fra cui spicca la brava K. Condon già apprezzata ne Gli Spiriti dell’Isola. Suggestiva poi la colonna sonora che ripropone i temi e le sonorità della tradizione popolare celtica/irlandese.
In conclusione L’Ultima Vendetta è un lavoro che punta essenzialmente a creare e restituire atmosfere. Un film discreto con qualche piccola ambizione che muove sentimenti ed emozioni senza però mai essere palpitante né per ritmo né per tensione. Non è certo un caso che pur presentato a Venezia il film esca sugli schermi solo ora, in attesa di una molto più giusta collocazione sulle piattaforme televisive.
data di pubblicazione:19/07/2024
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da Antonio Jacolina | Lug 12, 2024
John Knox (M. Keaton) è un killer professionista la cui vita è sconvolta allorché scopre di essere colpito da una forma di demenza in rapida ed inarrestabile evoluzione. Decide di ritirarsi e provare a redimersi. Con l’aiuto dell’unico vecchio amico (Al Pacino) cercherà, nella residua semilucidità, di salvare la vita del figlio (James Marsden) ingiustamente ricercato per omicidio …
L’afa, la calura estiva vi tormentano? Si può trovare un po’ di fresco in una sala cinematografica con aria condizionata o, meglio ancora, in una ventilata arena. Potreste ritrovarvi a vedere un thriller con atmosfere di altri tempi e buoni attori che i fan del Genere, complice l’Estate, non potranno non apprezzare.
Dopo 15 anni dal suo esordio Keaton torna dietro la cinepresa ed interpreta e produce La memoria dell’assassino che è stato presentato al Toronto Festival del 2023. Un film che arriva sugli schermi senza alcuna promozione ed in pieno periodo estivo. Già questo è un segnale ed un giudizio dei nostri distributori! In effetti, diciamocelo subito, non si tratta di un gran film. E’ solo un prodotto un po’ più che discreto che riesce nel suo obiettivo basilare: coinvolgere ed intrattenere gli appassionati in un singolare thriller psicologico dalla giusta tensione drammatica. Una trama sufficientemente intrigante come un puzzle in cui poi ogni tassello prende senso fino al suo ineluttabile epilogo. Il ritmo è scientemente lento senza però essere tedioso. Quasi come per consentire agli spettatori di interiorizzare quanto stanno vedendo.
Pur simile nel tema di base, siamo lontanissimi per qualità da Memento di C. Nolan (2001) o anche da The Killer di D. Fincher (2023). Siamo solo sulla scia di un cinema molto più qualificato di attori/registi come Clint Eastwood o anche Ben Affleck. Al centro del plot il lento precipitare di una mente nella demenza, il rapporto fra vecchie e nuove generazioni e la difficoltà di comunicare i propri sentimenti. Keaton fa bene il suo lavoro di interprete e di regista, discreta la performance di Marsden e, ovviamente, eccezionale come sempre la breve partecipazione di Al Pacino. Eppure si sente che manca qualcosa!
Il vero difetto del film è infatti l’eccessiva ambizione, il voler affrontare troppe tematiche impegnative e l’eccesso di sottostorie che restano insolute e che spezzettano il ritmo narrativo principale. Il film è discontinuo, a tratti scollegato ed il risultato globale ne risente. La memoria dell’assassino nonostante il suo potenziale ed il talentuoso cast alla fine cade proprio sotto il peso dei troppi obiettivi narrativi e tematici. Resta quindi solo un prodotto di medio livello per un discreto svago ed intrattenimento per quegli amanti del Genere che non desiderano andare oltre la superficie. Nulla di più.
data di pubblicazione:12/07/2024
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