LA SCATOLA DEI BOTTONI DI GWENDY di Stephen King, Richard Chizmar – Sperling & Kupfer, 2018

Nuovo romanzo del “Re”, questa volta a quattro mani con Richard Chizmar, redattore della rivista horror Cemetery Dance.

Protagonista è Gwendy Peterson, dodici anni di Castle Rock, una dolcissima ragazzina un poco rotondetta alla quale è stato affibbiato l’appellativo di “Goodyear” da Frankie Stone, il bullo della sua scuola elementare, che l’ha fatta diventare oggetto delle prese in giro di quasi tutti i ragazzini della scuola; è il desiderio di sbarazzarsi di quel soprannome la motivazione che la spinge tutte le mattine dell’estate del 1974 su per la “Scala del suicidio” che procede a zig-zag su per il fianco del dirupo ed è fissata con bulloni di ferro robusti anche se arrugginiti dagli anni, non vuole essere dileggiata anche l’anno successivo, ed è proprio in vetta alla scala che la sua attenzione viene richiamata da qualcuno: “Ehi, ragazzina. Avvicinati un attimo. Dobbiamo fare quattro chiacchiera tu e io.”… non possiamo non ripensare a It, all’incontro tra il piccolo George Denbrough e il pagliaccio Pennywise: “Pennywise, ti presento George Denbrough. George, questi è Pennywise. Ecco, adesso ci conosciamo. Non sono più uno sconosciuto per te e tu non sei uno sconosciuto per me. Giiiiusto?”, direi che il romanzo inizia sotto i migliori auspici!

Ma il volto di mister Farris non si trasformerà mai nel ghigno mostruoso di It, anzi la sua allegria  accattivante e il suo entrare immediatamente in sintonia con i sentimenti più intimi della ragazzina conquisteranno la sua fiducia; a Gwendy verrà consegnata “una scatola dei bottoni. La tua scatola… almeno per ora” con cui, per mezzo di leve e di bottoni colorati, sarà lei a poter controllare la realtà, nel bene e nel male.

Il racconto procede veloce, Gwendy viene totalmente irretita dalla scatola che le viene offerta e le cerca immediatamente un nascondiglio che la possa proteggere da occhi indiscreti, benché sia estremamente misurata nell’uso che ne fa, già solo il possederla determina degli enormi cambiamenti nella ragazzina e non tutti sono positivi.

Lo stile del “Re” è ineccepibile, riusciamo a “vedere” la storia recitata magistralmente dagli attori creati dalla sua penna, senza sbavature e senza inutili dettagli, tutto è raccontato nel momento esatto in cui dobbiamo venirne a conoscenza ma, c’è un ma… è solo un racconto: sarebbe bastato poco di più per trasformarlo in un romanzo degno del “Re”! Ci sono tutte le caratteristiche, il racconto è un continuo crescendo, ci sono tutti gli ingredienti che creano la giusta suspense, ci sembra di correre verso l’occhio del ciclone da cui vedremo scatenarsi la potenza dei romanzi horror di King, dove la scatola comandata da Gwendy cambierà in modo inimmaginabile il futuro che l’attende e…niente, purtroppo non succede niente.

Troppo breve e con un finale deludente; ne sarebbe potuto scaturire un “librone”, in tutti i sensi, invece si resta sbigottiti e stizziti per tutte le possibilità non fruttate.

data di pubblicazione:15/04/2018

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Ricerca per Autore:



Share This