(Teatro Argentina – Roma,15 novembre /4 dicembre 2022)
Amleto, nella rilettura della tragedia shakespeariana di Giorgio Barberio Corsetti, torna sulla scena nel teatro Argentinas di Roma fino al 4 dicembre 2022. Nel ruolo di Amleto Fausto Cabra, affiancato da una compagnia di giovani attori professionisti. Corsetti situa la tragedia shakespeariana in un complesso gioco di scatole sceniche a più piani ed in continua trasformazione che danno anima all’immaginaria reggia danese in cui si svolge la tragedia, davanti a un pubblico direttamente coinvolto nei desideri, nelle paure, nella lotta che Amleto ingaggia con personaggi reali e immaginari e con sé stesso, alla ricerca della propria identità (foto di Claudia Pajewski).
Amleto è da sempre l’essenza stessa del teatro. Alla cruda vicenda dell’assassinio del padre da parte del fratello per succedergli, alle congiure di corte e agli amori impossibili, il protagonista risponde con la sua apparente follia, riuscendo grazie ad una compagnia di attori a rappresentare e denunciare l’inganno, che porterà al tragico ed inevitabile finale. Amleto stesso diventa il narratore, in un lungo racconto di tutto quanto è successo nella reggia di Elsinore, seguendo il filo del proprio punto di vista all’interno di una macchina scenica (di Massimo Troncanetti) fatta di salite e discese, piani inclinati e false prospettive che identificano i percorsi dell’esistenza.
Mentre luci in sala sono ancora accese Amleto è già sul palco, si toglie la scarpa e poi un calzino, poggia il piede nudo su una presa, mentre ha in mano una bottiglietta d’acqua; recita così il suo “essere o non essere”, sapendo che la caduta di una sola goccia d’acqua potrebbe costargli la vita. Ma che importanza ha, il destino gli ha già inflitto dolorose angosce mentre lo spettro del padre rivendica la sua infame uccisione.
Intorno costruzioni in movimento, fondali con sempre nuove forme, giardinetti con sedie a sdraio, tapis roulant e pungiball, balconi asimmetrici e tetti spioventi che costringono gli attori a precari equilibri ed affanni. La sensuale Regina Gertrude (Sara Putignano), lo spregiudicato e lucido re Claudio (Michelangelo Dalisi), il cordiale Polonio (Francesco Bolo Rossini), la povera Ofelia (Mimosa Campironi) si muovono vestiti in abiti contemporanei, tra sentimenti e intrighi, dando vita ai loro personaggi con corpo e anima, mentre la macchina implacabile del fato li trascina verso la fine.
Fausto Cabra è un Amleto vitale, combattivo e rock per certi versi, su un telo di plastica con la bomboletta scrive “morte al Re”, ma è anche angosciato dalla colpa, perché Ofelia, a causa dei suoi tormenti interiori, si è suicidata.
Tanti personaggi e diverse modalità recitative non omogenee, anche se lo spettacolo ha il merito di tenere il pubblico attento e partecipe, ponendolo di fronte a una messinscena vitale e rispettosa del testo. Una versione del capolavoro shakespeariano non sofisticata, ma fisica e spettacolare.
La storia di Amleto rimane universale, sintesi di tutta la complessità dell’essere umano, con le sue fragilità e le sue pulsioni, un affresco di lotte e contraddizioni che ai tempi di Shakespeare, come ai giorni nostri, restano insolute, ma drammaticamente presenti.
data di pubblicazione:18/11/2022
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