Trent’anni di ritardo per una traduzione di un libro di successo della letteratura nederlandese. L’autore quando scrisse questo romanzo breve (o racconto lungo) aveva 36 anni e non godeva del successo di ritorno che ha permesso la pubblicazione di questa sua operina giovanile. Il riferimento più immediato vira inevitabilmente verso Il giovane Holden. Lo scanzonato protagonista si ritrova in un contesto scolastico apparentemente perfetto che rivela crepe che sono proprie della società che lo circonda e che lo alimenta. Il metodo della scuola Montanelli alimenta piccoli mostri e il tono scanzonato della narrazione produrrà alla fine la piega inaspettata di un episodio mortale, uno strappo che ci riporta alla vacuità dell’insegnamento. Il metodo in questione è stato inventato cent’anni prima per venire incontro alle esigenze dei poveri ma ora la situazione è completamente rovesciata. La scuola è in realtà frequentata da ricchi che pagano una retta sedici volte superiore a quella di una scuola normale. E nello squilibrio dell’insegnamento di classe sono contenute le ribellioni del protagonista/voce narrante. Sotto le pieghe di un’edificante didattica si celano insanabili contraddizioni che riguardano anche gli atteggiamenti verso un ragazzo ritardato. Le buone intenzioni del politicamente corretto si scontrano con una realtà ben diversa e quasi ostica verso i giovani frequentatori del complesso scolastico. In definitiva un testo di facile lettura che però contiene ambizioni ben maggiori rispetto alla quieta trama. La descrittività inclina verso il dramma in un climax di crescente apprensione. Herman Koch ha mosso un lungo cammino da questo primo testo rimanendo sempre fedele al proprio editore veneto. La falsità del perbenismo e di un benessere di facciata è smascherata dalle considerazioni amene, estrose e realistiche del protagonista che va a smascherare la demagogia del proprio ipocrita ambiente. Storia di un’adolescenza che sa crescere con gli occhi sempre più aperti.
data di pubblicazione:03/06/2019
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