David (J. Eisenberg) e Benji (K. Culkin) sono due cugini di origine ebraica. Cresciuti insieme si sono poi un po’ persi di vista. Per desiderio della nonna appena scomparsa, partono insieme con un tour organizzato per riscoprire la Polonia, le radici e la casa di famiglia. I loro caratteri sono diametralmente opposti e durante il “viaggio della memoria” succederà di tutto …
Uscito in sala il 27 Febbraio il film è purtroppo già quasi scomparso nonostante l’Oscar per il Migliore Attore Non Protagonista a Culkin. Peccato! A Real Pain merita un maggior apprezzamento. L’opera seconda di Eisenberg che lo ha scritto, diretto e cointerpretato è infatti una realizzazione minimalista che si rivela però migliore di quel che può sembrare. Un lavoro che in effetti sfugge ad ogni categorizzazione tanto forte è la libertà realizzativa dell’Autore che riesce con eleganza e pudore a fondere il Dramma e la Commedia alternando momenti commoventi ad altri esilaranti. Un equilibrio dolce amaro tra un Road Movie stravagante ed un racconto introspettivo, tra una Black Comedy ed un dramma cinico. In realtà, dietro l’apparente leggerezza del mix fra emozioni e humour A Real Pain propone una tenera riflessione sul Dolore, la sua elaborazione, sul peso del passato, i vincoli familiari, la memoria, la presa di coscienza di sé ed il coraggio del cambiamento. Temi non da poco, ma il regista lo fa in modo intelligente e divertente utilizzando le esperienze dei due cugini e la diversità delle emozioni e reazioni. David e Benji rispecchiano ciascuno i differenti vissuti e non detti. Le loro maschere cadono con il procedere del viaggio e le varie situazioni comiche che si generano consentono di dare spazio libero alle emozioni, all’empatia e ai sentimenti repressi. Un gioco che esplicita le diverse esperienze e contraddizioni. Un gradevole pretesto per interrogarsi, senza giudizi o diagnosi, su temi intimi quanto anche universali.
La regia basata su uno script preciso può sembrare semplice e lineare mentre invece è ritmata e accurata, non si perde in eccessive sotto storie ed evita la trappola del melodramma. I dialoghi sono essenziali ed autentici. Complice è il sottofondo sonoro di Chopin. I due coprotagonisti sono eccellenti nel delineare i chiaroscuri dei loro personaggi. Culkin è veramente ispirato, tormentato e dirompente. Brillanti anche i secondi ruoli che fanno da sponda alle vicende dei due cugini.
A Real Pain è dunque un bel piccolo film senza pretese ma intelligente. Un momento di buon Cinema che con humour sottile cattura e commuove e che resta dentro anche dopo essere usciti dalla sala.
data di pubblicazione:25/03/2025
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