IL CASO BELLE STEINER di Benoît Jacquot, 2025
Pierre e Cléa (G. Canet e C. Gainsbourg) conducono una vita normale in una tranquilla cittadina. La loro esistenza è stravolta quando viene trovata strangolata nella sua stanza la loro giovane ospite Belle. I sospetti cadono su Pierre, unico presente in casa…
Lo sceneggiatore e regista Jacquot adatta liberamente La morte di Belle di Simenon trasportandone i fatti dagli anni Cinquanta ai giorni nostri e dalla provincia americana a quella francese. I lavori dello scrittore belga per la loro modernità e capacità di scandagliare gli ambienti sociali e l’accecamento degli animi umani sono stati sempre apprezzati dalla Settima Arte.
Con Il caso Belle Steiner Jacquot ci regala un buon film di genere, certamente anche commerciale ma convincente e di apprezzabile fattura. Siamo in una piccola comunità della Francia profonda con i suoi non detti, segreti, invidie e rancori. Un’atmosfera degna di un ritratto dei peccati occulti di provincia tipico del migliore Chabrol. Un film efficace che gioca non tanto sul mistero o sull’intrigo quanto piuttosto sulle atmosfere, sui luoghi e sugli sconvolgimenti del piccolo mondo cittadino. Una vita ristretta, una realtà borghese, la casa, la famiglia, motivi tutti per cui si può mentire o consumare delitti. In particolare il regista ci restituisce un ritratto umano denso di sfumature, capace di tenere alta la tensione facendo anche riflettere su interrogativi profondi. Il confine fra Bene e Male, Verità e Menzogna, sospetto e presunzione di innocenza, ostilità della stampa e della gente. Ci fa anche ragionare su come un evento straordinario possa stravolgere l’esistenza di persone normali e innocenti. Più che un thriller siamo in un noir avvincente, ambiguo e inquietante. Pur senza grandi innovazioni il regista conferma di avere una buona mano. La messa in scena elegante, la direzione fluida e un giusto ritmo narrativo fanno sembrare tutto naturale. La scrittura è efficace e i dialoghi sono veri e ben calibrati. Come nella migliore tradizione del cinema francese siamo in un film di attori. I primi piani prolungati sottolineano infatti la recitazione fatta di sguardi e di emozioni contenute. Un cast di secondi ruoli impeccabili fa da contorno ai due ottimi protagonisti. Canet in particolare restituisce con efficacia tutta l’ambiguità disturbante del suo personaggio compreso tra freddezza esteriore e tormento interno.
Il caso Belle Steiner è dunque un film apprezzabile, intelligente e coinvolgente. Senza pretendere di essere un capolavoro sa parlarci anche di temi drammatici con gusto e stile.
data di pubblicazione:13/03/2025
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