Dopo essere stata piacevolmente intrattenuta dalla lettura di Avrò cura di te, è stato naturale prendere in mano il nuovo libro della Gamberale, Adesso. Purtroppo l’impressione che ne ho avuto non è assolutamente la medesima del precedente.
L’“Adesso” di cui ci parla l’autrice è il momento in cui, per ognuno di noi, nulla sarà più come prima, è il momento in cui ci si innamora e tutto cambia.
La storia è quella di Lidia, separata senza figli, con una carriera di conduttrice televisiva ben avviata, e di Pietro, separato, con una bambina per la quale sta combattendo una battaglia legale per l’affidamento con la ex moglie in odore di convento.
Sono accomunati dalla paura di sbagliare nuovamente, di confessare l’uno a all’altra di essere stati travolti nuovamente dall’amore, dalla paura di obbligare in qualche modo l’altro a costruire qualcosa contro la propria volontà.
La storia va avanti così tra continue riflessioni su cosa è stato, cosa sarebbe potuto essere, cosa sarebbe dovuto essere… in modo devo dire, piuttosto scontato e banale.
Attori del libro sono anche gli amici di Lidia, quelli “dell’Arca senza Noè”, con il comune denominatore del fallimento in amore.
Fin qui l’idea mi sembrava ottima. Poi, tuttavia, si entra troppo nell’introspezione che a tratti è forse esageratamente forzata.
L’apoteosi si ha nel finale, quando ormai Lidia e Pietro, dopo un tentativo di vita in comune si sono separati, e gli amici dell’Arca senza Noè si trovano tutti in vacanza insieme su un’isola greca… Le riflessioni che si alternano, i consigli che si danno l’un l’altro sono la sublimazione di ciò che è accaduto fino ad allora… una riunione di psicoterapia espressiva in piena regola.
Innegabilmente la terapia funziona, grazie ai feedback che si danno tra di loro, tutti gli amici dell’Arca riescono a prendere consapevolezza dei propri errori, delle dinamiche contorte che hanno influenzato i loro comportamenti e, con la velocità del fulmine, riescono a comprendere cosa devono cambiare per creare un rapporto duraturo e felice con il proprio partner… a questo punto ci starebbe benissimo un “…e quello per questo è un sogno” delle due mitiche sorelle che giocano al lotto in Così parlò Bellavista.
Dopo questa vacanza catartica c’è una prolessi, in cui siamo liberi di immaginare tutto quello che vogliamo, e il romanzo si conclude alla Vigilia di Natale con gli amici dell’Arca senza Noè e l’ex marito di Lidia che stanno andando a darle supporto per il primo incontro con “Colibrì”, la figlia di Pietro.
La musica sfuma…
data di pubblicazione: 12/04/2016
0 commenti