da Alessandro Pesce | Lug 9, 2015
“Teatro, dunque sono”, parafrasando Cartesio il Teatro di Roma ribadisce l’essenza del teatro come imprescindibile momento di identità per l’uomo e essenziale rito nella vita di una comunità.
Il Direttore Antonio Calbi ha presentato la nuova stagione in un Teatro Argentina affollato nonostante l’ora sadica (a mezzogiorno nella giornata più calda) e questo la dice lunga sul ritrovato interesse e sul sicuro affetto del pubblico romano nei confronti del teatro pubblico della Capitale, entusiasmo di cui ci si era già peraltro accorti durante il lungo primo anno di Direzione Calbi, E’ proprio con l’elencazione dei numeri vincenti della passata stagione che è cominciata questa presentazione. Sono aumentate, ha riferito Calbi, le aperture di sipario, gli spettacoli, le letture, gli incontri, la partecipazione, gli abbonati e questa saison che aprirà dopo le vacanze estive si presenta ancora molto affollata di tutto, ricchissima , forse anche troppo, visto che alcuni spettacoli verranno replicati pochissimo tempo (la media sarà di una settimana a spettacolo) nonostante le direttive del Ministero auspicassero lunghe teniture. Perché spettacoli di interesse anche di sicuro successo popolare devono star su solo due settimane? Mah. Nomi come Claudio Bisio e Luca Zingaretti, entrambi presenti nel programma, potrebbero riempire il teatro per molti giorni vista la loro popolarità.
Da quest’anno grazie alla nuova normativa il TDR è diventato Teatro Nazionale con conseguente grosso carico di responsabilità, e così anche la progettazione si annuncia ambiziosa.
Proprio per questo Calbi ha sottolineato l’urgenza della riapertura del Valle come terza sala, un teatro storico che non può essere ancora latitante.
Quanto al programma inutile elencare le tematiche ed i progetti; ci limitiamo in questa sede a qualche indicazione davvero succosa e rimandiamo al sito del Teatro di Roma per i particolari di tutti gli spettacoli.
Sconquassi americani è il titolo di una rassegna di tre testi statunitensi che comprenderà un Arthur Miller poco conosciuto, Il prezzo con Umberto Orsini e la regia di Popolizio.
Un lungo omaggio a Pasolini per l’anniversario della morte vedrà, tra l’altro, il ritorno di un testo che manca da 30 anni a Roma: il Calderon per la regia di Federico Tiezzi; attesa anche per una drammatizzazione del romanzo Ragazzi di vita con dei giovani attori capitanati da Popolizio mentre il duo Ricci Forte hanno promesso una nuova creazione a lui ispirata.
L’autore contemporaneo italiano più interessante del momento, Stefano Massini proporrà un testo con la Piccolo e la regia di Alessandro Gassmann: un altro testo “ giovane “ affronterà il tema forte dei ragazzi sedotti dall’Islam, Punkislam appunto.
Per il Giubileo Pippo Delbono ha promesso un Vangelo di certissimo interesse; Antonio Latella continua il suo studio su Fassbinder con Veronika Voss; ritorna a grande richiesta L’esposizione universale di Squarzina all’ India dal 30 settembre; uno spettacolo su Roma Ritratto di una capitale avrà tra i firmatari Magrelli, Paravidino e Timpano ; un Candide riscritto da Mark Ravenhil è forse la cosa più interessante al Teatro Argentina, insieme alla versione di Roberto Latini dei Giganti della Montagna .
Insomma seppure con qualche inevitabile perplessità, una stagione promettente.
data di pubblicazione 9/07/2015
da Alessandro Pesce | Giu 27, 2015
Chi è stato almeno una volta al Festival dei Due mondi non può dimenticare la particolare atmosfera che trasforma la bellissima cittadina umbra in quei giorni. Gente di tutto il mondo, artisti, musicisti, piazze e caffè gremiti, grande raffinatezza. Da quando Giancarlo Menotti inventò questo bel festival il nome di Spoleto ha fatto il giro del mondo e la rassegna ha avuto anche una “gemella” in un altro continente, North Carolina.
Dopo un piccolo periodo di leggera crisi, ai primi del nuovo secolo, la rassegna ha avuto un nuovo rilancio da quando come direttore artistico è arrivato Giorgio Ferrara.
Come sempre lirica danza e teatro di prosa fanno la parte del leone ma il panorama spazia davvero attraverso tutte le arti.
Nel mare di eterogenee proposte mi prendo la responsabilità di consigliarvi le più “imperdibili”.
OPERA – un’edizione del Così fan tutte di Mozart con la prestigiosa firma, come autori di scene e costumi, della coppia da Oscar Dante Ferretti-Francesca Lo Schiavo.
DANZA – una serata dedicata a Roland Petit, protagonisti nientepopodimeno che la Abbagnati e Luigi Bonino.
MUSICA – La dolce vita un concerto musicale sulla musica nel cinema italiano che vedrà la partecipazione speciale di artisti come Alice, Tosca, Morgan, Federico Paciotti, special guest Raphael Gualazzi e direttore Steven Mercurio.
Il ritorno in Italia dopo una decina d’anni di Juliette Greco, con un recital chiamato semplicemente Merci.
TRA PROSA E MUSICA – Un recital di poesia prosa e musica Il mare è blu con la grande Adriana Asti impegnata in un repertorio di Kurt Weill e Brecht che comprende, tra l’altro, il famoso monologo della “moglie ebrea” tratto da Terrore e miserie del terzo reich.
PROSA – nutrito programma: un’edizione teatraledei racconti dublinesi di Joyce, creazione di Sepe con produzione dello Stabile Abruzzese; una riduzione de I Duellanti dal racconto di Conrad, un’installazione ispirata al mondo di Proust e di Luchino Visconti e due testi di Pasolini, uno con Davoli (Il vantone) e uno con regia di Binasco (Porcile).
EVENTI – una serie di Incontri raccontati da Paolo Mieli; un omaggio alla memoria di Ronconi che tanto fece per il Festival; moltissimi concerti in piazza, qualche mostra e dulcis in fundo, una serie di proiezioni cinematografiche di capolavori restaurati come Uccellacci e uccellini ma anche di novità succulente come un video su Amy Winehouse.
Tutto il programma qui http://www.festivaldispoleto.com/
da Alessandro Pesce | Giu 19, 2015
Scrive Luigi De Filippo, direttore del Parioli Peppino De Filippo “sono ormai quattro anni che ho assunto la Direzione Artistica del Teatro Parioli Peppino De Filippo ed ancora una volta mi chiedo cosa sia per me il Teatro…E’ il racconto della lotta quotidiana che fa l’uomo per dare un senso alla propria esistenza. Questo mi è stato insegnato a suo tempo dai miei maestri che sono stati Eduardo, Peppino e Titina De Filippo, e questo concetto ho messo sempre in pratica nel mio lavoro, nella scelta delle commedie che ho inserito nel cartellone del Teatro Parioli. Il mio è un atto d’amore verso il Teatro di grande tradizione che riesce sempre a comunicare al pubblico belle emozioni. Noi De Filippo facciamo Teatro per combattere l’ignoranza e recuperare i sentimenti…”
Anche qui classici e novità interessanti con nomi di rilevo, conosciuti dal grande pubblico .Il padrone di casa Luigi De Filippo reciterà in ben tre spettacoli: Miseria e nobiltà, Berretto a sonagli e La fortuna di nascere a Napoli. Poi si alterneranno sul palcoscenico di Via Borsi: Isa Danieli e Lello Arena con un Sogno di Shakespeare, Anna Galiena con Diamoci del tu, e ancora : un Beckett, un Miller, un Rostand fatto da giovanissimi e perfino un tuffo nell’operetta (Cin Cin La).
Ma la chicca più gustosa è uno spettacolo che lo scorso anno a Milano ha fatto faville. Si chiama Dipartita finale (parafrasando Beckett) che riunisce quattro grandissimi attori di quattro generazioni diverse; l’ultranovantenne Gianrico Tedeschi, il settantenne Ugo Pagliai, il sessantenne Franco Branciaroli e il cinquantenne Maurizio Donadoni: applausi sicuri ! ! !
da Alessandro Pesce | Giu 19, 2015
Il teatro Quirino Vittorio Gassman è stato il primo, quest’anno, a presentare la stagione, lanciandola con lo slogan lasciatevi pungere. Da cosa ? “dalla curiosità intellettuale, da stimoli nuovi, dalla voglia di vedere dei classici riletti in maniera antitradizionale”, come un Bugiardo di Goldoni con la regia frizzante del grande regista argentino Alfredo Arias, lo straordinario Danza di morte di Strindberg, uno dei più recenti spettacoli di Luca Ronconi con Adriana Asti; una Bisbetica domata riadattata per un’attrice popolare come Nancy Brilli; un film come I Duellanti che diventerà una pièce con Alessio Boni, una Lupa di Verga in cui Lina Sastri affronterà a distanza confronti terribili con la Magnani, la Proclemer e la Alfonsi; un Don Giovanni cui presterà anima e corpo Alessandro Preziosi. Si attende anche il debutto teatrale di Claudia Gerini in un ritratto contemporaneo, Storie di Claudia mentre finalmente vedremo un Giardino dei ciliegi con la regia di Luca De Fusco, presentato già nel 2014 al Napoli Teatro Festival. Gradito il ritorno di un testo di Leonardo Sciascia Il consiglio d’Egitto adattato per la scena da Guglielmo Ferro, unitosi a Glyeses nella direzione del teatro. Quindi: classici, allestimenti interessanti, nomi famosi, questa sembra essere la ricetta del Quirino per fare onore al suo passato glorioso.
da Alessandro Pesce | Giu 11, 2015
Nella mattinata di oggi 11 giugno Manuela Kustermann, fondatrice e direttrice del Vascello, ha illustrato la 23esima stagione del Teatro di Via Giacinto Carini, realtà ormai robusta e sempre stimolante del teatro italiano.
Come si sa il VASCELLO ha una programmazione che si dirama in varie forme di spettacolo: danza, teatro drammatico tradizionale e di ricerca, letture, eventi, ospitalità di spettacoli facenti parte di festival prestigiosi e spettacoli per l’infanzia. Unico denominatore: la qualità e la raffinatezza delle proposte.
Ci soffermiamo qui sulla stagione relativa alla programmazione di prosa. Ci sono tre nuove produzioni: Dyonisus, spettacolo del valente regista Daniele Salvo, ex allievo di Ronconi, ispirato alle Baccanti di Euripide, teso a ritrovare quella primitività l’intimità e la fisicità che la nostra realtà tecnologica sacrifica. Sempre di Daniele Salvo sarà la regia del Pilade di Pasolini (mentre il Porcile dello stesso autore sarà proposto da Valerio Binasco per il Metastasio di Prato). Infine una riduzione di Yerma di Garcia Lorca è stata affidata a un giovanissimo regista, Gianluca Morolli. Anche tra gli spettacoli ospitati ci sono delle perle: in primis Le mille e una notte del fantastico Teatro del Carretto; la comicità folle dell’habituè Rezza; il geniale Roberto Latini con Ubu Re e Le Metamorfosi di Ovidio. Da qualche anno il Vascello instaura con alcune compagnie dei rapporti privilegiati che vanno un poco oltre la semplice ospitalità. E’ il caso, quest’anno del grande spazio che avrà sul palcoscenico del Vascello, il Teatro F Parenti di Milano. Si avvicenderanno, infatti Sonia Bergamasco con Il ballo, dove la grande attrice interpreterà molti ruoli: verrà anche la bella edizione de Gli innamorati di Goldoni firmata Shammah e infine la sorpresa comica dello scorso anno Peperoni difficili.
Dispiace però che questi spettacoli, a parte Rezza, avranno poche repliche mentre sarebbe auspicabile una programmazione piu lunga, perché nel teatro è importante anche il passaparola.
Infine vorremmo di più vedere in scena la grande Manuela Kustermann. Come direttrice è brava ma la sua arte d’attrice è sublime e vorremmo apprezzarla più spesso.
data di pubblicazione 1106/2015
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