(Teatro Vascello – Roma, 12/13 Novembre 2016)
Per la prima volta a Roma, al teatro Vascello, arriva la danza di Roy Assaf, considerato uno dei nomi di punta della nuova generazione di coreografi israeliani con due lavori, Six years later e The hill, a firma dello stesso Assaf che vi partecipa anche come danzatore.
Un dittico, proposto il 12 e 13 novembre, che esalta la capacità creativa del giovane coreografo israeliano, che ha già lavorato per la Batsheva Dance Company, espressione alta di una nuova generazione di danzatori-creatori di immagini con il corpo e il movimento.
La prima è un duetto intimo e appassionato che ci parla del passato e del presente, strettamente legati tra loro come un’inevitabile storia d’amore. Un’affascinante e sensuale Roy Assaf danza in coppia con una esile ed al tempo stesso forte nella sua centralità, Madison Hoke. Da un approccio semplice, delicato, decifrabile, accompagnati per mano si scende lentamente nelle pieghe di sentimenti e rughe psicologiche, in un misto di ricordi e di presente, di sentimenti passionali e di pacato quotidiano. Emozionante.
The Hill, che trae spunto da una canzone ebraica, vede in scena tre danzatori (Igal Furman, Shlomi Biton e Roy Assaf) che rappresentano l’assurdità e l’essenza dell’occupazione. Un movimento circolare continuo descrive un misto di paura e virilità, di terrore e lacrime ma anche di risate spensierate, a testimonianza dell’assurdità della lotta e della guerra. Il corpo a corpo tra i tre è dapprima una danza etnica scandita da una canzone popolare simbolica, che si trasforma in uno scontro giocoso ma mortale, l’immagine attonita di una violenza incomprensibile ad una natura umana sana e passionale, la rappresentazione dell’inutilità di una schermaglia di guerra in cerca di pace.
Uno spettacolo nel suo complesso elegante, poetico ma anche ironico, in cui la leggerezza del movimento si sposa alla profondità dei temi: l’intensità, la convenzionalità, la complessità, la ricchezza dei rapporti umani, uno spettacolo che colpisce diritto, regalando una breve ma profonda intensità.
data di pubblicazione:17/11/2016
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