A quattro anni dalla morte ed esattamente nei giorni di quello che sarebbe stato il suo 32mo compleanno (14 Settembre 1983 la data di nascita) è arrivato nelle sale italiane il documentario su Amy Winehouse, Amy – the girl behind the name, di Asif Kapadia. Presentato a Cannes in anteprima e poi al Biografilm festival di Bologna lo scorso giugno, il documentario racconta, mescolando immagini di scena, concerti, riprese negli studi di registrazione e a casa, la fragilità della ragazza che viveva dietro l’incredibile voce del “soul bianco”. Una vita sovraesposta come le immagini continue di ogni momento della sua esistenza, anche prima della notorietà. Vita di cui Back To Black, Rehab e Love is a losing game sono, ovviamente, perfetta colonna sonora ma anche racconto puntuale di uno stato perenne di lutto non elaborato, di ricerca di un’esistenza e di una personalità da riabilitare, dopo averla persa al tavolo da gioco dei sentimenti. Un racconto per immagini ricco di documenti, di foto, filmati che, al di là della voce, restituiscono e lasciano impresso nella memoria lo sguardo degli intensi occhi di Amy. Indimenticabile.
data di pubblicazione 18/09/2015
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