da Accreditati | Dic 23, 2016
Il team di ACCREDITATI augura a tutti un sereno e gioioso periodo di Feste!
Un ringraziamento particolare va a Daniele Panerai, per l’amichevole realizzazione dell’immagine che sintetizza la nostra idea di “Natale accreditato”, ricco di quelle suggestioni che solo lo schermo di un cinema o il palco di un teatro sono in grado di regalare a chi abbia la voglia e la capacità di stupirsi ogni volta quando le luci si abbassano e si apre il sipario.
da Accreditati | Dic 15, 2016
“Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana…” una guerra civile galattica infiamma l’universo. L’Alleanza ribelle all’Impero status quoriesce ad ottenere i piani segreti di una potente arma in grado di distruggere un intero pianeta, la Morte Nera.
Rogue One è il primo spin-off della saga di Guerre Stellari, arrivata al settimo episodio (2015); gli eventi narrati si collocano tra Episodio III (2005) ed Episodio IV (1977) e sviluppano il testo introduttivo del film del 1977 che scorre sullo schermo. Forse per questo, in Rogue One non ci sono i famosi titoli di testa che scorrono nello spazio ed anche la familiare colonna sonora di Williams si riconosce ma è diversa.
Il film segue un evento fondamentale alla trama globale della saga ovvero la prima vittoria dell’Alleanza ribelle sull’Impero che governa la galassia con il terrore. Un gruppo disorganizzato di ribelli “canaglie” (rogue in inglese) si ribellano all’Impero con l’intento di distruggere la nuova temibile arma imperiale, la Morte Nera, una stazione spaziale orbitante in grado di distruggere con un raggio laser un intero pianeta. In un terribile conflitto riescono a rubare i piani di costruzione della Morte Nera. Questo permetterà al prescelto, Luke Skywalker, di distruggerla riportando una nuova speranza nella galassia ed il sacrificio di questo gruppo di uomini sarà ripagato. Il film si chiude con la scena che precede la prima di Episodio IV: Una Nuova Speranza.
Restano centrali i temi tradizionali di Star Wars, la speranza, la forza e il sacrificio. Una speranza, seppur generica, alimenta la ribellione. La forza è intensa nella protagonista, la dura Jyn Erso, interpretata dalla graziosa attrice inglese, Felicity Jones. La relazione padre-figlio, centrale nella saga, è qui rappresentata dal rapporto tra Jyn ed il padre Galen (Mads Mikkelsen) il costruttore della Morte Nera che ha anche progettato come distruggerla; sarà compito di sua figlia trovare i documenti e consegnarli all’Alleanza. La giovane donna coraggiosa è affiancata nell’impresa da un manipolo di uomini tra cui una spia, un pilota traditore, un droide con il senso dell’umorismo, uno Jedi mancato ed un samurai con il bazooka. I personaggi collaterali alla saga di Guerre Stellari diventano, in Rogue One, i protagonisti. Sono umani e inneggiano alla Forza ma non ci sono i cavalieri Jedi.
E’ un film di guerra, che con l’intensa violenza e la distruzione di massa, si discosta lievemente dalla saga tradizionalmente fantascientifica, ed esplora il conflitto stellare da un punto di vista soprattutto militare.
Data di pubblicazione: 15/12/2016
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da Accreditati | Dic 8, 2016
Una storia in bilico tra utopia e realtà. Una riflessione sul valore della famiglia e su quello della scoperta. Un film colorato ed eccentrico, capace di emozionare e far riflettere.
Negli alti e fitti boschi del Nord America, in una capanna in legno con annessa serra, vive da 10 anni un padre – Ben Cash (interpretato da Viggo Mortensen), con i suoi 6 figli, mentre la mamma – Leslie – è ricoverata da qualche mese in una casa di cura per un disturbo bipolare della personalità.
Tra pericolose arrampicate sulle rocce e allenamenti fisici impegnativi, come fossero soldati delle forze speciali, tra cacce al cervo armati di affilati coltelli, cene rischiarate dalla luce del fuoco, allietate da letture di classici e dalla gioia di fare musica insieme suonando chitarre ed armoniche, Ben – che non ha nulla del supereroe come ricorda il titolo, ma evoca piuttosto il capitano mio capitano – si prende cura amorevolmente dell’animo e della mente dei suoi ragazzi impartendo loro un’educazione rigorosa che li possa rendere delle persone speciali.
La morte della mamma tuttavia lo costringe a lasciare quell’eden, tenacemente costruito, e ad affrontare un viaggio con i suoi figli sul loro magnifico bus/caravan/biblioteca.
Durante questo viaggio nel mondo esterno dove i ragazzi scopriranno che “Nike” non è solo una dea greca ma più note scarpe o che un pollo si può comprare già pronto al supermercato, dove senza smartphone o Xbox, ma accompagnati dalla consapevolezza di loro stessi, capiranno anche che la vita è … scoprire gli altri.
Il film fa riflettere su cosa significhi essere genitore, sull’abnegazione che spesso porta con sé e su quanto questa sia davvero un bene per i nostri figli.
Film colorato ed eccentrico che fa pensare ed emozionare.
Captain Fantastic è stato il vincitore del premio del pubblico BNL nell’ 11^ Festa del cinema di Roma.
data di pubblicazione:8/12/2016
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da Accreditati | Nov 17, 2016
La professoressa di storia moderna dell’ebraismo Deborah Lipstadt accusa in un suo libro lo storico e saggista britannico David Irvin perché sostenitore di tesi che negano l’Olocausto. Irvin la cita in giudizio per diffamazione ma, secondo il sistema legale inglese, spetta all’imputato l’onere della prova.
Il termine inglese denial indica, nel film omonimo diretto dal regista e produttore televisivo Mick Jackson arrivato nelle nostre sale con il titolo La verità negata, colui che nega l’evidenza dei fatti o, come meglio lo definisce la protagonista, un negazionista. La professoressa americana Deborah Lipstadt (Rachel Weisz), parlando in uno dei suoi libri sullo sterminio degli ebrei durante la seconda guerra mondiale, si scaglia contro lo storico David Irvin (Timothy Spall) che sostiene apertamente la tesi che l’Olocausto sia tutta una invenzione ideata da Israele per ricavarne vantaggi economici e politici. Irvin intenta contro la Lipstadt una causa per diffamazione che verrà sottoposta al giudizio di una corte inglese: la particolarità del sistema giudiziario inglese è che l’onere della prova non è, come in America, a carico dell’attore che promuove la causa bensì a carico della parte convenuta. Dunque, Deborah Lipstadt si troverà a dover dimostrare l’infondatezza delle accuse per diffamazione non mediante la prova della verità dei fatti narrati nel proprio libro, bensì mediante la prova degli errori commessi dal negazionista Irvin. Per riuscire nell’impresa, verrà sostenuta dal famoso avvocato Julius, tra i migliori di tutta la City, e dal suo team, la cui strategia difensiva, estremamente accurata e lungimirante, non poggerà sulla schiacciante prova testimoniale dei sopravvissuti allo sterminio di Auschwitz.
La verità negata è un thriller giudiziario che, seppur presenti nella sceneggiatura dei punti di debolezza, si avvale di un buon cast e tratta molto bene il profilo legale e processuale del contenzioso in materia di diffamazione, tema che rende la pellicola particolarmente interessante ed intrigante: senza ricorrere a troppi colpi di scena o ad immagini capaci di sorprendere, il film coinvolge per due ore senza annoiare. Il processo (che realmente durò otto settimane), riesce infatti a calamitare lo spettatore tenendolo abilmente ed alquanto “incredibilmente” con il fiato sospeso, a causa di una palmare incertezza dell’esito che trapela dal volto imperscrutabile del Giudice designato e da alcuni sue inaspettate osservazioni rese in occasione dell’ultima arringa.
Ci troviamo di fronte ad una storia vera come è pur vero, purtroppo, che esistono ancora oggi diversi gruppi estremisti antisemiti che, in quanto negazionisti, affermano il contrario di quanto perpetuato nei lager.
data di pubblicazione:17/11/2016
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da Accreditati | Ott 31, 2016
Diritto al Corto – Festival internazionale del cortometraggio socio-giuridico, organizzato e promosso dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi “Roma Tre” e diretto dalla prof.ssa Antonella Massaro, è giunto al termine della sua seconda edizione.
Sabato 29 ottobre, presso il Teatro Palladium di Roma, si è svolta la cerimonia di premiazione. La serata si è aperta con un toccante ricordo di Piergiorgio Welby a dieci anni dalla sua scomparsa. La voce di Welby risuona nel buio di una platea gremita e Dario Penne prosegue nella lettura della famosa lettera aperta indirizzata nel 2006 all’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Sono italiano e qui non c’è pietà, scriveva Welby. E su queste parole parte la melodia di Hallelujah di Jeff Buckley, intonata dalla calda voce di Roberta Carrese.
Alla presenza della giuria presieduta da Giuliano Montaldo e composta da Pier Giorgio Bellocchio, Enrico Carocci, Carolina Crescentini, Laura Delli Colli, Sabrina Impacciatore, Virginio Palazzo, Daniele Silvestri e Massimo Vigliar, sono stati assegnati i premi della seconda edizione, dopo la proiezione dei cortometraggi vincitori.
Questi i cortometraggi premiati: La última partida (miglior cortometraggio), Finché c’è vita c’è speranza (premio speciale della giuria – corto italiano), Family on board (premio speciale della giuria – corto straniero), La cura (premio speciale Giuliano Montaldo per l’attrice Ariello Reggio), Ovunque proteggi (menzione speciale della giuria), Severed (premio 30 e lode), La ruota (menzione speciale di Daniele Silvestri per la miglior colonna sonora).
I temi affrontati dai cortometraggi in concorso, selezionati da Antonella Massaro, Lorenzo Brizi, Silvia Brunelli, Francesco Cecchini e Tiziana Pica, sono stati molto eterogenei: dalla pena di morte, ai diritti dei lavoratori, dagli effetti del precariato sulle nuove generazioni alla legittima difesa domiciliare.
Un’occasione per riflettere sul diritto attraverso il cinema, ma anche per offrire ai cortometraggi, troppo spesso relegati ai margini dei tradizionali circuiti distributivi, l’onore del grande schermo.
data di pubblicazione: 31 ottobre 2016
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