1942, Casablanca, Marocco. In piena seconda guerra mondiale, un ufficiale (ed agente segreto) franco-canadese viene paracadutato nel deserto per svolgere una missione segreta. In città incontra il suo contatto, una donna simbolo della resistenza francese. Tra i due nasce una travolgente storia d’amore e, svolta con successo la missione, i due rientrano a Londra. Si sposano, hanno una bambina, ma, del tutto inaspettatamente, lei viene accusata di essere una spia tedesca al servizio del Terzo Reich.
Robert Zemeckis torna alla regia dopo The Walk (del 2015), e lo fa con un buon film, basato sul sospetto, sulla tensione della (probabile) scoperta di una verità sconcertante e sul peso di un’attesa snervante e logorante, tutti perfettamente rappresentati e suscitati nell’animo dello spettatore. Altrettanto valido, a parere di chi scrive, è l’equilibro tra le scene d’azione ed i momenti di calma, anche apparente, vissuti dai protagonisti. Da segnalare, la notevole interpretazione di Marion Cotillard, nelle vesti della protagonista femminile, donna forte ma anche fragile e, soprattutto, disperata, ed alcuni vuoti di sceneggiatura, sicuramente voluti, sul passato del suo personaggio, giustificati, a mio parere, dal fatto che la rappresentazione del personaggio di Marianne Beausejour “deve” passare esclusivamente dagli, e per gli occhi del marito, interpretato da un maturo Brad Pitt, dapprima (positivamente) sorpresi dell’animo combattivo ed elegante della donna, e poi completamente innamorati di lei.
data di pubblicazione:24/01/2017
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