Antropologia di uno sport vissuto profondamente dall’autore, giornalista di lungo corso, oggi, dopo il virtuale ritiro di Rino Tommasi (87 anni!) il decano della categoria. La declinazione di uno sport violento è fatta anche di storie umane, divertenti, tragiche e bizzarre, una metafora dell’esistenza. Torromeo ha dedicato 16 libri al pugilato e si orienta come un pioniere in uno sport che appartiene più allo scorso secolo vista la rarefazione dell’attività, legata alla conseguente e progressiva indifferenza del pubblico. Ma chi non ricorda Benvenuti e Mazzinghi, Duilio Loi se non Primo Carnera? L’autore pesca nel mazzo di migliaia di possibile storie, scegliendo invariabilmente quelle che più lo hanno intrigato, all’Italia ed all’estero. Molte nascono dalla tradizione orale, dalla leggenda, da vite vissute, da terribili sfide sul ring. Alternativamente vicende di pugili che hanno toccato la fama e il successo ed altri a cui la vita (e il ring) ha volto le spalle. Ne esce un affresco umanissimo, anche alla portata dei profani perché i medaglioni incastonati nel volume spesso sono carne viva, brandelli sanguinolenti, metaforicamente e non. Pugili finiti anche su un set porno. Sfilano Arcari, Duran, Rosi, Benitez, Camacho e Tyson in una commedia umana che appartiene anche a Sinatra (grande appassionato di boxe) o Bob Dylan che dedicò una canzone a Rubin Hurricane Carter, pugile galeotto. Si dipinge un’umanità variopinta e pittoresca, irriducibile e borderline. Si respira vita e morte perché il pugilato arruola campioni miracolati dalla conquista del titolo mondiale e altri che invece su un pugno letale hanno visto spenta la propria vita. Il libro è un pugno nello stomaco che non vi manda knock out ma non ci lascia indifferenti. C’è chi è salito sul ring poche ore dopo un profondo lutto personale, innamorato di uno sport che è anche considerato “noble art”. La boxe oggi è in crisi e rischia di essere addirittura esclusa dai Giochi Olimpici. Quindi questo testo è anche un tentativo di farla rimanere in vita, perlomeno nella memoria collettiva.
data di pubblicazione:25/03/2019
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