PRANZO DI NATALE di Danièle Thompson, 2014

Lo stress prenatalizio , che fa esplodere i conflitti interpersonali e porta a  emergere improvvise voglie di fuga, non è solo  caratteristica nostrana (ricordate “Matrimoni” della Comencini?) ma evidentemente miete vittime anche oltr’alpe. Il film della Thompson segue le vicende di una famiglia “allargata” nei tre giorni prima del 25 dicembre, da un funerale dove tutti bisbigliano dei preparativi e dei regali da fare fino al giorno del fatidico pranzo che non vedremo (ma nei titoli di coda c’è una autentica ricetta francese). Vediamo i personaggi nei loro intricati rapporti e sentiamo le loro confessioni rivolte direttamente al pubblico in una indovinata soluzione da quarta parete. Appena un pizzico di deja vu viene perdonato grazie alla brillantezza dei dialoghi e alla bravura iperbolica degli attori: Sabine Azema (scatenata anche nel ballare e cantare), le incantevoli  Emanuelle Behart e  Charlotte Gainsbourg e i carissimi Claude Rich e Francoise Fabian: scusate se è poco…

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